PD, BERNAZZI: “IO IL CORBYN SENESE? NEANCHE PER SOGNO! CORBYN NON MI PIACE, SONO RIFORMISTA E LIBERALDEMOCRATICO”.
SIENA – “Il Pd senese cerca il suo Corbyn” titolavamo qualche giorno fa, commentando la candidatura di Massimo Bernazzi alla segreteria provinciale del partito. Facevamo riferimento a Corbyn perché anche Bernazzi non è più un ragazzino e anche perché ha alle spalle una storia lunga, che parte dal Pci… Poi per i fatto che in una intervista lo stesso Bernazzi aveva fatto delle “aperture” a sinistra, spostando un po’ l’asse del partito rispetto alle classiche posizioni renziane.
Ma, evidentemente, non l’avevamo azzeccata del tutto. Perché Massimo Bernazzi ci fa sapere che lui viene sì dal Pci, ma rispetto a Corbyn ha un’idea diversa di partito e di sinistra. Insomma Corbyn non gli piace. Lui (Bernazzi) si sente più liberaldemocratico che “comunista” o “massimalista di sinistra” come il leader del Labour party inglese.
Anche Renzi disse che con Corbyn la sinistra sceglieva di perdere. Invece con Corbyn la sinistra recupera consensi e può vincere. Con Renzi il Pd ha inanellato una serie di disfatte.
Vedremo se sarà qualcun altro ad assumersi il ruolo di “Corbyn senese”, magari Andrea Valenti, il candidato alla segreteria per la corrente orlandiana, quella della “sinistra del Pd” che a dire il vero finora più che una alternativa ha rappresentato (la corrente, non Valenti) la foglia di fico dei renziani, l’alibi che consente loro di dire che il Pd è un partito aperto e plurale e non un fortino di fedelissimi assediato… Aspettiamo di sapere come la pensa Valenti…
Intanto Massimo Bernazzi candidato alla segreteria per la componente renzian-scaramelliana ci ha inviato, proprio oggi, nel giorno in cui iniziano i congressi nei circoli, una nota per chiarire le sue posizioni. Naturalmente lo ringraziamo per aver sgombrato il campo da possibili equivoci o semplificazioni. E già il fatto che un dirigente si soffermi a disquisire di Corbyn, di massimalismo o riformismo ci sembra comunque un buon segno. Ci coglie di sorpresa. Non ci eravamo più abituati. Ecco di seguito la nota di Bernazzi:
Gentilissimo direttore,
le considerazioni acute e in qualche passaggio”puntute” ( come amate dire voi giornalisti) contenute sul suo pezzo ” Il PD senese cerca il suo Corbyn “,mi inducono ad alcune considerazioni che in spazi come questo non possono che essere brutalmente brevi. Corbyn ha portato il Labour ad attestarsi intorno al 40 % dei consensi è un fatto ed è un suo merito poichè dà rappresentanza e unità ai progressisti britannici..E’ anche un fatto che Jeremy Corbyn, parlamentare eletto e ri-eletto dal 1983 in un collegio al nord di Londra, è considerato il campione europeo del massimalismo di sinistra.Egli non schiva le domande né i bisogni, né i disagi che i tempi ci schiaffano davanti ma,dal mio modesto e trascurabile punto di vista, dà risposte che non condivido, risposte che forse rassicurano, dato atto del suo risultato, ma che chiudono la sinistra inglese dietro un argine di protezione e di autocelebrazione in attesa che la tempesta della globalizzazione cessi. In un certo tempo e non ricordo chi scrisse che la sinistra perde ma perde bene. E questo a me non piace. La mia ininterrotta traiettoria politica dal PCI fino al PD è tutta all’insegna del “riformismo” liberaldemocratico , a partire dal convegno storico sulla piccola e media industria che Amendola tenne a Milano al Castello Sforzesco nella prima metà (potrei sbagliarmi ma c’ero e quasi imberbe) degli anni settanta. Cioè non ho mai disdegnato quasi snobisticamente l’ipotesi di governo poiché, #primo, considero un dovere correggere il portato negativo che il capitalismo produce ; #secondo, perché ritengo irrinunciabili gli obbiettivi di promuovere un buon sistema di welfare, una prosperità diffusa e colmare gradualmente le diseguaglianze sociali. La ringrazio e le domando cortesemente scusa per lo spazio occupato”.
Massimo Bernazzi
JEREMY CORBYN, Juri Bettollini, Massimo Bernazzi, pd, siena, Stefano Scaramelli
Ma renzie e lo scaramelli non erano quelli del rinnovamento e largo ai nuovi e giovani?? é proprio vero in politica bisogna averci la faccia come il culo!!
