No al muro di Trump: Roger Waters pensa al concerto “the wall” al confine tra Usa e Messico

Il neompresidente degli Stati Uniti Donald Trump insiste per la barriera al confine con il Messico. Il 26 gennaio scorso ha firmato il decreto esecutivo per la costruzione del muro che vorrebbe peraltro far pagare al Paese confinante.
Il suo ordine esecutivo rafforza anche il sistema per la deportazione degli illegali, aumenta i centri di detenzione e gli agenti. Il secondo decreto, sempre centrato sul tema della sicurezza nazionale, riguarda l’immigrazione. In particolare prende di mira le «città santuario», cioè quelle che proteggono gli illegali e non li consegnano agli agenti federali. Così il Presidente va allo scontro con Stati come la California e New York, che hanno già negato la loro collaborazione.
Tra i tanti artisti e intellettuali che dopo l’elezione di Trump hanno alzato la voce per gridare la loro preoccupazione per “il rischio Trump”, c’è anche Roger Waters, che è inglese, non americano. E che è sempre stato una voce libera, indipendente. E, diciamolo pure, di sinistra. Suo padre, morto a Campo di Carne sul litorale romano, dopo lo sbarco di Anzio nel ’44, era comunista. E la figura del padre che non ha mai conosciuto (lui è nato nel ’43) lo comunque accompagnato anche nella produzione msicale. Quella dei Pink Floyd e poi qualla da solista. Ebbene, l’autore di The Wall avrebbe intenzione di portare il suo muro, cioè il concerto-spettacolo sull’album del ’79 dei Pink Floyd, proprio lì, al confine tra Usa e Messico.
“La resistenza inizia oggi” scriveva Roger Waters già nel giorno dell’insediamento di Donald Trump postando un video con le immagini di un suo concerto in Messico. Che all’artista Trump non piaccia è cosa risaputa. Ma questa che il cantante sta valutando sarebbe una vera e propria azione politica. L’ex Pink Floyd starebbe pensando di portare “The Wall” al confine tra Messico e Stati Uniti. Proprio per rispondere al decreto di Donald Trump con un evento che avrebbe certamente eco mediatica rilevantissima.
Già nel 1990 Roger Waters portò “The wall” a Berlino a otto mesi dalla caduta del muro che divideva in due la capitale tedesca simbolo della guerra fredda. Da allora The Wall dei Pink Floyd è stata associata alla caduta dei muri. Non certo alla costruzione di nuove barriere.
Il compagno Waters non si smentisce. Da 50 anni, detta la linea… E da 50 anni la sua è una linea giusta…
Donald Trump, Muro, Roger Waters
Ma se questi strilloni continuassero a far ” musica ” invece di far politica quanto sarebbe meglio !! Tutti contro uno solo ! Tutti contro la Raggi,che sicuramente farà meglio di chi ha indebitato Roma,RUTELLI e VELTRONI ! Tutti contro Trump per il muro che hanno iniziato Clinton e Obama insieme a quella guerrafondaia della Clinton ! Intanto la borsa di New York vola insieme a quella di Londra! Le borse Europee sono agli sgoccioli ! Chiaramente chi se ne frega è soltanto la Germania che ci ingloberà a tutti !
Io credo che una delle cose che rappresenti la massima aspirazione per il cosidetto establishment possa essere il fatto che non debba apparire che gli schierament progressisti in occidente(in prima fila i democratici americani) non facciano apparire che sono stati messi ed inventati per far passare meglio le istanze delle destre.quando si produce una condizione esplosiva e che i due schieramenti vengono a confronto rinfacciandosi tutte le loro politiche si vede chiaramente che ambedue le cose funzianano per un unico fine.E la gente scende in piazza perchè crede che dietro ai democratici vi siano concezioni progressiste tali da ribaltare l’apparato economico-militare degli stati uniti per esempi:Ma la stessa cosa vale anche per l’Europa.(Merkel- Schultze, oppure Stoibe -Hollande).Quando la gente capirà che dietro allo schieramento democratico ci sono da decenni le sovvenzioni delle multinazionali e dei media maggiori e questo è cosa non smentibile, allora se vorrà chiedersi il perchè il flusso dei miliardi di dollari proceda verso quello schieramento e si darà una risposta di caratere ”politico”si sarà fatto un passo avanti.Vedere cosa si stà producendo in USA e nelle strade e nelle piazze e nei tribunali per fermare i provvedimenti promessi da Trump. Anullata quasi del tutto la riforma sanitaria di Obama per l’interevento delle lobby delle case farmaceutiche, i miliardi di dollari per la guerra in medio-oriente e gli interventi militari verso zone del mondo calde per spegnere gli incendi e ricondurre a casa le leadership che minacciavano l’allontanamento dal controllo globale,una cosa sembra essere sfuggita all’establishment democratico soprattutto quello mediatico: quella di aver male interpretato che la gente non avesse capito a chi tiravano la volata. Nella storia economica mondiale non abbiamo mai visto che chi trae profitti dalle fonti di energia non possa stabilire relazioni d’acciaio con i paesi detentori di tale energia al punto di considerare vitali i propri interessi in casa d’altri verso le elite economiche che regnano in quei paesi e di essere pronti a scatenare guerre se qualche ostruzione si frapponga alla continuazione della rapina così com’è stata impostata fin’ora. Ed è certo che questi paesi
