CITTA’ DELLA PIEVE, GIOVANE DI 31 ANNI TROVATO MORTO IN CASA. NON SI ESCLUDE L’OVERDOSE. TORNA L’INCUBO DELLA DROGA LETALE
TORNA L’INCUBO DELLA DROGA LETALE DOPO DUE CASI DI CHIUSI NELLA PRIMAVERA SCORSA…
CITTA’ DELLA PIEVE – Questa mattina un giovane è stato trovato senza vita nella sua abitazione a Città della Pieve. Si tratta di Alessandro Pistella, 31 anni. I sanitari del 118 intervenuti sul posto non hanno potuto far altro che constarne il decesso. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, quella di un malore improvviso o, più probabilmente, di una overdose di sostanze stupefacenti o coctail letale di droga e altro.
Una nuova tragedia che richiama alla memoria le due morti, a distanza di poche settimane, avvenute a Chiusi Scalo nella primavera scorsa, per le quali fu accertata la causa dell’overdose (eroina troppo pura o coctail di droga, alcol e medicinali)…
Torna insomma l’incubo droga letale. Dopo i due casi di Chiusi si parlò, anche da parte delle Forze dell’Ordine, di una partita di eroina tagliata male o troppo pura messa in circolazione nel territorio. Stavolta – se l’ipotesi overdose fosse confermata – la vittima sarebbe un ragazzo normale, come tanti. Non immigrato o o in situazione di emarginazione sociale. Un ragazzo del posto, figlio di genitori conosciuti, bene inseriti, attivi nel tessuto economico locale. Il padre ha giocato a calcio in alcune squadre della zona, il nonno è stato esponente politico di spicco negli anni ’80-90. Lui stesso ha calcato i campi di calcio.
L’ennesima morte assurda, di quelle che un cronista non vorrebbe mai raccontare. Una morte arrivata troppo presto e in modo subdolo. Per Città della Pieve e per Ponticelli (la famiglia è originaria della frazione) una tragedia che lascia senza fiato e senza parole. Sarebbe tristissimo e insopportabile se la causa del decesso fosse un malore improvviso, come quello che uccise il capitano della Fiorentina Astori la notte prima della partita con l’Udinese. Se invece è overdose o coctail letale di droga e altro, allora è anche peggio, perché il dramma di una vita spezzata si porta dietro altre domande, altre questioni… Ancora è presto per fare congetture e disquisizioni. Adesso c’è solo posto per le lacrime e per gli abbracci alla famiglia di Alesssandro. Ma dopo, a mente fredda, qualche domanda sarà bene cominciare a farcela. Tutti.