CHIUSI, INAUGURAZIONI E BUONE NOTIZIE, IL VICEMINISTRO NENCINI: “ALTA VELOCITA’ A DICEMBRE 2018”. LA STAZIONE CAMBIA NOME IN “TERRE DI SIENA”?
CHIUSI – Le inaugurazioni con taglio del nastro e fanfara sono un “must” dell’ammistrazione chiusina, non da adesso. Ceccobao e Scaramelli hanno fatto scuola in questo senso. E anche Bettollini non disdegna, se può dare quel fatidico colpo di forbice… Le inaugurazioni sono sempre anche un’occasione di esposizione mediatica. Se cadono in campagna elettorale, anche di propaganda. Normale.
Oggi a Chiusi si è tenuta l’inaugurazione/presentazione dei lavori di adeguamento e restyling della stazione. Mancando solo 5 giorni alle elezioni politiche del 4 marzo difficile negare che l’iniziativa un vago odore di propaganda elettorale l’ha avuto.
Ma se è vero che le inaugurazioni si risolvono il più delle volte in una sviolinata con accompagnamento di grancassa e claque plaudente, stamattina a Chiusi non sono mancati i colpi di scena. Non è stata insomma una inaugurazione banale, come tutto lasciava presagire. Il sindaco Bettollini, nell’introduzione ha evocato la “serietà”, dicendo “non si possono fare promesse senza poi mantenerle”e, forse incredulo anche lui ha incassato due begli assegni, forse tre, che non pensava di riscuotere così presto. Li aveva messi tra i crediti esigibili, ma con quel pizzico di beneficio di inventario che di solito rende i crediti esigibili alquanto aleatori. Figurano in bilancio ma chissà mai se rientreranno. Invece…
E invece l’assegno più consistente lo ha staccato il viceministro Riccardo Nencini: “L’alta velocità si fermerà a Chiusi nel dicembre 2018. Punto!” Così ha detto, mettendo le mani avanti anche rispetto all’annunciato summit del 9 marzo a Firenze con Trenitalia, Regione, comuni e Governo. Sarà anche campagna elettorale, ma questa dichiarazione è ormai agli atti. Nencini l’ha fatta senza che nessuno gliel’abbia estorta e gliela ricorderemo se dovesse dimenticarsene dopo il voto. Ma Nencini è uomo d’onore, dicono quelli che lo conoscono, perché dovrebbe dimenticarsene?
Il secondo assegno Bettollini lo ha incassato da Stefano Maggi, assessore al Comune di Siena, docente universitario ed esperto di trasporti e in particolare di ferrovie. Maggi, ricordando un passaggio del film di Pietro Germi, “Il ferroviere” (1956) che citava la stazione di Chiusi come una delle più importanti anche per i treni veloci dell’epoca, ha ricordato come Chiusi sia da sempre la stazione di riferimento di Siena e della sua provincia; ha sottolineato come Siena abbia un’importanza superiore alla sua dimensione demografica, come Chiusi del resto. Ha proposto che la stazione assuma anche il nome di “Terre di Siena” proprio a rimarcare il riferimento al territorio e ad un marchio famoso in tutto il mondo, ma ha anche tuonato: “Non basta una coppia di frecce ad alta velocità, a Chiusi ne devono fermare di più. Perché il territorio e le terre di Siena meritano di più. Nel 1992 si fermavano 5 treni veloci!”. Non solo, ma Stefano Maggi ha anche ribadito l’importanza del rapporto con l’Umbria, che a Chiusi può trovare un aggancio fondamentale non solo all’alta velocità, ma anche alla rete secondaria.
Ha trovato un alleato agguerrito Bettollini. Maggi si è messo l’elmetto da assaltatore. Da fuciliere scelto. E ha puntato al bersaglio grosso. Il sindaco di Chiusi quasi non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie… Ma in sala c’erano anche il sindaco di Chianciano e l’assessore Rossi di Montepulciano, ad applaudire.