Massimo Bernazzi:(ex Presidente Mps Leasing and factoring e Mps Belgio e vicepresidente Banca Toscana, nonché ex Cda Aereoporto Firenze, nonché ancora ex Sindaco di Monteroni d’Arbia ecc eccc ecc)
http://www.ereticodisiena.it/2014/10/30/scaramelli-bernazzi-navarri-niente-da-dire-ora/
Bene, almeno uno che ha chiarito la propria posizione.Ma accanto a questa dal momento che si dice riformista( e non ho dubbi)quando dice espressamente che lo sia dalle parole che provengono da quanto scrive e che cito fra virgolette”….e colmare progressivamente le disuguaglianze sociali” gli vorrei rivolgere la domanda di come immagina che si possano colmare quest’ultime, dato che il sistema rimangia in poco tempo quanto ha concesso dopo anni di lotte. No, dico questo perchè -sempre con rispetto parlando- non capisco guardando indietro la recente storia d’Italia,se le fasce subalterne verso le quali sarebbe-secondo lui-proficua l’azione del riformismo ne sono state beneficiate o penalizzate da detto riformismo. Era riformista anche la DC ai suoi tempi, perchè era un partito trasversale come lo è oggi il PD, ma di riformismo( ”facciamo le riforme basta che nulla cambi”)mi sembra che ci siamo nati tutti dentro e che ci moriremo.O mi sbaglio? Il problema è anche quello che finchè la nave tirava contro vento erano tutti riformatori, quando il vento si è rinforzato( leggi il progressivo potere che hanno perso le classi subalterne) sono diventati tutti riformisti. e non mi si dica che negli ultimi 20 anni siamo andati avanti con la fatidica ”lotta di classe”, quella era già stata abbandonata da Togliatti negli anni ’60.Oggi quello che sappiamo e che vediamo abbia prodotto il riformismo in italia è che la lotta di classe l’hanno fatta i ricchi contro i poveri.Questo è il riformismo che hanno sempre inteso come cura. A cominciare dalla DC, al PSI, al PRI, ecc ecc. Ed allora io credo che veramente l’italia tutta ne abbia abbastanza, ma forse mi sbaglio, perchè ancora le alleanze vedo ed odoro che i riformisti per reggere la balla sono sensibili alle strizzatine d’occhio del cavaliere e di Salvini.Certo, chi più riformisti di loro ci posso essere protetti dalla casa di una sinistra che si proclama centro-sinistra , insegue le istanze della Confindustria e regala soldi pubblici di sgravi fiscali per il job act perchè ritiene di essere al centro,gestire le disuguaglianze e riformare a pro ceti subalterni le leggi che gli consentono di governare col sostegno della destra, con un occhio che giuoca a biliardo e l’altro che conta i punti ? Corbyn? Quasi ci si scandalizza di Corbyn.Ma fanno bene, finchè i poveri glielo permettono e li applaudono fanno proprio bene.Chi è che fa male sono i poveri o forse non c’è più nessuno oggi che lo sia povero?
Forse per carità mi sbaglio io eh ?
Ma ancora si perde tempo dietro al Pd ?Sono tutti allineati e coperti ,tutti manager,tutti capi.Sono solo posizioni di sponde interne,queste,tutto ad uso esclusivo del PD stesso per acquisire posizioni in perfetto stile da famoso manuale Cencelli.
X Remo, si sono d’accordo, ma intanto l’Italia va a fondo e tale progressione verso il fondo è decisa dalla gente comune,la maggior parte delle volte onesta,che si rende conto solo a metà che è tutto un bluff e che l’italia purtroppo è dominata dai poteri forti che indirizzano la scelta di milioni di uomini, usandola, servendosene. Questa è la realtà, ma credo che finchè la gente non dirà basta di questa tiritela tutto procederà verso il basso, ed assisteremo ai proclami che l’economia si rialza quando all’interno dell’italia stiamo vedendo ormai da parecchio tempo che le aziende e le industrie o chiudono, o migrano all’estero, oppure riducono il personale per reggere la concorrenza di altri stati dove- e capire questo è importante- vige lo stesso sistema di sfruttamento delle maestranze e dei poveri, costretti a mendicare il lavoro.Tutte le nostre istituzioni e la nostra Costituzione affermano che la dignità umana inizia dal lavoro, anche i nostri politici lo dicono, ma si adoperano per loro stessi e per fare il contrario, obbedendo a quei principi fondamentali che loro stessi ci dicono tutti i giorni che quelli non possono cambiare pena il disfacimento più totale della società. Il disfacimento lo hanno prodotto loro e la gente che da decenni gli ha prestato il consenso, ed il bello-anzi il didicevole- è che ancora continuano imperterriti rigirando le frittate. Così si reggono e non possono fare altrimenti, inventandosi giorno per giorno le bugie sul sistema che avvolge tutti.