si creino il problema di come intervenire, di chi sostenere, ma ancor più di apparire difensori dei diritti umani, essendo contro i muri, avendo permesso prima la penetrazione di lavoro a basso costo anche illegale,
ed adesso siccome il sistema che hanno gestito è allo stremo, sono contro chi vuole mettere i paletti.Vogliamo vedere come sono stati utilizzati quelle ricchezze prodotte dal reddito nazionale degli stati uniti nella loro distribuzione interna e nello scacchiere internazionale? La Russia considerata nemica, foraggio di 20 miliardi di dollari all’Ucraina per mettere in difficoltà la vicina Russia ed imporle sanzioni dopo aver diretto i blitz che hanno portato al rovesciamento del governo ucraino condotto adesso da fascisti dichiarati,dopo che erano andate contro le aspettative senso le elezioni con la Timoshenko.Interventi in Siria ma nello nstesso tempo foraggio in miliardi di dollari all’arabia saudita ed al Qatar maggiori fornitori di armi all’Isis…e chi più ne ha più ne metta. E’ questa la politica del progressismo americano attuale ed anche da diversi anni a questa parte.L’oltranzismo Israeliano ha trovato un nuovo sostenitore in Trump ma era inevitabile che la saldezza del rapporto con gli Stati Uniti si fosse rivelata maggiore con Trump che con Obama.Le lobby ebraiche degli stati uniti hanno avuto un occhio particolare per Trump che per Obama, ma si parla di sicurezza e di oltranzismo, inevitabile connubio di parte politica con la destra statunitense e con il Likud. Altro è la distensione e la collaborazione per un percorso di pace.ecco perchè Democratici e Repubblicani sono le due facce della stessa medaglia.e che sia la stessa medaglia lo vediamo nella storia,anche quella degli interventi militari.la guerra in Vietnam partì sotto l’amministrazione Kennedy e sotto quella l’aggressione a Cuba liberatasi dalla marionetta di Fulgencio Batista.
E così l’aggressione e le provocazioni continue all’Iran dei pasdaran di komeini, le alleanze con l’irak di Saddam e l’intervento per farlo fuori.Ma la lista dei paesi sarebbe interminabile a cominciare dall’indonesia nel 1965 per finire all’Afganisthan.Ed allora le gente che scende in piazza nelle città americane sarebbe bene che si rendesse conto che sono prigioniri di una logica che gli è stata imposta che è quella della logica dell’alternanza e che loro considerano appunto alternanza senza curarsi dell’identica politica estera ed interna del regime capitalista che li sovrasta e che per reggere deve far passare la visione che il sistema possa cambiare ed apparire democratico e di rispettare i diritti : The Country of Freedoom. Nulla di più non veritiero.
Ma che c’entrano i democratici e l’establishment con l’idea di Roger Waters, che non è americano, è sempre stato di sinistra, ha sempre preso posizione – anche con la musica – sui problemi del mondo (dal nucleare, all’inquinamento, alle guerre, alla disuguaglianza…). Waters vorrebbe semplicemente fare al confine Usa-Messico ciò che ha fatto altrove, quando ne ha sentito la necessità. E’ un musicista, normale che pensi ad una iniziativa musicale… Se fosse stato un calciatore forse avrebbe organizzato una partita… Credo che sappia benissimo che non sarà un concerto a fermare o “demolire” il muro voluto dagli Usa e contro il quale anche altri musicisti (americani e non) hanno scritto canzoni (Bruce Springsteen, per esempio…). Ma io credo che se il concertone si farà, sarà comunque una cosa importante e positiva. Come le parole del Papa che torna spesso sul medesimo argomento per dire che quela non è la soluzione…
Codesta idea è quella che è andata per la maggiore per 40 anni in Occidente e che ha influenzato anche il resto del mondo ed è quella che la realtà infondo la cambi con la musica o che tali esperienze comunque contribuiscano in maniera pesante a cambiare il mondo. Negli anni ’70 si diceva che avessero cambiato il mondo più i Beatles che i governi dell’Inghilterra e degli USA messi insieme.Te lo fanno credere a te e sembrerebbe che il non sposare tale teoria sia pensare da matusalemme.Chiediti quanto hanno inciso i concerti di musica rock al riguardo della politica estera che gli Stati Uniti hanno avuto nel mondo.Eppure erano gli anni della contestazione….pensi per esempio che la guerra del Vietnam sia finita perchè una parte dela gioventu americana degli anni ’70 andava ai concerti e fosse contro il razzismo oppure che gli USA si sono rititari dal Vietnam(ma potrei dire anche da altri paesi)perchè la gente di colore per esempio usava la musica per affermare i propri diritti? O che forse non sia stato il sistema che con le spese militari fosse gravato di un fardello enorme che a seguito di quello i mercati mondiali si muovevano in modo non soddisfacente per wall street ? E’ un concetto estremizzato ma è ancora più estremizato il tuo quando parli della musica contro il muro,poichè nella maggioranza dei casi è passata tale idea nel contesto generale e culturale.Ed è l’idea che serve ad imbrigliare le istanze della contestazione.Personalmente su tale argomento non l’ho mai pensata come la pensi tu.Che siano movimenti culturali che si esprimono anche con la musica, ma il tutto lascia il tempo che trova. La logica del comando si avvale di ben altri strumenti e quando può devia anche con quelli.