Terzo assegno, quello staccato dall’assessore regionale Ceccarelli il quale ha parlato dei lavori appena inaugurati come una “precondizione” anche solo per chiederla l’alta velocità. Senza non sarebbe stato possibile. Poi ha annunciato miglioramenti anche ai treni regionali, a quelli della linea Siena-Chiusi con locomotori nuovi già entro il 2018. E si è detto anche lui pronto a sostenere la battaglia per il rilancio della stazione di Chiusi come nodo fondamentale e irrinunciabile, non secondario, nei collegamenti nel centro Italia.
Il responsabile di RFI per la Toscana Efisio Murgia ha confermato che i lavori effettuati alla stazione non sono solo un restyling per uniformare lo scalo chiusino allo standard nazionale, ma servono per ridare fiato, linfa ad una stazione importante…
Il viceministro Nencini ha ricordato come in Toscana siano stati investiti 22,5 miliardi di euro nelle infrastrutture, roba da due leggi si stabilità… Ha ricordato come con la Grosseto-Fano che passa per la Siena-Bettolle-Perugia, la E78, la E45, la “quadrilatero” per andare dall’Umbria alle Marche, Chiusi si trova al centro di un crocevia strategico che può rappresentare un volano di sviluppo economico, può far diventare questa area di mezzo come una di quelle che possono crescere di più in termini di turismo, ma anche di imprese produttive, puntando sulla intermodalità dei collegamenti…
Chiusi può insomma recuperare la centralità perduta e acquisire un nuovo ruolo, non solo a livello di aree contigue, ma nel centro Italia. Lo hanno detto un viceministro, un assessore regionale e l’assessore al Comune di Siena, comune che in passato non ha avuto tutta questa attenzione per la stazione di Chiusi. Il passo avanti è notevole.
E lo ha detto anche Stefano Scaramelli che nel 2014, da sindaco di Chiusi, vagheggiava stazioni volanti nell’area del centro carni… Ora anche lui si è convinto che la cosa migliore da fare sia puntare sulla stazione esistente. Benvenuto tra noi.
M.L.
Alta velocità, chiusi, Juri Bettollini, Riccardo Nencini, Stazione, Stefano Maggi, vINCENZO CECCARELLI
Ci manca che cambi anche il nome per perdere un altro tassello della identità di Chiusi.
Se fosse quello il prezzo da pagare per avere qualche freccia veloce e collegamenti più rapidi ed efficienti anche per i pendolari e nelle linee normali, secondo me si può anche pagare. Non mi scandalizzerebbe più di tanto. Poi, forse si tratterebbe di un’aggiunta al nome attuale non di un cambio…
Se ricordo bene e credo proprio di sì, anni orsono qualche freccia già fermava nella nostra stazione, anzi una partiva direttamente da qui (la mattina) com’è che sono state soppresse sia quelle che passavano che quella che da qui partiva. Un motivo ci sarà, quali sono le condizioni che permetteranno a quelle che in futuro qui fermeranno di mantenere il servizio nel tempo e non una sola stagione (come l’annuncio in periodo preelettorale, farebbe pensare).
E’ difficile che vengano pagati assegni in terza gira, anche a persone favorevolmente conosciute. E queste non mi sembrerebbero rientrare in tale categoria politica.Io gli ”assegni staccati” prima di pagarli li farei vistare dal caposala…..
