ORVIETO, UN ALBERGO DI LUSSO NELL’EX OSPEDALE. TORNA A RUGGIRE IL LEONE PARRETTI, IL CAMERIERE CHE SI COMPRO’ LA METRO GOLDWIN MAYER

martedì 27th, febbraio 2018 / 18:33
ORVIETO, UN ALBERGO DI LUSSO NELL’EX OSPEDALE. TORNA A RUGGIRE IL LEONE PARRETTI, IL CAMERIERE CHE SI COMPRO’ LA METRO GOLDWIN MAYER
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ORVIETO – A mezzogiorno di martedì 20 febbraio sono scaduti i termini dell’asta pubblica per l’alienazione di due immobili dell’Azienda Usl Umbria 2:  il lotto 1 del valore di 3.500.000 euro, è quello del complesso ospedaliero dismesso “Santa Maria della Stella” in Piazza Duomo;  il lotto 2 del valore di 950.000 euro riguarda l’immobile dell’ex Pediatria, in Via dei Dolci 31.

L’unica offerta arrivata sembrerebbe essere quella dell’imprenditrice orvietana Maria Cecconi alla guida di una cordata di imprese e finanziatori internazionali, per realizzarvi un albergo di lusso. L’offerta però è stata ritenuta non valida per un “cavillo burocratico”. Ma la prospettiva dell’albergo di lusso resta quella più concreta almeno per l’immobile di Piazza Duomo e la gara potrebbe essere ripetuta entro il mese di maggio con l’unica offerta presentata che probabilmente sarà reiterata.

Fin qui niente di nuovo o di particolarmente clamoroso. L’immobile è appetibile, in pieno centro, normale che susciti appetiti da parte di imprese immobiliari e investitori internazionali. Ma la notizia è un’altra. Maria Cecconi, infatti, non è una imprenditrice qualunque. E’ la moglie di Giancarlo Parretti. Ve lo ricordate il giovane orvietano che faceva “egregiamenmte il cameriere” in un albergo in Sicilia di proprietà del fratello di De Michelis e che in poco tempo comincio a “comprare i cinima” (con la i, come dichiarò in una intervista televisiva) e poi si comprò nientepopodimeno che la Metro Goldwin Mayer. Lo soprannominarono il Leone di Orvieto, dall’icona della casa cinematografica che ruggiva dagli schermi prima dell’inizio dei film…

Il primo, inimitabile, “furbetto del quartierino”. Uno che dal nulla si era costruito un impero. Fu anche proprietario del Milan per una giornata, durante la compravendita tra Farina e Berlusconi. La Mgm la acquistò per 1,3 miliardi di dollari. Erano gli anni ’80. Gli anni di Craxi e della Milano da bere. Della finanza rampante più del cavallino della Ferrari. La perse la Mgm nel giro di poco, ma fece in tempo a produrre film famosi come Thelma & Luise e Rocky V… La perse perché la banca d’affari che lo aveva sostenuto, il Credit Lyonnais (lo stesso che nel ’99 acquisì la gestione del ciclo delle acque in Valdichiana, prima privatizzazione in Italia) gli tolse l’appoggio…E addio sogni di gloria. I soldi come vengono se ne vanno.

Qualche anno dopo, fine anni’90 – primi anni 2000, Parretti il leone indomabile dall’italiano incerto si ripresentò alle cronache con il progetto Roma Vetus, una sorta di mega-studios cinematografico, con risvolti turistico-ricetttivi da realizzarsi nei pressi di Orvieto… Nell’orto di casa insomma.  Anche lì molto fumo e poco arrosto. Finì tutto in una bolla di sapone, ma se ne parlò molto.

Ora non si può escludere che ci sia ancora lui, il leone un po’ invecchiato, ma sempre vorace, dietro l’offerta presentata da sua moglie per l’ex ospedale di Orvieto. L’obiettivo è sempre quello: un grande albergo di lusso. Quasi una fissazione. Il primo amore, diciamo. Del resto la scalata l’aveva cominciata proprio partendo da un albergo di lusso sul mare nei pressi Capo Passero e di Noto in Sicilia. Dove faceva “egregiamente il cameriere”.

 

 

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