MONTE SAN SAVINO, GOMMISTA SPARA AI LADRI E NE UCCIDE UNO. ORA E’ INDAGATO PER ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA
MONTE SAN SAVINO – Si chiama Fredy Pacini, ha 57 anni fa il gommista a Monte San Savino. Da quattro anni dormiva in una stanzetta ricavata all’interno nel capannone dove svolge la propria attività perché l’azienda è stata visitata più volte (38 dice lui) dai ladri, anche stanotte stava dormendo quando ha sentito dei rumori, si è alzato e ha sorpreso dei ladri che si erano introdotti dell’edificio sfondando una vetrata, Pacini ha sparato e uno dei ladri, Vitalie Tonjoc, moldavo di 29 anni, si è accasciato al suolo mentre tentava la fuga… Il complice ce l’ha fatta a scappare. Il 29enne moldavo è morto, colpito da due colpi di pistola, uno al ginocchio e uno alla coscia. Quest’ultimo avrebbe reciso l’arteria femorale. Il ladro non è mortosubito, ma probabilmente per dissanguamento. Il gommista ha chiamato due volte i Carabinieri al 112: dicendo prima di aver visto dei ladri e di aver sparato, poi, nella seconda, ha detto anche che c’era un uomo a terra, esortandoli a chiamare il 118… Non si sa però quanto tempo sia passato tra la prima e la seconda telefonata. In totale Pacini ha sparato cinque colpi con una pistola Glock da tiro a segno. Ora è indagato per eccesso di legittima difesa.
Il fatto è avvenuto intorno alle 4 del mattino. Subito dopo l’arrivo dei militari e del magistrato Pacini è stato sentito dal pm Andrea Clausani, a cui ha raccontato di essersi svegliato per i rumori (i ladri pensavano evidentemente che nel capannone non ci fosse nessuno) e di aver sparato d’istinto. Le indagini accerteranno l’esatta dinamica dell’accaduto.
Quando il gommista, verso le 12,30 è rientrato in ditta, ha trovato una piccola folla di amici e conoscenti ad accoglierlo con applausi e grida di incoraggiamento. Sul cancello uno striscione con su scritto “#Io sto con Fredy”.
I ladri per entrare nel capannone hanno usato un piccone. Che è stato sequestrato dai carabinieri, così come pure la pistola Glock regolarmente detenuta dal commerciante.
Insieme al complice del moldavo ucciso, si cerca anche l’auto usata dai due ladri per arrivare sul posto, alla periferia di Monte San Savino. In alcune interviste a quotidiani e tv locali, Pacini aveva denunciato qualche mese fa “di vivere dal 2014 in azienda a causa dei furti” dicendo di averne subiti 38…
Sul caso è intervenuto subito il ministro degli Interni Matteo Salvini: “Dopo il decreto sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla legittima difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”.
Uno degli avvocati di Pacini ha riferito che Salvini ha telefonato al gommista per rappresentargli “la vicinanza delle istituzioni”, ma l’uomo, scosso dalla vicenda, non se l’è sentita di parlare con il ministro. Solidarietà al gommista è stata espressa anche da Giorgia Meloni. E intanto sono già oltre seimila i membri del gruppo facebook “Io sto con Fredy” creato poche ore fa con lo scopo di “raccogliere ed organizzare iniziative di solidarietà in favore del commerciante e della sua famiglia. Tanti anche i messaggi di sostegno all’imprenditore pubblicati sulla pagina personale dello stesso Pacini. Di taglio un po’ diverso il messaggio inviato dal sindaco di Firenze Nardella, il quale però ha precisato: “esprimo sempre solidarietà a chi subisce furti, ma non festeggio mai la morte di una persona. Salvini invece di abbandonare gli italiani costringendoli ad armarsi, garantisca la sicurezza. A Firenze spettiamo ancora 250 agenti e non crediamo alla giustizia fai da te”.
In questo caso, crediamo che abbia ragione Nardella. L’Italia non è il far west. O meglio non dovrebbe esserlo. Invece il Far West è già qui. Anche nel cuore della tranquilla Valdichiana.