In politica spesso le parole e le promesse vanno e vengono. Ma se un viceministro, un assessore regionale, un dirigente di Rfi dicono delle cose, molto precise e molto circostanziate, davanti a 100 persone, a vari sindaci sindaci in una occasione ufficiale (anche se un tantino elettorale),non credo che lo facciano senza pensare che poi sarebbe difficile e imbarazzante rimangiarsele o dimenticarsele. Noi comunque nel caso gliele ricorderemo. Intanto il 9 marzo nel summit citato ci sarà la prima verifica. A dicembre la riprova… Quanto alla possibilità di mantenere in piedi un servizio (le fermate AV) credo che tutto dipenderà da una cosa sola: il numero degli utenti. E credo anche che l’utenza dei frecciarossa (da tutti richiesti) crescerà se contemporaneamente migliorerà anche il resto, cioè i treni pendolari, i regionali ecc. E anche i collegamenti stradali per raggiungere Chiusi e la stazione. In questo senso il territorio ha una carta da giocare e la deve giocare bene
Quel vice ministro dopo il 4 marzo potrebbe anche essere a raccogliere le rape che col ghiaccio che hanno preso ora sono buone. staccare gli assegni è facile come disse quel tipo al direttore di banca che gli chiedeva di rientrare nel conto “non c’è problema gli faccio un assegno”. Poi ci sono i pesci dalla bocca larga e gli imbonitori ma questa è un’altra storia.
Se cambierà governo (cosa probabile) e il nuovo ministro o viceministro cambierà linea e tornerà indietro, vanificando un investimento di oltre 6 milioni di euro (perché una stazione rinnovata senza treni non servirebbe a niente e a nessuno) sapremo con chi prendercela… C’è qualche forza politica, anche tra quelle locali che è contro le fermate AV alla stazione di Chiusi e contro un’azione di rilancio del ruolo e della centralità della stazione stessa? Primapagina per esempio sosteneva le fermate e il rilancio della stazione anche quando moltissimi vagheggiavano la stazione in linea da farsi ex novo alle Biffe o a Montallese e i lavori di restyling non erano stati nemmeno annunciati. Però non eravamo soli. Ora che quel risultato si avvicina e sembra potersi concretizzare qual è il problema? che i tagli dei nastri li fa Bettollini con Ceccarelli e Nencini?
Il problema non è tanto, in questo caso, la comparsata elettorale e se gli assegni verranno onorati è che il trasporto ferroviario ha le sue regole e di quelle non c’è verso di parlarne.
Che fermino a Chiusi due, quattro o sei frecce veloci (bianche o rosse poco importa) è certamente un piccolo miglioramento ma il nodo vero resta la direttissima, come ribadì il compianto Ivan Cicconi: se verrete espropriati della direttissima queste zone, da un punto di vista ferroviario saranno morte. Da anni si discute di riservare la direttissima ai treni veloci, ma su questo una parola chiara non arriva.
Per capire questo elementare discorso basta prendere l’interregionale delle 8,30 per Roma; impiega quasi tre ore per andare a Roma Tiburtina! Quel treno lo prendevano centinaia di persone di queste parti, lo sostituiamo con una freccia?
Un treno non è un aereo. Di un treno è certamente importante il tempo che impiega per portarci in un luogo ma è più importante l’orario di arrivo.
Se per lavoro, studio o per qualsiasi affare devo andare a Roma o Firenze che me ne faccio di un treno veloce che mi ci porta alle 6 di mattina o alle 14?
Malgrado la montagna di soldi spesi, sperperati e rubati, l’alta velocità muove meno del 10% di viaggiatori che usano il treno.
Una volta, qualche decina di anni fa, potevi andare da Chiusi a Roma e Firenze in un’ora, potevi raggiungere senza cambiare treno le più importanti città italiane ed europee…
E oggi ci vengono a dire che, dopo aver affossato un altro mucchio di soldi (contate i cartelli, misurate le ringhiere, provate gli ascensori…) con qualche freccia si recupera la centralità della stazione di Chiusi?
Queste non sono cazzate elettorali, sono cazzate e basta.
