PD, BERNAZZI: “IO IL CORBYN SENESE? NEANCHE PER SOGNO! CORBYN NON MI PIACE, SONO RIFORMISTA E LIBERALDEMOCRATICO”.

giovedì 12th, ottobre 2017 / 16:39
PD, BERNAZZI: “IO IL CORBYN SENESE? NEANCHE PER SOGNO! CORBYN NON MI PIACE, SONO RIFORMISTA E LIBERALDEMOCRATICO”.
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SIENA – “Il Pd senese cerca il suo Corbyn” titolavamo qualche giorno fa, commentando la candidatura di Massimo Bernazzi alla segreteria provinciale del partito. Facevamo riferimento a Corbyn perché anche Bernazzi non è più un ragazzino e anche perché ha alle spalle una storia lunga, che parte dal Pci… Poi per i fatto che in una intervista lo stesso Bernazzi aveva fatto delle “aperture” a sinistra, spostando un po’ l’asse del partito rispetto alle classiche posizioni renziane.

Ma, evidentemente, non l’avevamo azzeccata del tutto. Perché Massimo Bernazzi ci fa sapere che lui viene sì dal Pci, ma rispetto a Corbyn ha un’idea diversa di partito e di sinistra. Insomma Corbyn non gli piace. Lui (Bernazzi) si sente più liberaldemocratico che “comunista” o “massimalista di sinistra” come il leader del Labour party inglese.

Anche Renzi disse che con Corbyn la sinistra sceglieva di perdere. Invece con Corbyn la sinistra recupera consensi e può vincere. Con Renzi il Pd ha inanellato una serie di disfatte.

Vedremo se sarà qualcun altro ad assumersi il ruolo di “Corbyn senese”, magari Andrea Valenti, il candidato alla segreteria per la corrente orlandiana, quella della “sinistra del Pd” che a dire il vero finora più che una alternativa ha rappresentato (la corrente, non Valenti) la foglia di fico dei renziani, l’alibi che consente loro di dire che il Pd è un partito aperto e plurale e non un fortino di fedelissimi assediato…  Aspettiamo di sapere come la pensa Valenti…

Intanto Massimo Bernazzi candidato alla segreteria per la componente renzian-scaramelliana ci ha inviato, proprio oggi, nel giorno in cui iniziano i congressi nei circoli, una nota per chiarire le sue posizioni. Naturalmente lo ringraziamo per aver sgombrato il campo da possibili equivoci o semplificazioni. E già il fatto che un dirigente si soffermi a disquisire di Corbyn, di massimalismo o riformismo ci sembra comunque un buon  segno. Ci coglie di sorpresa. Non ci eravamo più abituati. Ecco di seguito la nota di Bernazzi:

Gentilissimo direttore,

le considerazioni acute e in qualche passaggio”puntute” ( come amate dire voi giornalisti) contenute sul suo pezzo ” Il PD senese cerca il suo Corbyn “,mi inducono ad alcune considerazioni che in spazi come questo non possono che essere brutalmente brevi. Corbyn ha portato il Labour ad attestarsi intorno al 40 % dei consensi è un fatto ed è un suo merito poichè dà rappresentanza e unità ai progressisti britannici..E’ anche un fatto che Jeremy Corbyn, parlamentare eletto e ri-eletto dal 1983 in un collegio al nord di Londra, è considerato il campione europeo del massimalismo di sinistra.Egli non schiva le domande né i bisogni, né i disagi che i tempi ci schiaffano davanti ma,dal mio modesto e trascurabile punto di vista, dà risposte che non condivido, risposte che forse rassicurano, dato atto del suo risultato, ma che chiudono la sinistra inglese dietro un argine di protezione e di autocelebrazione in attesa che la tempesta della globalizzazione cessi. In un certo tempo e non ricordo chi scrisse che la sinistra perde ma perde bene. E questo a me non piace. La mia ininterrotta traiettoria politica dal PCI fino al PD è tutta all’insegna del “riformismo” liberaldemocratico , a partire dal convegno storico sulla piccola e media industria che Amendola tenne a Milano al Castello Sforzesco nella prima metà (potrei sbagliarmi ma c’ero e quasi imberbe) degli anni settanta. Cioè non ho mai disdegnato quasi snobisticamente l’ipotesi di governo poiché, #primo, considero un dovere correggere il portato negativo che il capitalismo produce ; #secondo, perché ritengo irrinunciabili gli obbiettivi di promuovere un buon sistema di welfare, una prosperità diffusa e colmare gradualmente le diseguaglianze sociali. La ringrazio e le domando cortesemente scusa per lo spazio occupato”. 

Massimo Bernazzi

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