Nella foto (tratta da Repubblica.it) lo striscione affisso sul cancello della ditta del gommista
Sono con Lei
L’uccisione di una persona non può avere giustificazioni, almeno secondo me.
Lo sparatore con questo gesto non ha certo migliorato la sua posizione perché andrà incontro a noie giudiziarie e ad una pena (più o meno lieve) ma onestamente dobbiamo chiederci: a che razza di vita era stato ridotto per dover dormire nel capannone dopo i ripetuti furti?
Il problema non è Salvini ma il valore che diamo alla “nostra roba”; l’unico ad averlo capito per tempo è stato Pasolini; ma nessuno, o quasi, ha capito il suo messaggio. E ora raccogliamo i frutti avvelenati di un consumismo disumano.
Concordo con quanto scrive Luciano Fiorani ed aggiungo che la riflessione che ha fatto porta direttamente a capire quale sia il sistema dove viviamo,cosa ci insegna l’esperienza di vita raffrontata ai valori che consumiamo ogni giorno,nelle relazioni, nell’economia, nella politica.Quello che ne consegue per la maggioranza delle persone è l’idea che le responsabilità di queste tragedie siano tutte da addossarsi alla malvagità contenuta negli uomini, mentre bisognerebbe anche poter riflettere che gli uomini che crescono in un sistema malsano sono portati a delinquere perchè il sistema stesso crea falsi bisogni per poter sopravvivere.E se non si soddisfano tali bisogni la strada è quella di delinquere.Educazione, famiglia,consumo, specchio sociale, lavoro, sono tutte caratteristiche fortemente carenti nella nostra società e non faccio un discorso giustificazionista verso l’atteggiamento che porta a delinquere ma un discorso di realtà. La maggior parte degli uomini non delinque anche se hanno dei bisogni grandissimi da soddisfare fra i quali i bisogni primari.Sotto questo aspetto non siamo tutti uguali e che crescendo abbiamo recepito che per vivere ci vogliano delle regole.In questo caso vediamo che la statistica prende in esame coloro che delle regole ne fanno a meno e tentano scorciatoie.Disperati, che il nostro sistema abbandona a loro stessi e non è un discorso pietistico ed appunto la delinquenza esiste in ogni parte del mondo,ma nel mondo del sottosviluppo è banale la riflessione che aumentino le possibilità di delinquere.
Non si sono giustificazioni. Non c’è esasperazione che tenga… In Italia non vige la pena di morte per chi ruba. Nè la giustizia fai da te. Se ti accorgi che hai i ladri in casa chiami la polizia, non spari a casaccio né tantomeno alle spalle, dei ladri che scappano. Qualche mese fa a onte Felcino (Pg) furono i carabinieri e un vigilante a sparare ad un’auto in fuga e a uccidere un presunto ladro. Qui è stato un commerciante che dormiva nel capannone. Non era meglio se installava un sistema di allarme e andava a dormire a casa? E peggio della reazione del gommista sono le grida di incoraggiamento, quello striscione e le telefonate del ministro Salvini che anche ieri ha promesso più pistole per tutti con il Decreto Sicurezza… Non ci siamo. A Monte San Savino a delinquere non sono stati solo i ladri.
Mi sembra che quasi tutti e tre diciamo la stessa cosa, almeno verso l’atteggiamento dello sparare.Mi rispondi però alla domanda che come è successo tante volte che il derubato abbia reagito non con armi da fuoco all’intrusione dei ladri, i ladri l’abbiano ucciso? Se entrassero in casa tua come ti comporeresti se ti asssalissero o violentassero le persone di famiglia chiameresti i carabinieri mentre compiono quegli atti? Fermo restando che non si ammazzi nessuno e c’è la legge che punisce tali delitti ti chiedo chi stabilisce i confini della legittima difesa?
