PERUGIA, IL COMUNE PRONTO A PRIVATIZZARE IL MINIMETRO’

PERUGIA – Il capoluogo umbro è la città italiana che per prima ha sperimentato sistemi di mobilità alternativa e “avveniristica”. A partire dagli anni ’80, le famose scale mobili hanno fatto epoca e scuola. Più recentemente si è aggiunto il Minimetrò, che unito alle scale mobili consente di arrivare dalla zona di Pian di Massiano (Stadio Curi e PalaEvangelisti) fino al cuore dell’acropoli. Qualcuno definì Perugia la città più giapponese d’Italia. Ma i fiori all’occhiello a volte non bastano. Danno lustro e immagine, ma spesso costano più di quanta sia la resa effettiva. E infatti, trovandosi coi conti in rosso (ormai di rosso a Palazzo dei Priori ci sono solo i conti) il Comune di Perugia in mano al centro destra sta pensando di “privatizzare” il minimetro, cedendo parte delle proprie quote sociali. Questo anche per rientrare nei parametri richiesti dalla Corte dei Conti. Il sindaco Romizi sembra intenzionato a mettere sul piatto il 70% delle quote della società Minimetrò detenute dal Comune. Per farlo occorrerà un apposito bando, naturalmente. Ma l’obiettivo reale sarebbe quello di venderle a Trenitalia o Busitalia, per ricavare nel giro di qualche mese una cifra intorno ai 4 milioni di euro. L’opzione Busitalia – che è società del gruppo Fs – pare la più plausibile dato che già gestisce il trasporto pubblico cittadino e i treni della ex Ferrovia Centrale Umbra sulla linea Sansepolcro-Terni. Il Comune di Perugia chiede anche più risorse per il trasporto pubblico e per la mobilità alternativa (minimetrò e scale mobili) alla Regione. Risorse che la Regione ha invece progressivamente tagliato o concesso solo in via straordinaria. Su questo versante si profila un duro braccio di ferro.
Andrea Romizi, MINIMETRO', Perugia
http://www.umbriajournal.com/politica/perugia-minimetro-in-vendita-253135/
Il vezzo di cominciare a fare i conti in tasca, evidentemente (e per fortuna), comincia a farsi strada.
Ogni anno il comune di Perugia, stando a quanto scrive la Spagnoli, oltre a rimborsare i mutui bancari relativi alla costruzione dell’opera costata 100 milioni di euro, contribuisce con ben 9 milioni di euro al funzionamento dell’impianto. E, sempre secondo l’autrice del pezzo, c’è un “contratto di servizio” che impone al comune di coprire anche i mancati incassi. Un meccanismo già noto e riproposto, guarda caso, dalla ditta intenzionata a costruire il tempio crematorio a Chiusi.
Chissà come mai di questi meccanismi ce se ne comincia ad accorgere solo ora?
”Accettare le regole del capitale privato non è uno scandalo”…è stato detto e ripetuto anche in altri articoli e questo è il motivo della mia risposta secca all’altro Post, con un certo dispiacere ma era doveroso secondo me.Perchè sembra che quello che una volta era dipinto come il diavolo oggi ” non sia uno scandalo”.Che strana cosa…., per far funzionare una struttura si impiegano soldi pubblici quindi soldi di tutti, poi si arriva nel corso del tempo alla privatizzazione dei profitti ed alla socializzazione delle perdite. Alla fine a questo si arriva perchè la strada come altre strade è già spianata verso tali direzioni e mentre il privato si fagocita il tutto, restringe il lavoro e lo redistribuisce, rende la struttura funzionale ad assolvere la funzione sociale.E’ un bel giochetto codesto,
” ma non è uno scandalo”questo si dice senza arrossire.Infatti è vero, lo scandalo è un altro….perdonatemi il sarcasmo ma quando ce vo’ ce vo’….ed il vero scandalo è principalmente uno, e questa risposta serve anche all’altro post dove ho seccamente concluso non senza un certo dispiacere, ed è quello che appunto una pletora di addetti alle pubbliche decisioni faccia calare dentro le proprie scelte l’utilità di una struttura dichiarata ”utile” da un privato dall’oggi al domani da un suo preteso studio di settore.Non è uno scandalo nei confronti del privato che chiaramente persegue le sue ragioni e lo posso capire, ma fà scandalo la mentalità che fa sì che si accetti sta roba da parte di coloro preposti all’interesse pubblico che si vedono all’intorno spuntare una esigenza della quale mai ci si era accorti e divenuta poi all’improvviso ”una opportunità”….e guarda caso c’è anche chi alla fine gli dà ragione, perchè quel ragionamento porta a dire che non ci si debba meravigliare.
