CITTA’ DELLA PIEVE, IL COMUNE DICHIARA GUERRA AI PICCIONI
CITTA’ DELLA PIEVE – Il problema esiste da tempo e ormai sta assumento i caratteri di una vera e propria emergenza. Diciamo pure di un flagello. Parliamo dei piccioni di città, che sono diventati stanziali nei centri storici, ma non solo e occupano ormai in massa qualunque edificio abbandonato facendone il proprio rifugio per la notte. Naturalmente la presenza massiccia di piccioni nei centri abitati crea problemi di natura igienico sanitaria e anche di decoro. Qualche comune comincia a correre ai ripari. E’ il caso del Comune di Città della Pieve che in seguito a numerose segnalazioni in merito, ha emesso una specifica ordinanza, con precise disposizioni per limitare la nidificazione dei piccioni e contenerne dunque la quantità…
Di seguito il testo del provvedimento e a seguire un link da cui è possibile scaricare apposito modulo per la denuncia dei danni alle coltivazioni.
PREMESSO che la presenza di piccioni di città (Columba livia forma domestica) nei centri abitati di Città della Pieve è causa di gravi problemi igienici ed è favorita dalla disponibilità di luoghi e spazi di nidificazione, dalla disponibilità di alimenti e dalla quasi assenza di predatori specifici;
TENUTO CONTO dei notevoli disagi per i cittadini, in termini di problemi igienico sanitari per l’uomo e per gli animali domestici, e di compromissione della integrità del patrimonio edilizio e
monumentale, con ricadute economiche di entità non trascurabile;
CONSIDERATO che il piccione di città nelle condizioni di sovraffollamento rappresenta per l’uomo e per gli animali domestici un reale pericolo sia diretto, come possibile veicolo di microorganismi patogeni (zoonosi), sia indiretto, con fecalizzazione ambientale e conseguente proliferazione dei batteri potenzialmente patogeni;
RITENUTO, in considerazione del grave pregiudizio nonché del permanere delle condizioni di disagio igienico sanitario, di dover provvedere in via cautelativa ad emettere idoneo provvedimento a tutela della salute e benessere pubblico, nonché del patrimonio ambientale ed architettonico, intervenendo per l’eliminazione di possibili focolai di agenti patogeni pericolosi anche per l’uomo; si ritiene di dover assumere iniziative idonee al contenimento del fenomeno di diffusione di tale specie in ambito urbano e, in particolare, di dover:
1. limitare l’apporto alimentare da parte dei cittadini, causa del richiamo di grandi quantità di esemplari;
2.ridurre i luoghi utilizzati per la nidificazione quali sottotetti, cornicioni, fessure nei muri dei palazzi, edifici dismessi;
3.ridurre i luoghi di sosta.
ORDINA ai proprietari o titolari di diritti reali su beni immobili pubblici e privati situati all’interno dei Centri Abitati interessati dalla nidificazione ed allo stazionamento di piccioni, di:
– provvedere alla chiusura con diaframmi in muratura, reti o altro mezzo idoneo, delle piccole cavità atte alla sosta e nidificazione dei piccioni;
– schermare con adeguate reti a maglie sottili o altro mezzo idoneo ogni accesso ai fabbricati ove nidifichino o possano nidificare i piccioni, vista l’attitudine dei piccioni ad occupare soffitte, solai e sottotetti che offrano riparo o luogo per la nidificazione;
– installare, ove possibile, anche in caso di ristrutturazione o interventi di manutenzione ordinaria dissuasori sui punti di posa (cornicioni, terrazzi, pensiline, davanzali, ecc.) onde impedire lo stazionamento di piccioni;
– mantenere perfettamente pulite da guano o piccioni morti le aree private sottostanti i fabbricati e le strutture interessate dalla presenza di piccioni;
È fatto inoltre divieto, salvo autorizzazione a fini particolari, di alimentare i piccioni urbanizzati presenti allo stato libero su tutto il territorio cittadino, e di gettare sul suolo pubblico granaglie sostanze di scarto o avanzi alimentari;
Le violazioni alla presente Ordinanza comportano l’applicazione della sanzione amministrativa prevista all’art 7bis del D.lgs. 18 agosto 2000 n. 267 (da 25 a 500 euro ndr).
Gli agenti della Polizia Municipale e della Forza Pubblica, nonché gli altri soggetti a cui sono attribuiti dalla Legge poteri di accertamento e contestazione, sono incaricati della vigilanza ed esecuzione della presente Ordinanza.