Il giudice in base a cosa?Te lo chiedo per il semplice motivo che siamo tutti ” legali” di fronte alla legge quando non tocca a noi ma quando tocca a noi ? Vuoi che lo ribadisca ancora una volta che non sono per armare la gente comune perchè sò bene che da queste disposizioni la società si imbarbarisca ancora di quanto è più barbara attualmente ed aumenterebbero i casi di sangue con l’inevitabile imbarbarimento della società e dei principi che la reggono, ma il problema come lo risolvi ? Si parla anche del problema che le persone normali e che hanno una vita retta vadano protette e mica puoi mettere un carabiniere od un poliziotto davanti alle case ed ai negozi di ognuno? Si deve fare secondo me con un unico metodo che è quello di dare le possibilità primarie di vita a tutti, nessuno escluso.Non risolverebbe il problema della delinquenza ma senz’altro lo diminuirebbe notevolmente.
Sì, ma… non cambiare le carte in tavola. In questo caso non c’è stata aggressione, come non ci fu a Ponte Felcino. Certo, l’effrazione, la violazione di un domicilio o di una azienda è un fatto traumatico. Ma nulla giustifica l’uso delle armi, anche perché farsi trovare armati può significare e spesso significa dare ai malviventi il pretesto per sparare a loro volta. Esponendosi a maggiori rischi. Stiamo al tema e ai fatti. “Se venissero a casa tua”, è un discorso che non vale. E non c’entra niente… Ci sono i sistemi di allarme, c’è il telefonino per chiamare il 112, per le aziende (e anche le abitazioni) ci sono le assicurazioni contro il furto; ci sono le telecamere di sorveglianza a ogni angolo di strada… Ma di cosa parliamo? I ladri vanno arrestati, non giustiziati. In Italia per il furto c’è la galera, non la fucilazione sul posto anche se il ministro dell’Interno lascia pensare che sparare sia giusto e “comprensibile”. Non lo è. Una cosa è la legittima difesa di fronte ad atti di violenza, o al rischio per l’incolumità propria o dei propri familiari, altra cosa è la difesa armata del patrimonio e solo del patrimonio quando non c’è alcun rischio per la vita di nessuno (quest’ultima non spetta al cittadino e non si può fare con la pistola).
Mi sembra che almeno per una parte la stai dando di fuori per il semplice motivo che dici che non c’è aggressione ( a meno che uno che sfonda col piccone il vetro di un magazzino trovandoci dentro il padrone scappi a gambe levate).Chiariamoci bene , io non giustifico uno che spara addosso ad una persona e c’è la legge appositamente a giudicarlo e sono d’accordo, ma vuoi mettere colui che si trovi davanti un malintenzionato con un piccome in mano se vada a pensare di chiamare i carabinieri ma agisce secondo quello che gli passa per la testa in quel momento o no? O deve essere talmente razionale che si pretenda da lui di mettere sullo stesso piano lui stesso con l’aggressore? Chi glielo dice all’aggredito che lui stesso non rischi la vita? Il paragone dell’intrusione in casa non c’entra nulla? Vallo a dire a coloro che gli è successo.Oppure questi che hanno sparato in quei frangenti sono tutti killer e tutti fascisti? Ma come ragioni ? La vita non si toglie a nessuno ed io sono per l’autonomia personale che riguarda la decisione di ogni persona a fare di se stessi ciò che vogliano( per i casi di malattie gravi e di sofferenze inutili ) ma in caso di aggressione credo che una legge più equa possibile possa venir applicata dal giudice secondo le circostanze con le quali il fatto è successo.Tu concludi che una cosa sia il rischio della propria vita e quella dei familiari ed un cosa sia il rischio del patrimonio: ma glielo dici te a quello che entra col piccone di notte in casa tua che se ruba non userai l’arma mentre se per caso se è venuto per violentare la tua famiglia sei disposto ad usare l’arma? Sono io che scantono ? Posto che per legge l’arma non debba essere usata e questo lo condivido e mi pare giusto che se si usi ci sia la legge alla quale si debba rispondere-punto- a me questo sembra che non ponga sullo stesso piano le persone: per il ladro se viene preso c’è la galera, per l’assalito c’è la galera uguale perchè reagendo difende il patrimonio e non la sua famiglia.Ma secondo te perchè dici che il mio discorso non c’entra nulla perchè la legge non si deve fare con i personalismi e ci voglia una norma che comprenda ogni caso che succeda? Guarda che la casistica che evochi succede nella stragrande quantità dei casi.Chi delinque in quel modo deve essere pronto a subire la reazione di chi si difende,soprattutto dopo che è stato mazziato per 38 volte come dicono che abbia subito il gommista.Poi sono d’accordo con te di tutto il resto che in questo caso ne è conseguito perchè quella è strumentalizzazione politica: i manifesti affissi, le telefonate di Salvini e tutto quanto c’è di trucido in tali manifestazioni sui social, ma quando dico che è il sistema che insegna alla fine a regolare i conflitti fra le persone come nella prima risposta ho detto, credo proprio di aver ragione. Un caso come questo viene strumentalizzato da una parte e dall’altra nella medesima misura.Sarei curioso di sapere cosa ne pensa la gente poichè come ben sai non vado sui social per scelta.