Ha perfettamente ragione (o almeno tanta ragione) Fiorani, Lasciatevelo dire da uno che da 14 anni fa davvero il pendolare Chiusi-Firenze (a differenza di vari sindaci, assessori ecc presenti spesso in massa nelle foto di gruppo per i tagli di nastro…) ed ha visto un peggioramento progressivo del servizio, che si sostanzia PRINCIPALMENTE in un aumento “legalizzato” dei TEMPI DI PERCORRENZA di tutti i convogli, dai regionali agli intercity. Esempi pratici: Se devi arrivare a Firenze entro le 9 l’unica possibilità è prendere il regionale 3168 delle 6.28, arrivo ore 8.01, tempo di percorrenza 1h 33′ (formale, sarebbe l’invenzione del REGIONALE VELOCE, poi ci barba 8 volte su 10 quei 5-10 min di ritardo che costringono masse di pendolari a correre come dei coglioni a Firenze verso le coincidenze, spesso perdendole). Altro non c’è la mattina tra le 7 e le 8, a meno che non si abbia da timbrare il cartellino. Perché in questa fascia ci sono altre 2 chicche, sempre REGIONALI VELOCI: 11680 delle 7.53 con arrivo alle 9.32, tempo di percorrenza 1h 39′ (!!). Standoci sopra si capisce anche che questo addirittura perde tempo per strada, arrivando ad Arezzo alle 8.25 e ripartendo alle 8.35…chissà perché … precedenze probabilmente, superabili con una SEMPLICE RIORGANIZZAZIONE a COSTO ZERO! Ma neanche questo ,a testimonianza dell’interesse per la cosa da parte di chi effettivamente gestisce l’infrastruttura… Non dimentichiamoci che si sta parlando di un treno definito VELOCE che impiega 1h 39′ !
L’altra chicca poi tra le 7 e le 8 è l’altro REGIOSTAR (rubo la definizione ad altri amministratori) delle 7.58: un doppione degli scarti, mi verrebbe da dire: ti porta TRANQUILLAMENTE (è il caso di sottolinearlo…) a FI SMN in 1h e 50′ (spesso anche lui con ritardicchi di vario tipo!).
Dopodiché, se ti puoi prendere la mattinata e fare solo il pomeriggio, ecco che arriva probabilmente il miglior treno della mattina: IC 588 delle 12.10, arrivo a Firenze Rifredi alle 13.36, tempo di percorrenza 1h 26′ (sarebbe un Intercity, 10 anni fa al max ci si metteva 1h 10…). Ma in realtà anche questa è un’anomalia, che confina strettamente con la presa di culo: basta prenderlo (mi è capitato) quando è in ritardo, anche di 20-25 min se non succede altro si riesce ad arrivare puntuali a Firenze Rifredi. Possibile? Certo, e qui sta la presa di culo: il treno va lento fino ad Arezzo, impiegandoci circa 45 minuti….a volte sosta anche nel nulla…
Voglio stare sul breve e non parlo del ritorno: dalle 12.20 fino alle 16.55 non c’è NIENTE che ti porti a Chiusi in meno di 1h 50′. Poi due IC quasi gemelli (anche per i ritardi, difficilmente inferiori ai 15-20 min, tante volte anche peggio…): IC 595 h 17.48, arrivo h 19.06, IC 597 h 18.20 arrivo 19.41. Poi… mi verrebbe da dire… caxxi del Chiusino! ore 19.13 arrivo 20.58 (Regiostar 2317) e ore 19.50 arrivo 21.34 (Regiostar 3175).
Il perché di questi ritardi e del peggioramento del servizio? Torniamo all’inizio: L’ALLONTANAMENTO DALLA DIRETTISSIMA! Linea Politica: i REGIOSTAR entrano (ed escono, al ritorno) a FIGLINE, perdendo nel tratto Arezzo-Figline almeno 20 minuti (più quelli indotti per i ritardi dovuti a rallentamenti di vario tipo, inevitabili quando transiti per le stazioni anche senza fermate!). Poi la linea lenta è indubbiamente più lunga e… lenta appunto!
