“APPUNTI DI VIAGGIO”: LO STRABISMO DEI 5 STELLE, LA SINISTRA CHE RIPARTE DA GATTUSO E LA LEZIONE DI BERTOLUCCI

lunedì 26th, novembre 2018 / 16:25
“APPUNTI DI VIAGGIO”: LO STRABISMO DEI 5 STELLE,  LA SINISTRA CHE RIPARTE DA GATTUSO E LA LEZIONE DI BERTOLUCCI
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Apriamo oggi questa nuova rubrica “Appunti di viaggio”. Avrà cadenza settimanale. Ogni lunedì pubblicheremo i nostri appunti di viaggio.  Segnalazioni e riflessioni  voce alta su cose viste, ascoltate, intraviste. Dal vivo, in diretta, o sui media…

Oggi ci soffermeremo su due o tre fatti avvenuti nel week end appena trascorso.

Cominciamo con una questione nazionale. Che è tra l’altro questione controversa. C’è un rischio di nuovo fascismo in Italia? C’è chi dice di sì (come noi) e chi dice di no… che è una “forzatura” per dare addosso al primo governo che prova a cambiare le cose…  Sabato 24, su Repubblica la questione l’ha affrontata Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale e figura autorevolissima, forse la più autorevole, dello schieramento che nel 2016 di battè per il NO al Referendum sulla Riforma della Costituzione voluta da Renzi. Zagrebelsky lancia un vero e proprio appello alla “resistenza civile” rispetto ad alcune posizioni del governo italiano Lega-Movimento 5 Stelle e  ache rispetto ai venti di destra estrema che soffiano in tutta Europa. Quindi per lui un allarme c’è ed è giustificato. Sostiene Zagrebelsky che “per mettersi il cuore in pace non basta dire che, data l’incontestabile distanza della società odierna da quella del secolo scorso, ciò che bussa alle nostre porte non è fascismo”. Quindi il problema c’è. E secondo Zagrebelsky “non si può lasciare a soli due garanti (Presidenza della Repubblica e Corte Costituzionale) la difesa della Carta”. E perciò il giurista si appella ai lettori e alla società civile: “A chi pretende di parlare a nome degli “italiani” e della loro “identità”, si opponga il dissenso; a chi esalta la forza, si oppongano il rispetto e la mitezza; a chi burocratizza la scuola e l’università per trasformarle in avviamento professionale, si oppongano i diritti della cultura; […] Fino al limite della resistenza ai soprusi e della disobbedienza civile che, in casi estremi, come ha insegnato don Milani, sono virtù”…

Ecco, ai tempi del referendum molti amici ed esponenti locali dei 5 Stelle citavano Zagrebelsky, rilanciavano e condividevano nei loro post le sue dichiarazioni. Quando bacchettava Renzi andava benissimo… E ora? tutti zitti? sarà diventato un “professorone” antipatico pure lui?

Sempre a proposito di amici e conoscenti vicini ai 5 Stelle o esponenti del Movimento, moltissimi anche qui, a livello locale, hanno rilanciato e condiviso post entusiastici per l’operazione sfratto dei Casamonica, con demolizione delle villette a Roma, spacciando tutto ciò come un’operazione mai avvenuta prima (cosa non vera). Ma non abbiamo visto un post, uno che uno, sull’operazione di “acquisizione di un immobile sequestrato” annunciata dal sindaco di Chiusi Bettollini, venerdì scorso. Ora, Chiusi non è Roma e in località Molino Astrone non sono intervenute le ruspe, ma sempre di un’operazione di “ripristino delle legalità” si tratta. Perché l’immobile in questione è stato sequestrato ad un ex senatore Pdl ed ex sindaco di Afragola, accusato di affari con la criminalità organizzata. Allora la domanda è: il grido “legalità legalità” vale solo per Virginia Raggi e solo se le telecamere riprendono esponenti della Lega e dei 5 Stelle? E perché nessuno di coloro che anche a livello locale sostengono il governo giallo verde ha speso una parola (fosse anche per dire che trattasi di una coglionata) sulla richiesta di Bettollini di acquisire a patrimonio del Comune quell’immobile sequestrato? Per la verità neanche il Pd ha detto una parola ed è ugualmente grave. Forse anche di più.

Domenica sera, dopo la partita Lazio-Milan, il vicepremier Salvini, tifoso milanista, ha criticato duramente l’allenatore rossonero Gattuso per non aver fatto cambi, favorendo così la rimonta laziale. Gattuso gli ha risposto in conferenza stampa dicendo più o meno così “Salvini pensi ai problemi del Paese, che sono grossi, non al Milan… ” e tale frase ha fatto assurgere il mitico “Ringhio” a nuovo alfiere dell’opposizione. “Ha detto più lui in 10 secondi, che il Pd in 6 mesi” si è letto sui social. Ci manca che qualcuno candidi Gattuso alla segreteria nazionale del Pd. Alle primarie i candidati sono già sette. Tanto sette che otto… La sinistra riparte da Gattuso? Da qualche parte dovrà pur ripartire…

Ultimo appunto: è morto Bernardo Bertolucci, uno dei grandi maestri del cinema Italiano, autore del Piccolo Buddha, ma anche dello scandaloso “Ultimo tango a Parigi“, di “Novecento” e anche di “Io ballo da sola” girato in queste terre (Siena, la stazione di Chiusi, il Chianti…). Della generazione successiva ai vari Risi, Monicelli, Germi, Rosi, Fellini, Lizzani, Pasolini, Pontecorvo, Antonioni, Bernardo Bertolucci è stato il number one del cinema italiano anni ’70-90. Un enfant prodige; l’ultimo tango lo girò che aveva appena 30 anni. Quando girò Novecento, nel ’76,  ne aveva 35 e fare un’opera del genere, che è forse il più grande affresco cinematografico sull’Italia nel passaggio tra ‘800 e ‘900, sull’Italia pre fascista e fascista,  a 35 anni è qualcosa di straordinario. E quel film che qualcuno definì didascalico e un po’ retorico, per noi rimane una pietra miliare, una “lezione” da far vedere ancora oggi nelle scuole.

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