Chissà se i cittadini pensano in quale modo possano prevalere certe idee, come e da chi siano inviate alla perferia della politica, e quali decisioni sull’argomento abbiano tenuto conto del parere dei cittadini. Ma appunto ” non è uno scandalo”. A questo siamo ridotti od è troppo difficile capire la nonchalanche di come vengano considerate certe cose ecerte critiche? Ma stiamo sicuri, si parla sempre di questioni di interesse, che è sempre più privato o di gruppo e sempre meno pubblico e di tutti. Questo è lo scandalo che non fà scandalo. A me persona arretrata come modus pensandi ancora me lo fà, mi perdonerete, ma si vede che c’è anche chi si adegua ed anche con celerità e nonchalanche.
Non è uno scandalo il fatto che un comune possa cercare sinergie o compartecipazione di privati per realizzare delle opere che da solo non potrebbe fare. Questo ho scritto. Non che mi sta bene il capitalismo. Ma il sistema è questo e in un Paese che negli ultimi 30 anni non ha fatto altro che privatizzare (trasporti, sanità, scuola, acqua, energia…) sia con i governi di destra che con quelli di centro sinistra, è normale che ciò avvenga, che ci piaccia o no. Quello che non è normale sono le cazzate, come certi progetti indecenti, o certi meccanismi che tutelano più il privato del pubblico e che si potrebbero correggere o evitare. Per essere più chiaro, io posso convenire sulla necessità per Montepulciano di avere dei posteggi in più, non sulla scelta di farne uno multipiano al Bersaglio. Il minimetrò è un servizio pubblico, con una parte di proprietà in mano all’ente pubblico, quindi mi sembra normale che il Comune spenda per mantenerlo in funzione. Se poi serve o meno è un altro ragionamento… Altro esempio: io sono favorevole al tempio crematorio (a Chiusi o altrove), perché mi sembra una scelta di civiltà, e posso convenire sulla compartecipazione di una azienda privata alla costruzione e alla gestione ma non vorrei che la convenzione fosse ad esclusivo vantaggio del privato e a danno del Comune…
Ti prego di ” non confondere le conquiste di civiltà” con l’installazione di un crematorio pubblico a Chiusi e nel contempo chiediti di come sia possibile che un Sindaco una bella mattina si svegli e gli venga proposta tale iniziativa, che vengano esaminati i dati portati da un imprenditore, che gli si propongano i cosidetti ”patti leonini” e cioè quelli che riguardano la remunerazione all’imprenditore anche nel caso non fossero raggiunti i livelli previsti-previsti dal proponente- di epletazione di tale servizio di incenerimento. E tu dici di essere favorevole? Perchè non attendi almeno che il Comune presenti le sue rilevazioni sui possibili impatti logistici sulla circolazione stradale in una struttura logistica come esiste in un paese come Chiusi, sul possibile ammorbamento dell’aria, sulla sottoscrizione dei patti leonini, ed anche su altro che non è solo questo? O pensi che di questa come di altre opere già eseguite e che si è visto la fine che hanno fatto e quant soldi siano costate alla comunità, vi sia una necessità tale da dare una priorità a tale iniziativa tralasciandone invece altre di cui è senz’altro più normale che vengano feseguite ? Perchè non dici che non ti sfiora tale idea che tale cosa non sia stata decisa a livello più alto di quello che forse sarà deciso in periferia? Ma pensi veramente che un Sindaco al mattino si alzi e decida di riconoscere che vi sia necessità di un crematorio pubblico a Chiusi, -cosa questa mai supposta prima di oggi- o meglio, che una Ditta che certamente ha interesse a non far penetrare altra concorrenza in un territorio che non sia solo quello di Chiusi, rischi il proprio profitto se non avesse delle certezze di impiantare quanto vada a proporre? Non ci vedo nessuno scandalo da tale punto di vista da parte della ditta, ma se permetti lo scandalo ce lo vedo da parte del Settore Pubblico che faccia passare come cosa normale l’installazione di un impianto con tutte le conseguenze che ne deriverebbero e che si basi anche su uno studio non suo ? E tu nel contempo dici che è una conquisa di civiltà? Si, è una conquista di civiltà, ma per usufruire di tale conquista perchè si debba