Gli Intercity sono gli unici ad entrare/uscire ancora ad Arezzo: ma essendo figli di un Dio minore, devono mettersi in coda a tutto e tutti, e sono lo scarico naturale dei ritardi per qualsiasi inconveniente: per questo, nonostante ce la farebbero comodamente in 1h 10, gli è stata aumentata artificiosamente la percorrenza a 1h 25-1h 30′, in modo da dargli la “capienza ritardi mantenendo la puntualità”. Ma quelli della sera quasi mai ce la fanno!
Questa è la situazione: inutile che l’assessore prometta nuovi treni oppure che elargiscano una coppia di frecce magari in orario assurdi: già tutti gli intercity per andare su sono in orari non fruibili normalmente ai pendolari, e dei regionali veloci fatti apposta ho già perlato!
ben vengano le frecce, se devono, ma basta un briciolo di buon senso, senza nemmeno grossi titoli di studio, per capire che un servizio così costoso richiede come parametro FONDAMENTALE DI SOSTENIBILITA’ un’utenza ADEGUATA (= numeri alti!). Cosa difficilmente realizzabile, per sua stessa natura, in aree come la nostra poco densamente abitate. E allora quale sarebbe la soluzione più intelligente? Lasciamo le frecce a chi se le può permettere in termini di utenza (=città e metropoli) e CHIEDIAMO CON FORZA invece di essere COLLEGATI IN TEMPI DECENTI (almeno quelli di 10 anni fa, 1h 10′-1h 15′ con le due città di riferimeno, Firenze e Roma, almeno nelle fasce più sensibili (6-8 la mattina, 17-19 la sera), poi forse una coppia di corse buone a mezza giornata. Punto! Oltre che ai pendolari, farebbe probabilmente bene anche ai turisti, che non avrebbero lo smacco di impiegare 1h 50′ per andare da Chiusi a Firenze e poi 1h e 40′ da Firenze a Milano…!
Tutto questo significa però (e ritorno ancora all’inizio!!) entrare in direttissima da Arezzo, dopo aver creato dei veri REGIONALI VELOCI che servissero davvero bene la Valdichiana da Arezzo a Chiusi.
Tutto questo però dovrebbe passare per una seria politica di ripensamento del trasporto concertata con le amministrazioni locali di TUTTI i comuni delle linea (C. Lago, Terontola-Cortona, C. Fiorentino, Arezzo), facendo “massa” come utenza e chiedendo con forza, per pochi ma giustificati vettori, L’ACCESSO ALLA DIRETTISSIMA DA AREZZO, trovando qualche BUCO in mezzo alle ormai circa 100 frecce che vanno quotidianamente su e giù occupando, in nome della privatizzazione di NOANTRI, un’infrastruttura che è di RFI, ovvero di una società di cui lo stato (= NOI) è azionista di maggioranza. Non chiediamo di riempirla di regionali, ma di trovare degli spazietti che ci spetterebbero di diritto, non foss’altro nel nome dei genitori che in passato hanno avuto anche espropri e pagato tasse per realizzarla!
Convogli nuovi e più puliti ci fa piacere, qualche freccia anche, ma se NON ci danno la linea per i vettori che dovrebbero essere la spina dorsale locale, non andremo da nessuna parte. Non dimenticando che le frecce, FORSE ottenute oggi con operazioni di facciata e propagandistiche (magari anche utili allo scopo, per carità), domani un foglio excel che riporta il resoconto periodico dell’utenza le potrebbe inesorabilmente togliere per mancanza di utenti: situazione da mettere in conto se rimangono servizi in una zona che progressivamente si spopola e perde utenze a causa della carenza dei servizi base, che spesso come un cane che si morde la coda porta via anche attività economiche e quindi opportunità locali. Come dire: che ci fermiamo a fare a Chiusi?
Non penso che terre di Siena sia una gran trovata per una linea su tratta internazionale.Troppo poco commerciale ed un po’ provinciale.
