PD, IL CANDIDATO DELLA SINISTRA VALENTI: “SPETTACOLO DEVASTANTE, FACCIAMOLA FINITA!” INTANTO COMINCIA LA CONTA

venerdì 13th, ottobre 2017 / 11:57
PD, IL CANDIDATO DELLA SINISTRA VALENTI: “SPETTACOLO DEVASTANTE, FACCIAMOLA FINITA!” INTANTO COMINCIA LA CONTA
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SIENA – Continua il braccio di ferro a colpi di ricorsi e controricorsi all’interno del Pd senese. Ieri la Commissione di garanzia regionale del partito aveva chiesto 72 ore di tempo per valutare il ricorso presentato dal candidato Michele Cortonicchi, escluso dalla corsa dalla commissione di garanzia provinciale. E nello stesso tempo l’organo regionale aveva anche chiesto al Pd senese di sospendere e rinviare i congressi già convocati e in programma tra giovedì e sabato, augurandosi che la “direttiva” fosse immediatamente recepita. Niente. Come non detto. Ieri sera alcuni congressi di circolo sono andati in scena ugualmente. Tra questi quelli dei circoli di Montevenere e Montallese nel comune di Chiusi, in cui le relazioni sono state tenute dal sindaco di Chiusi Bettollini e dal sindaco di Sinalunga Riccardo Agnoletti. Forse non è un caso che proprio a Chiusi sia avvenuta la partenza lampo delle assemblee congressuali. Evidentemente Scaramelli e Bettolini hanno ritenuto la richiesta della Commissione regionale di garanzia solo un “invito” a sospendere e non una sospensione dei congressi.

Di parer diverso il candidato della sinistra del partito, Andrea Valenti: “Dispiace vedere come il PD senese continui a dare una pessima immagine di se, nei confronti dei propri iscritti e dell’opinione pubblica. Basta leggere la stampa locale per comprendere come ogni giorno si stia aggiungendo danno al danno. 
Sarebbe stato sufficiente che venisse accolta la nostra richiesta di far slittare il congresso di 72 ore, in accordo con la circolare della Commissione Regionale di Garanzia per abbassare la tensione, chiarire gli aspetti procedurali e attendere il pronunciamento degli organi competenti sui ricorsi. 
Così non è stato. Di fronte a questo caos ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Noi, questo PD, lo vogliamo cambiare”
. Già due giorni fa, dopo il confronto televisivo (Tele Idea) durante il quale Bettolini spiattellò in diretta  la “sanzione a Grazi”, Valenti aveva parlato di “spettacolo devastante”.  Aggiungendo: “Magari cinicamente dovrei gioire, ma sono sempre più preoccupato. In questi ultimi giorni si sta registrando la deflagrazione di gran parte della classe dirigente renziana senese – per stessa ammissione di alcuni dei suoi componenti di spicco – che si era fatta largo sulla spinta della rottamazione, sulle prese di distanza dal passato, sulla promessa del cambiamento. Così non è stato. Siamo alla chiusura di un ciclo che rischia di concludersi aggiungendo danno al danno e mettendo a rischio la tenuta del PD e del centrosinistra in provincia di Siena. Il tutto mentre si avvicinano importanti scadenze elettorali. Il tutto mentre la destra avanza in gran parte della Toscana. Se non la facciamo finita, qualcuno se ne prenderà la responsabilità politica. Sembra di assistere all’epilogo di scontri che hanno poco o niente di politico e molto di personale, che sono sfuggiti di mano e rischiano di portarci all’autodistruzione. Il fatto è questo: o si cambia o si muore. Siamo sull’orlo del baratro. Serve una svolta…”.

Uno sfogo amaro, una fotografia impietosa e allarmata del Pd. Un j’accuse rivolto alla componente di maggioranza che ha gestito il partito portandolo a questa situazione. Sembra che Valenti parli di un partito che non è anche il suo. Sembra che parli di avversari politici da fermare a tutti i costi… Valenti è di Castiglion d’Orcia, è quasi amiatino. E sull’Amiata la sinistra ha tradizioni robuste, antiche. Anche passionali e un po’ barricadere. Lui invece pur rappresentando l’ala sinistra del Pd, anche di fronte allo “spettacolo devastante” che il partito sta offrendo, non sale sulle barricate e fa appello alla sobrietà, all’equilibrio, anche nel linguaggio: “Io non ho ricette magiche e non prometto miracoli.. Come componente abbiamo un progetto, basato su programma, partito e centrosinistra. Personalmente ho uno stile diverso attraverso il quale voglio mettere fine a una stagione di veleno, offese, invettive. Basta con la logica delle tifoserie. Anche la legittima dialettica che è sale delle vita democratica del partito può essere portata avanti con modi più rispettosi della comunità che rappresentiamo. Rispetto, dialogo, equilibrio, serietà, rigore nei comportamenti e sobrietà nel linguaggio”.  Insomma sta dicendo “Amici e compagni, facciamola finita con queste beghe e torniamo a parlare di politica e delle cose che interessano la gente!”

Bernazzi dice di non sentirsi il Corbyn senese. Ci proverà Valenti? Per ora non sembra. Per ora la sua battaglia più che sui contenuti, sembra votata a ristabilire un clima “normale” dentro il partito, che in effetti è una condizione essenziale per qualsiasi ragionamento.  Intanto ieri sera a Montevenere (l’ex Stalingrado chiusina) ha ottenuto un buon risultato: 7 voti contro gli 8 di Bernazzi, Quasi un pareggio, mentre Raffaella Senesi è rimasta a zero. Una scheda nulla.  A Montallese, feudo bettolliniano, Bernazzi ne ha ottenuti 34, Valenti 5 e Senesi ancora zero. Oggi tocca a Chiusi Scalo e Macciano. Domani a Chiusi città. Sempre che qualche organismo non fermi tutto e dica “contrordine compagni!” abbiamo scherzato, si ricomincia da capo.

Certo, con 4 candidati, di cui 3 dell’area renziana Valenti poteva avere qualche chance in più. E alla fine sarebbe stato difficile per chiunque superare il 50%, quindi sarebbero stati necessari accordi successivi. Questo era l’obiettivo di Dallai, per esempio.

Con tre candidati soltanto la partita può avere esito diverso. Il vantaggio che Bernazzi ha sulla carta, può diventare più concreto. I circoli chiusini, primi a votare, essendo di stretta osservanza bettolliniana e scaramelliana (nonostante i due non siano in sintonia su tutto e tengano comportamenti diversi anche rispetto al partito) fanno però testo fino ad un certo punto. Ci sono realtà dove i rapporti di forza interni sono meno netti. E’ lì che si deciderà la gara.

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