D’accordissimo con te caroCarlo,quando uno entra in casa d’altri armato,un piccone in quel momento è un’arma e Cobogo lo insegna,deve essere consapevole che lo fa a suo rischio e pericolo ! Metti in più i circa 38 furti subiti e il gioco è fatto ( gioco per modo di dire ). Ammetto che la reazione é esagerata ma, i colpi sparati alle gambe indicano che ha sparato non per ammazzare,infatti la vittima è morto dissanguato avendolo colpito ad un arteria .
Io avrei fatto lo stesso ! Sparando,chiaramente,alle gambe.
Non è più possibile vivere con il terrore di essere malmenato o ucciso per poche ” lire” !
Purtroppo il mondo in cui viviamo è questo. Considera che fino ad ora i ladri o i parenti dei ladri che hanno perso la vita,sono stati, talvolta, risarciti per il danno subito!ti sembra giusto ?
Niccolò, io non sono perchè la gente si armi come succede negli Stati Uniti chiariamo questo,perchè ho la certezza che la conseguenza sarebbe quella che Dracula si masturberebbe alla vista di tutto quel sangue che ne conseguirebbe e già ce n’è tanto adesso ,troppo! La riflessione va fatta non in senso individuale ma in senso sociale, ed in senso sociale secondo me è solo una: dare lavoro ed usare le sostanze dello stato per farlo.Gli imprenditori danno lavoro solo nel caso che a loro convenga e non puoi obbligarli ad assumere mentre è il settore pubblico che deve rimettere in moto la macchina. Se c’è lavoro ci sono più speranze di vita, più possibilità che la gente non delinqua.Io non credo alla componente chiamiamola ”lombrosiana” della società, per la quale l’esistenza del delinquente sia quasi un fatto genetico. Credo nell’intelligenza delle persone e se tu gli poni davanti gli esempi che sia meglio lavorare e trovare un riscontro economico col quale vivere degnamente(attento dico vivere e non sopravvivere) la maggior parte delle persone seguirà quella strada. Che ci sia poi una minoranza che per credere di migliorarsi prenda le scorciatoie quello è un fenomeno che in tutte le società e le etnie di questo mondo c’è stato da sempre e sempre ci sarà.Ma un governo degno di questo nome deve creare e promuovere che si verifichino le condizioni che ho detto prima. Quello che tanti strateghi della politica hanno creato in venti o trenta anni di governo è l’esatto contrario . Hanno accettato le politiche economiche dei loro alleati interni ed internazionali e sono diventati e stanno diventando come quelle nazioni dove di fatto vige la giustizia fatta dai singoli, perchè ne hanno importato i comportamenti veicolati dai media dove non si parla altro che di violenza senza capire che poi tale violenza in mille modi sarebbe nel tempo entrata anche in casa loro. Negli Stati Uniti d’America (si porta sempre l’esempio di questa nazione perchè nonostante il progresso tecnologico e 50 milioni di poveri che contiene è una nazione fra le più violente al mondo dati alla mano,dopo Colombia, Honduras,Guatemala,Nigeria) certi rappresentanti al Congresso sono arrivati a proporre di armare gente nelle scuole per proteggere gli studenti e per dissuadere i pazzoidi dal fare le stragi che sappiamo e che vediamo avvengano.Allora, se il mondo vuol continuare su questo binario a produrre come una macchina d’industria schiere di miseri, vedremo che la violenza sarà destinata ad aumentare in maniera esponenziale anche perchè tali miseri di qualcosa dovranno campare ed è chiaro che sono come belve in un recinto e che appena possono mettere il naso fuori dal recinto saltino addosso al primo che gli capita.L’alternativa ? Qualche testa fumata ti potrebbe rispondere di fare come l’india dove nonostante la miseria endemica ed i 300 milioni di sottosviluppati la delinquenza non sia in proporzione con la miseria.Ma sono menti fumate,estraneate dalla storia e dalla realtà e sono mondi lontani dal nostro,dove entrando in casa di un indiano vedi 200 statuette di dei che vengono osannati continuamente dal mattino alla sera.Il credo religioso in quei paesi è anche un freno alla violenza, un deterrente, ma nell’occidente questo non esiste,nonostante che altri uomini promettano il paradiso ai loro simili, come daltronde fanno anche altrove.