Certo, Luciano, solo una o due Frecce non risolvono il problema. Sono un’opportunità, ma il nodo è il miglioramento di tutto il resto, quindi anche e soprattutto i collegamenti non AV che hanno il maggior numero di utenti. C’è da augurarsi che la fermata di una Freccia o due faccia da traino, così come il restyling della stazione. Ieri da parte dei vari oratori sono state spese parole pesanti e importanti anche su questo tema. Facciamo in modo che non se le rimangino o se le dimentichino… Quanto alla possibile nuova denominazione Chiusi-Chianciano-Terre di Siena può darsi che non sia il massimo per agganciare e coinvolgere l’Umbria (che comunque in buona parte si è già espressa a favore del nodo chiusino),ma è un “brand” conosciuto in tutto il mondo. A livello turistico potrebbe anche funzionare…
Dovrebbe essere inutile ricordare sotto quali governi è stata messa in atto la riduzione delle risorse ed i tagli ai servizi ferroviari in nome dei ripianamenti dei bilanci e fra l’altro senza risolvere in maniera degna le situazioni, anzi. Invece qui vedo che si insiste nel dire” chi avrebbe il coraggio di dire no alle fermate dell’AV…” Tutta questa manfrina-perchè è una manfrina- a me osservatore con un po’ di esperienza terra terra mi dice solo una cosa ed è quella che in questo stato nel quale è stato ridotto il servizio ferroviario, un probabile prossimo governo che si possa oggi-prima delle elezioni- presupporre di altri colori (ma tutto da verificare poichè non ho molta fiducia che possa cambiare poichè la gente che lo vota è sempre quella sostanzialmente) si troverà di fronte ad una situazione che io chiamerei con un nome che ben identifica la situazione che si possa prospettare in tutta Italia:” l’avvelenamento dei pozzi”.Cosa vuol dire? Io credo che il cambiamento ormai impossibile di un potere decennale in cui i partiti hanno fatto di tutto pur di devastare l’Italia ed occupare lo stato a pro’ loro con le clientele, se puta caso si creassero i presupposti materiali( col voto ) per cambiare aria, i cosiddetti rinnovatori avrebbero davanti a loro un cammino pieno di ostacoli che solo con un rigido comportamento nei confronti dell’economia e della stessa politica avrebbero una minima speranza di rimuovere.I contratti scaduti di categorie di lavoratori da 9-10 anni a questa parte e rinnovati solo adesso a scopo elettorale non fanno altro che aggiungere-pur nella loro doverosa applicazione nei riguardi dei lavoratori- perdite d’acqua al deposito in maniera che diventi ancor più difficile il reperimento delle risorse che loro stessi hanno contribuito per tutto questo tempo a far mancare. Ecco cosa intendevo per ”avvelenamento dei pozzi” e credo che sarà una lotta dura col rischio di ricadere dalla padella nella brace se la gente comune non si rende conto da cosa si debba cominciare.Il sistema fà forza soprattutto su questo per sconfiggere il nemico che lo vuol far cambiare.Ma altre alternative non le vedo; ecco perchè mi sono espresso in quel modo riguardo allo” stacco degli assegni” in terza gira…..perchè i beneficiari che li presentano all’incasso sono quelli di sempre e pensando che sono figli di tale sistema non credo che abbiano remore ad apporci la terza gira.Le gire precedenti alla terza sono tutte di casa loro.Di chi credete che facciano l’interesse della gente comune? Se lo avessero fatto non ci trovavamo a questi punti che oggi sbandierano con tanto di fascia tricolore che i problemi siano risolti od in fase di risoluzione. Ma li hanno creati loro tali problemi, e quindi non è che ci vorrebbe molto a ricordarglielo, invece si segue l’idea che finalmente dopo tanti affanni il taguardo è vicino. posto anche che così sia, mi domando: ma quante energie sia costato tutto questo percorso? Ecco come si annebbiano le responsabilità politiche: presentandosi alla gente con trombe e tamburi e sventolando bandiere davanti a gente che di memoria ne ha proprio poca perchè impegnata a vivere quella quotidianità che loro stessi hanno reso difficile. Così si riesce a regnare,mentre invece sarebbe l’ora di dare una bella svolta.Questo è quanto.
