PERUGIA, IL COMUNE PRONTO A PRIVATIZZARE IL MINIMETRO’

mercoledì 22nd, novembre 2017 / 16:41
PERUGIA, IL COMUNE PRONTO A PRIVATIZZARE IL MINIMETRO’
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PERUGIA – Il capoluogo umbro è la città italiana che per prima ha sperimentato sistemi di mobilità alternativa e “avveniristica”.  A partire dagli anni ’80, le famose scale mobili hanno fatto epoca e scuola.  Più recentemente si è aggiunto il Minimetrò, che unito alle scale mobili consente di arrivare dalla zona di Pian di Massiano (Stadio Curi e PalaEvangelisti) fino al cuore dell’acropoli. Qualcuno definì Perugia la città più giapponese d’Italia. Ma i fiori all’occhiello a volte non bastano. Danno lustro e immagine, ma spesso costano più di quanta sia la resa effettiva. E infatti, trovandosi coi conti in rosso (ormai di rosso a Palazzo dei Priori ci sono solo i conti) il Comune di Perugia in mano al centro destra sta pensando di “privatizzare” il minimetro, cedendo parte delle proprie quote sociali. Questo anche per rientrare nei parametri richiesti dalla Corte dei Conti. Il sindaco Romizi sembra intenzionato a mettere sul piatto il 70% delle quote della società Minimetrò detenute dal Comune. Per farlo occorrerà un apposito bando, naturalmente. Ma l’obiettivo reale sarebbe quello di venderle a Trenitalia o Busitalia, per ricavare nel giro di qualche mese una cifra intorno ai 4 milioni di euro. L’opzione Busitalia – che è società del gruppo Fs – pare la più plausibile dato che già gestisce il trasporto pubblico cittadino e i treni della ex Ferrovia Centrale Umbra sulla linea Sansepolcro-Terni. Il Comune di  Perugia chiede anche più risorse per il trasporto pubblico e per la mobilità alternativa (minimetrò e scale mobili) alla Regione. Risorse che la Regione ha invece progressivamente tagliato o concesso solo in via straordinaria. Su questo versante si profila un duro braccio di ferro.

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