La musica, come il cinema, ha inciso e parecchio. Ha contribuito a creare una coscienza civile, un sentire comune… Magari non ha cambiato e non cambia il mondo, ma lo fa capire meglio. Pensa alla guerra del Vietnam: la percezione di quel conflitto sarebbe stata la stessa senza le canzoni dei Creedence, senza Bob Dylan o Jimi Hendrix? Quindicse Roger Waters riproporrà The Wall al confine Usa-Messico servirà non a fermate il muro, ma a far capire che e una stronzata, una risposta sbagliata al problema. Ti pare poco?
Secondo te la gente e chi ne fa le spese delle costrizioni, capiscono che è una stronzata perchè c’è un concerto che suona e che è contro l’edificazione del muro? Mi sembrano fatti talmente minimali soprattutto in un epoca come questa di veicolazione tramite la rete globale che chi produca stronzate se ne frega se la gente suona(poi chi sono che osservano i concerti? Sono forse i chicanos ?Mi sembrerebbe di no, ma è una umanità variegata di giovani di donne e di uomini che vengono veicolati dai media che si oppongono a certe politiche) Siamo al punto che politiche portate avanti per anni producano problemi per le comunità e per le economie che adesso vorrebbero correre ai ripari ed innalzare steccati, e molti di quei però non si coalizzavano quando la loro economia si capiva che avrenbbe prodotto quello che ha prodotto. Come mai questo ? Perchè serviva a chi dirigeva e che usava le persone- uomini e donne-promuovendo l’immigrazione clandestina perchè ci speculavano sopra, era oro.Questa è l’economia del capitalismo, creare-distruggere-ricreare- e nel vortice del tritacarne ci sono le persone,ieri passavano la frontiera e che oggi protestano contro il muro dell’ingiustizia.Però vedi Marco, non c’è mai una presa di coscenza da parte di quella che dovrebbe essere una politica seria su quanto si possa produrre da tutto questo.Gli uomini diventano mezzi per i fini della politica antiumana.Quei poveri cristi non vanno ai concerti per l’eliminazione del muro, a quei concerti ci va un altra genia di persone ,che è ugualmente subalterna alla politica dello schieramento contrario, sono altre classi sociali, non quelle martoriate, quest’ultime ai concerti non ci vanno in gran numero.E mentre il tam tam mediatico spande a profusione le onde sonore degli avvenimenti e dà risalto solo a certe cose, mi dici perchè non dà risalto al fatto principale per il quale si sia deciso di erigere il muro e delle sue conseguenze? Perchè ormai tutti sanno che i principali media degli Sstati Uniti sono schierati e sostenuti da un certo establishment politico che si alimenta con la sottocultura e con il pressapochismo e che se la prende non con chi queste cose le provoca ma giudica e presenta le reazioni che ha la gente.E su questo e sull’azione dei media che bisognerebbe aprire un dibattito che risponda alla domanda prohincipale ed ineludibile che è quella: ma perchè le industrie sostengono e comprano i giornali, le televisioni?Perchè ci investono? E’ un arcano questo ? NO, ed allora mica si penserà che vi possano essere aziende che investano sui media per informare la gente su quanto accada nel mondo, o davvero si crede questo?Mi sembrerebbe naturale pensare così, logico secondo la logica dominante del profitto. Ed allora credi che il concerto ” The Wall” sia diverso da tutto questo e non rientri in questa casistica globale e di comportamento culturale ? E’ così che si alimentano i neuroni del popolo con le illusioni e le false verità , delle classi sociali che in genere rifuggono dalla politica e che la odiano perchè non ci credono più che possa cambiare il mondo perchè hanno provato sulla loro pelle che tale politica dominata dal sistema dei soldi serve solo a rinsaldare lo stesso sistema dei soldi ed a riprodurlo all’infinito,freganndosene completamente del probabile benessere delle persone e della loro vita.Ed allora quando la maggioranza delle persone crede che si possano spostare i muri ed il relativo ” way of thinking” della massa, non si fa altro che promuovere lo scopo del controllo