Ma l’articolo che stai commentando l’hai letto? MI pare che gli sia stato ricordato tutto… Io ero su questa posizione anche 4 anni fa… Quindi se la cosa andrà in porto potrò dire di aver vinto anche io. Almeno quanto Bettollini che comunque da quando è sindaco si è impegnato, abbandonando la linea precedente. E non era scontato che lo facesse. Quanto alla svolta che auspichi, che dire? vota pure in tutta tranquillità i 5 Stelle, ma non puoi pretendere che lo facciano tutti perché tu ritieni che quella sia l’unica alternativa possibile. Io per esempio non lo penso per niente, pur non essendo certo un simpatizzante di Renzi e della ditta che governa. Le ragioni le ho spiegate più volte e non mi ripeto… Per fortuna il 5 marzo la campagna elettorale sarà alle spalle e si potrà forse ragionare senza l’assillo dei voti…
Proprio perchè l’ho letto, le considerazioni che ho fatto ritengo che siano plausibili se confrontate con ciò che hai detto. Io non parlo di te e su quali posizioni eri, ma prendo spunto sulla risposta che tu dai adesso al mio intervento, oltretutto ricordandoti che al momento che iniziarono i lavori del rifacimento per la sistemazione dei marciapiedi il titolo del tuo Post fu che Bettollini aveva aggiunto ” due punti al suo pallottoliere”, quando invece tali interventi erano destinati ad essere applicati a tutte le stazioni procedendo verso Arezzo.La specialità di Chiusi quindi mi sembra di capire che non esisteva, ma veniva esaltato quel fatto solo per far indossare i ”panni della domenica”.Sono piccoli particolari anche questi che rimangono alla memoria e che danno la misura di come possa essere intesa e fatta capire la realtà alla gente che legge.Comunque sia, 5 stelle o meno che sono scelte personali lecite come come quella tua di non nutrirne fiducia, posso dire che da parte mia resto perplesso e più che altro resto della mia idea che solo quando saranno ultimati e resi funzionali gli interventi, conosciuto le storie della politica portata avanti dai giuocatori al tavolo, possa non nutrire fiducia al contrario di chi ne sembra traboccante? Se tu pensi che dica così tanto per essere bastian contrario a prescindere mi sembra che ti possa sbagliare, anche perchè tutta la storia per addivenire a quello che è oggi ha visto persone essere smentite su quello che era stato detto.E lo dici anche te questo,o mi sbaglio? Ed allora perchè si deve pensare con la testa di chi dice una cosa oggi, avendo una storia che se non altro è contorta e controversa ? Se ti senti di difendere la classe politica che ha parlato in quell’occasione libero di farlo, io no.Questo è stato il tema centrale del mio intervento.E’ il fatto che tu dici di non difenderla perchè vai contro al PD ma subito dopo ne incensi gli appartenenti.Prendo granchi? Secondo te si, secondo me no.
Certamente ormai conoscete le mie posizioni sulla politica dei piccoli passi. Qui cadde l’asino , c’ e’ qualcuno tra noi che ha chiara la strategia politica dei trasporti nel nostro paese?non mi sembra mentre e chiaro che si continua a pensare convenga cercare qualche compiacente altolocato che ci offra una regalia. Intanto ,pero’, procede l’assedio delle private nelle politiche delle ferrovie. Le strategici generali verranno ,non vi sembreun po’ strano che non sia il contrario.