mettere su un piano di incertezza il fatto che nel futuro i cittadini di Chiusi si debbano ulteriormente frugare le tasche più di quanto non se ne frughino adesso se i parametri di esecuzione delle cremazioni per qualsiasi ragione non fossero rispettati? E semprechè fermo restando che quelle cifre fornite possano essere esatte. Io-uomo della strada e cittadino qualunque- certe domande me le porrei, posto che se volessi fruire di una ”conquista di civiltà” mi possa appoggiare a strutture che sono già relativamente vicine nel territorio come Perugia ,Arezzo ed altre.Poi se tale modo di ragionare porta alla conclusione che in momenti di scarsità di risorse, il Pubblico debba perseguire una distinzione di prioprità mi sembrerebbe giusto.Ma appunto, non mi sembrerebbe che questo si realizzi.Soprattutto se certe cose per farle passare in testa alla gente si identifichino come ” grandi conquiste di civiltà”.Per tali grandi conquiste ci si serve di Perugia, Arezzo od altri luoghi come è stato fin’ora con nulla di gran sconvolgimento ,e che non debbano essere affrontate spese produttive solo del profitto di chi le proponga e fra l’altro predisponendosi anche all’eventualità di poter pescare nelle tasche della gente di Chiusi, se non venissero rispettati certi parametri.Ti ricordo che ancor più per il fatto che si amministri soldi pubblici, occorre essere esenti il più possibile da eventualità che potessero rivelarsi dannose, al punto- e che mi sembra doveroso dirlo- che un amministratore pubblico deve possedere la responsabilità di poter ottemperare alla conduzione della cosa pubblica con la coscenza e le modalità reputate essere quelle del ”buon padre di famiglia”. In tal caso mi sembrerebbe che per stare in tale binario molte condizioni e situazioni dovrebber coincidere ma a me sembra quasi impossibile in questa luce.Da cittadino osservatore esterno a me sembra che almeno per ora ne siamo lontani.Ma la memoria delle cose del passato occorre conservarla.Ed allora forse diventerebbe più difficile delegare ad un sistema tali decisioni, un sistema che basta vederlo a Chiusi cosa abbia prodotto.Ciononostante non posso non osservare che tale sistema ha ancora i suoi sostenitori,anche coloro che se ne dicono-ma sempre a seconda delle situazioni- fortemente critici.Taluni di questi lo votano essendone anche fieri e lo fanno senza arossire-avranno le loro ragioni e le loro convinzioni senz’altro-, taluni rimangno silenti ma lo votano ugualmente, mentre un altra quantità di persone lo votano per tradizione.Perchè questo è, non per le qualità che il sistema dimostra.Ed a questi punti dove siamo non sono tanto le persone che contano ma è il sitema che fanno funzionare.Il giudizio su di loro lo dà la gente, ma è proprio il sistema per cui si vota che produce tutto questo e se il sistema abbisogna di certi che lo facciano funzionare, la responsabilità è sempre quella che si diceva una volta e che adesso è una frase che è passata in disuso, ampiamente denigrata e schernita, che ha fatto segnare il distacco dalla politica e che ha reso quest’ultima una cosa vissuta erroneamente dalla gente come ” una cosa sporca” e che recitava di come il ”personale fosse politico”. Ma la coerenza e soprattutto l’onestà intellettuale e politica non è di questo mondo e lo sarà sempre di meno se non ci riesce più a scandalizzarsi e le cose che ho detto diventano cose nomali.Alla presentazione dei possibili delegati all’amministrazione comunale e molti militanti del PD poco prima della precedente amministrazione Scaramelli, io stesso ero presente e mi è sempre rimasta in mente una cosa che mi destò sorpresa e che mi fece sperare che certe cose fossero andate in un modo diverso, e fu quella che si disse con parole vibranti che ” i giovani di un partito come quello del PD avrebbero dovuto recuperare la facoltà di incazzarsi”…ma lo si vide già da subito che come sul dirsi ”dalle parole ai fatti…..”.E dico di più-scusandomi con i lettori di averla fatta tanto ” brodosa”:non credo che non lo sapessero del modo in cui si sarebbero comportati”: Hanno sicuramente perso fregandosene di perdere.Ma come si capisce anche oggi erano in buona compagnia…..