Sfondare un vetro ed entrare in un capannone che si presume vuoto non è aggressione, è effrazione e e scasso, NON AGGRESSIONE, i ladri a quanto pare non hanno minacciato il gommista, quando si sono accorti che qualcuno era presente sono scappati, il gommista ha sparato mentre fuggivano… e i furti, a quanto dicono carabinieri di Cortona non sono stati 38. Ci sarebbero stati solo 4 tentativi di furto dal 2014. https://www.fanpage.it/arezzo-i-carabinieri-smentiscono-il-gommista-che-ha-ucciso-il-ladro-non-risultano-38-furti/.
Certo, il problema è che ci sono i ladri, ma anche che si spara con troppa facilità. Tra l’altro, si presume che il gommista, dopo i vari tentativi di furto subiti, avrà senz’altro dotato il capannone di sistemi di allarme e l’avrà assicurato. Se poi uno è ossessionato dalla difesa della “roba” ed è un amante delle armi (Pacini ha sparato con una pistola da tirassegno, no da difesa personale) è un altro paio di maniche. Uccidere una persona è una cosa grossa…
Allora-e poi la finiamo-vogliamo metterla in questo modo?: Senza se e senza ma, ucidere una persona come concludi te è una cosa grossa e rispetto a questo tema io ti ho già detto come la penso,che non si debba sparare per uccidere ed in questo caso c’è la legge che decide le responsabilità.Se uno entra di notte in casa tua-ma l’ho scritto- con un piccone e sfonda il vetro-chi ti ha detto che tu proprietario non rischi la vita ? Il giudice che in quel momento non c’è ? La legge ? Il ladro che vorrebbe rubare ma che è buon intenzionato ? Vogliamo metterla così che colui che ha reagito a quella che chiami una intrusione abbia mirato alle gambe-cosa che appurerà la Magistratura- non per uccidere
ed invece il ladro è stato sfortunato perchè è morto ? Io credo che in tutti i casi sia difficile e quasi impossibile stabilire per il derubato dove inizi l’offesa e dove inizi la legittima difesa in questi casi, fermo restando il fatto che non si debba sparare addosso ad una persona e con questo principio sono d’accordo.Infatti se vedo bene c’è anche il caso che la legge definisce ” eccesso di legittima difesa”. E lì credo che debba essere il giudice che dirima la questione,analizzate le circostanze.Punto, non c’è altro.
Sono completamente d’accordo con Luciano, certo però che Salvini non aiuta.
Il ladro certo non doveva entrare nel capannone; ma il gommista non doveva essere lì a dormire, perché quel capannone non è un’abitazione, la pistola che ha usato la poteva usare solo al poligono, e quando ha visto i ladri scappare non doveva sparare. Doveva chiamare il 112. Ai ladri ci avrebbero pensato loro. Al vetro l’assicurazione. Le indagini diranno come effettivamente è andata, ma intanto il ladro è morto e il gommista passerà un sacco di rogne che poteva evitare. E poteva evitare anche di parlare di 38 furti, quando in realtà pare abbia subito solo 4 tentativi… che non sono pochi. Ma non sono 38 furti.