Carlo, se un sindaco o una classe politica, come dici, abbandona un’idea bislacca portata avanti i precedenza, sposando l’idea che avevano altri (me compreso) e lavora perché quest’ultima si concretizzi, a mio avviso è un bel passo avanti e anche una piccola vittoria. Vuol dire che avevo/avevamo ragione. Quindi non capisco perché, oggi che quel risultato sembra essere a portata di mano, alcuni di quelli che erano con me a chiedere le fermate Av e il rilancio della stazione di Chiusi, anche per gli altri treni, senza costruire stazioni avveniristiche e improbabili, storcano il naso e continuino a ripetere la litania degli errori del Pd, di Bettolini, Scaramelli e compagnia, invece di dire “abbiamo vinto”. Mi sembra una posizione perdente. Quanto ai lavori, decisi da RFI in molte stazioni d’Italia (non in tutte) sono caduti come il cacio sui maccheroni, diciamo pure che per Bettollini sono stati un bel colpo di culo. Ma dato che son stati fatti mi sembra naturale, giusto e doveroso battersi affinché non vengano vanificati e al contrario siano la molla del rilancio della stazione e di Chiusi come nodo fondamentale. Mi pare che qualcuno l’abbia capito e qualcun altro no. Se poi il problema è la campagna elettorale, è un altro paio di maniche.
[…qual è il problema? che i tagli dei nastri li fa Bettollini con Ceccarelli e Nencini?] Eh leggendo i commenti mi pare che il problema sia proprio questo. Io per non sapere ne leggere ne scrivere l’alta velocità a Chiusi me la prenderei senza tante storie!
Ogni campagna elettorale ha la sua dose di propaganda. La conferenza stampa per presentare i lavori di adeguamento della stazione di Chiusi non sembra sottrarsi a questa logica.
In ogni caso, negli ultimi tempi, credo che stiano cambiando alcune condizioni che potrebbero farci sperare in una effettiva svolta per avere la fermata a Chiusi di un paio di coppie di Eurostar. Un fatto nuovo è che Trenitalia e Italo sono alla ricerca di nuovi passeggeri. L’alta velocità dal loro punto di vista è come risaputo un affare. Risulta che le due società hanno richiesto e ottenuto 15 nuove tratte, mettendo in esercizio nuovi treni. La stessa vendita di Italo al Fondo Americano potrebbe creare altri cambiamenti. Alcuni già ne parlano. Con un nuovo potente vettore potrebbero aprirsi prospettive inedite, compresa l’apertura all’Alta Velocità di nuove stazioni e perfino un possibile interesse per trasporti regionali. Tuttavia anche molte incognite potrebbero presentarsi, soprattutto, con una politica così debole e supina ai forti interessi economici. Con un competitore che investirà molti soldi l’urgenza di fare business non lascerà grande spazio alle esigenze sociali dei più deboli.
Al di là di ciò, il punto essenziale per il nostro territorio è riuscire a mantenere nel tempo le eventuali nuove fermate e, soprattutto avere la certezza che questo non impoverisca ancora di più il trasporto regionale e gli intercity.
Il rischio che ci siano meno risorse per il trasporto dei pendolari e che i convogli subiscano un crescente e definitivo dirottamento sulla linea lenta è reale.
Lasciando perdere le dichiarazioni fatte in una campagna elettorale senza ritegno per promesse e illusioni, diventa adesso essenziale lavorare per mettere in campo azioni unitarie, organizzando il peso di tutto il sistema istituzionale, economico e sociale di questa realtà per ottenere i risultati sperati. Dobbiamo ad esempio unire le province interessate, evitando concorrenze inutili che frazionerebbero il potenziale dei passeggeri e l’aumento dei costi per la collettività. La trovata di aggiungere al nome “Terre di Siena” da senese dico che non mi sembra una gran trovata.
Una seria riflessione, su tutto ciò, dovrebbero farla soprattutto coloro che vaneggiavano sulla Stazione in linea, mentre sui trasporti ferroviari maturavano nuovi scenari e negli stessi mesi in cui Rfi e la Regione decidevano di investire nel miglioramento di 25 stazioni della Toscana, compresa quella di Chiusi. La Mediaetruria è stata una bufala che ancora oggi è negli atti dei comuni del territorio e che, tra l’altro ha fatto calare troppo silenzio sui treni dei pendolari.