CITTA’ DELLA PIEVE: GLI AMMINISTRATORI SI DIMENTICANO DEI “GEMELLI” TEDESCHI, RIMASTI PER 5 GIORNI IN CITTA’…
CITTA’ DELLA PIEVE – Alla fine degli anni ’90, l’allora sindaco di Chiusi Marco Ciarini si dimenticò dei Liberators… Un giorno d’estate arrivò in città un grupppo di anziani signori, con i capelli biondi e rossi, facce tipiche anglosassoni, accento inglese. Alcuni portavano un berretto militare. Erano i superstiti sudafricani (ma di orgini scozzese) che avevano combattuto nella famosa battaglia del teatro nel giugno del ’44. La visita era stata annunciata, ma il sindaco e la giunta se ne dimenticarono. E i poveri “liberators” tornati sul luogo in cui videro morire molti loro compagni quando avevano 20 anni, si trovarono soli. Nessuno ad accoglierli, se non, praticamente per caso, due giornalisti e una guardia comunale, incontrata per strada, alla quale i giornalisti chiesero di presenziare, nell’attesa che arrivasse qualcuno delle autorità…
Allora non c’erano ancora gli smartphone e anche i telefonini erano meno in voga, non era facilissimo contattare qualcuno, all’impronta… Fu una discreta figuraccia che finì naturalmente sui giornali. Compreso Primapagina.
Venerdì scorso a Città della Pieve sono arrivati quaranta cittadini di Denlingen, la cittadina tedesca gemellata con la città del Perugino… Sono rimasti fino questa mattina. Tra loro anche il Coro di Denzlingen che ha cantato domenica in Cattedrale e lunedì ha tenuto un concerto in teatro. Ma per tutta la durata del soggiorno pievese, con aperitivi nei bar, cene nei ristoranti, visite ai paesi limitrofi, i “gemelli” di Denzlingen non hanno avuto il piacere di incontrare nemmeno un rappresentante dell’amministrazione comunale. Nessuno, tra sindaco, assessori e consiglieri che si sia fatto vedere o abbia portato un saluto istituzionale. Cosa che di solito avviene in questi casi. Inutile dire che la delegazione tedesca c’è rimasta male. Unica presenza politica quella di Maria Luisa Meo (opposizione) al concerto in teatro. Per il resto zero.
Certo, anche nelle iniziative legate al gemellaggio, dopo tanti anni, può subentrare un po’ di routine, di “assuefazione”, ma un minimo di presenza e di sostegno da parte del Comune non dovrebbe mai mancare. Insomma Fausto Scricciolo & C. hanno fatto come Ciarini a Chiusi alla fine degli anni ’90… A Chiusi ci pensarono i due giornalisti e la guardia comunale, a Città della Pieve se l’è cavata da solo il Comitato del gemellaggio con il presidente Enzo De Fabrizio in testa. Gli amministratori avranno avuto altro da fare.
Questa è un’estate molto calda e poco piovosa. Ma via via si scivola lo stesso…
m.l.
CITTA' DELLA PIEVE, DENZLINGEN, GEMELLAGGIO
Il sindaco di Città della Pieve Fausto Scricciolo fa sapere che “Domenica 25 Giugno, egli ha assistito alla mirabile esibizione in Duomo della corale di Denzlingen che ha accompagnato la messa.
E popo la messa si è intrattenuto con Dietmar Willman del Comitato tedesco, Luois Ferrara Amministratore di Sant Cyr sur Mer e Victor Goffi del Comitato Francese.
Le delegazioni hanno manifestato soddisfazione per l’accoglienza ricevuta e per il clima di festa respirato a Città della Pieve nella Domenica della tradizionale infiorata.
Nell’incontro mattutino si è concordata l’organizzazione di una prossima riunione in cui costruire un calendario dei prossimi appuntamenti e nuove iniziative comuni di promozione del gemellaggio.” Prendiamo atto della precisazione e ci scusiamo per non aver citato la partecipazione de sindaco alla Messa con intervento della Corale di Denzlingen. Evidentemente l’Amministrazione Comunale pievese ha ritenuto quell’unico momento di incontro e saluto sufficiente. Alcuni amici del gruppo tedesco con i quali ci siamo intrattenuti più volte durante il loro soggiorno, avevano invece fatto notare con un certo disappunto (e delusione) l’assenza dei rappresentanti delle Istituzioni. Forse noi abbiamo parlato con quelli che non vanno alla Messa…
Cmq ci sono le foto del sindaco con gli amici del gemellaggio.
2 foto non fanno un,effettiva presenza, come una rondine non fa primavera.
Suggerirei all’entourage del sindaco di spingerlo a migliorare l’aspetto empatico e relazionale, di cui la cittadinanza (e non solo, in questo caso…) ha verificato da tempo una reale carenza.
A mio avviso sarebbe stato meglio se il sindaco avesse presenziato al concerto in teatro, invece che alla messa. l’Italia è uno stato laico… Non dimentichiamolo mai…