Il sindaco Fausto Scricciolo prevede anche, per i danni causati da piccioni ad attività agricole, la possibilità per l’agricoltore di procedere a campagne di contenimento mediante l’abbattimento dei volatili, da parte di volontari muniti però di regolare licenza di caccia. A tal proposisto si può scaricare un apposito modello per fare la denuncia dei danni e comunicare i nomintaivi dei cacciatori e la zona interessata.
Ovvio che in paese i piccioni non si potranno abbattere con il fucile. E ovvio che il probema non riguarda solo Città della Pieve, ma è presente e sentito anche in altri comuni come Castiglione del Lago, Chiusi, Montepulciano. Vedremo se anche altri sindaci adotteranno specifiche misure per contenerne la proliferazione.
citta della pieve, fausto scricciolo
Avrei deciso di scrivere due righe anch’io sul flagello dei piccioni ma mi hai preceduto. Proprio stamattina ho consegnato al Comune di Chiusi facendola protocollare ed alla ASL 7 di Chiusi una raccomandata dove denuncio lo stato di degrado dei tetti circonvicini nella zona di via Filzi.Per la verità non sò quanto saranno prese in considerazione tali comunicazioni poichè se guardo a quanto emanato dal comune di Città della Pieve e che tu riporti nel post, a rigor di logica sono i proprietari dei palazzi che dovrebbero provvedere, tranne nelle proprietà fondiarie dove si può se ben intendo organizzare una battuta con lo scopo di limitare la proliferazione come fu fatta per gli stessi cinghiali nella zona della fornace. Ora non ci vorebbe molto ad intendere che le colonie dei piccioni se si trovano a subire il problema dell’alloggio perchè ricacciate indietro da elementi di dissuasione posti dall’uomo reti, spilloni, sostanze chimiche, chiusure di interstizi ecc ecc) non è che ci mettano mesi ad adeguarsi ma la loro pervicacia ed invadenza fa sì che si spostino da un luogo ad un altro in pochissimo tempo, magari nel giorno stesso.Ecco quindi che il comune gira alla responsabilità del privato lavandosene le mani di un problema che è pubblico o che potrebbe diventare tale esteso a molte parti della popolazione poichè si parla di centinaia di volatili. Per quanto mi riguarda nella comunicazione consegnata all’ente pubblico ed alla Asl, ho specificato che sono anni che lavo giornalmente le terrazze e le disinfetto e che d’estate spesso devo evitare anche di accendere il motore dei condizionatori poichè abitando all’ultimo piano sono soggetto quando cambia il vento a sentire il fetore delle deiezioni di detti volatili che i motori dei condizionatori aspirano dall’aria esterna e che portano fino in casa. da salmonellosi, ed è chiaro che non si possa vivere così. Adesso per quanto mi riguarda è diventata una situazione crescente e quasi tutti i giorni getto vai le uova che depositano negli interstizi insieme ai ramoscelli portati per fare il nido. Nei tetti dei palazzi circostanti ne stazionano a centinaia talvolta e se il comune mandasse un controllo sono perfettamente idoneo ad indicare i luoghi dove stazionano la notte a centinaia .Il marciapiede di via Filziche fa angolo con via Mazzini a Chiusi Scalo è costantemente pieno di defecazioni fresche e vecchie e sinceramente si ha una sensazione di schifo a camminarci sopra, oltre alla cosa più importante che pestando tutto questo con le scarpe si porta in casa una quantità di germi che possono facilmente essere causa di malattie.Chiedo quindi l’attenzione da parte del Comune su detto problema che non è un problema indifferente o di poco conto.Sò che qualche Comune l’ha risolto almeno parzialmente con rapaci che spingono via detti piccioni(falchi per esempio) e che ne mangiano le uova limitandone così la proliferazione.Si potrebbe provare a chiudere gli ingressi delle cavità dove stazionano la notte ma credetemi per quanto mi riguarda ho usato negli anni tutti i mezzi possibili ma la situazione non cambia, anzi aumenta come presenza e chiaramente anche come impossibilità di vita decentemente vissuta, sia in estate che in inverno. Attendo una risposta da coloro che sono preposti all’osservanza della salute pubblica e spero che tale comunicazione serva da denuncia di un problema che debba essere sicuramente risolto ed anche senza rimandi, in un paese che debba ritenersi civile.