dentro il binario che altri hanno stabilito per altri.Per quanto riguarda la domanda che mi fai sulla guerra del Vietnam e le canzoni dei Credence, Hendrix and Co.che tu dici che la loro musica i drammi li faccia capire meglio,secondo il mio parere-che so bene possa sembrare una chiusura-ma il guaio è che la maggior parte dei giovani convogliati da tale modo di pensare diventano pacifisti, anime candide, che rifuggendo la violenza individuale e di gruppo non si avvicinano alla politica poichè ritengono di contaminarsi con i suoi aspetti deleteri e quindi hanno della politica una visione da sottosviluppati e la conseguenza è quella che subiscono il sistema, che mira a questo.Rendere imbelli le potenzialità che lo potrebbero affossare e quasi sempre, per non dire sempre, nelle ultime decadi ha recuperato
una misura enorme di sicurezza per se stesso. Se fosse una maggioranza politicizzata nei giovani probabilmente il sistema irrazionale avrebbe più timore, ed a proposito degli anni ’60 e ’70 se ben ti ricordi la protesta della gioventù è stata smontata con la musica, il sesso e la droga.Cosa vuol dire secondo te questo? Pensi forse che chi tira le fila non abbia il polso della situazione? Ce l’ha costantemente e manovra per riversare nelle menti di coloro che potrebbero essere potenziali nemici il ”bromuro” facendogli credere che viviamo tutti in un sistema libero.E la maggior parte trasportata dai media abbocca acriticamente e crede che radunarsi per un concerto sia un fatto politico importante che possa comportare ” il capire meglio” le problematiche. Non è tutto negativo certamente il fatto di mettere i riflettori mediatici sul fatto del muro in questo caso, ma dire quello che sostengo io appare una cosa fuori dal tempo se la dici oggi ad un giovane.sarebbe da aprire invece il confronto fra subalternità e capacità di incisione sulle decisioni politiche.Quello è un campo dove confrontarsi. Vorresti scommettere che chi dirige il sistema non sarebbe tanto a favore ? Meglio suonare ed avere negli occhi e nella testa l’illusione che il mondo possa cambiare in quel modo.Rende di più,oppure pensi che tutta questa impostazione possa essere casuale. Se tu ci pensi bene, tutto questo – e certamente non da solo- è il guaio dei nostri tempi e non è che la forza di dissuasione e di mimetismo che adotta il sistema. Troppo difficile a farlo entrare nella testa dei giovani che sarebbero per loro natura la speranza del domani ? Ed allora chiediamocelo chi sia che lavora ” sommessamente e di notte contro” e chi sostenga tale politica, soprattutto veicolandola nei media.O mi sbaglio? E dietro a quelli, nel nostro paese ci sono i maggiori giornali e le TV di Stato che pagate con soldi pubblici quest’ultime dovrebbero fare l’interesse dei cittadini.Se proferisci questo alla mentalità comune e parli della rapacità del capitale nel prevenire la propria esistenza e segnare il proprio sviluppo futuro, riceverai in risposta un atteggiamento di fastidio, di disimpegno, di noia ed anche di derisione talvolta.Anche quello, insieme ad altri atteggiamenti forieri di inerzia e di imbelle agnosticismo fanno parte della cultura che si forma respirando l’aria che l’establishment vuole che si respiri.Quindi, nessuna illusione, nè la logica di chi erige il muro, nè quella di chi ci fa i concerti lungo il suo insediamento,sono cose da mettere le une contro l’altra perchè sono guidate dalla stessa logica e dagli stessi fini.E’ come se si entra in un autobus che tutti sappiamo vada a Roma.Il problema è quello di arrivare al punto che per arrivare a Roma l’autobus non vada preso.Se non si prende, qualcosa forse cambia.
Certo, Carlo, che i concerti li ascoltano e li vedono anche i chicanos… L’hai visto il Concerto dei Rolling Stones a Cuba nel marzo scorso? l’hanno dato anche in Tv da noi, un paio di mesi fa… C’era tanta gente quanta ai funerali di Fidel. Ed è stato un evento straordinario perché in passato la musica dei Rolling Stones e il rock in genere erno vietati a Cuba (errore madornale dei companeros cubani)… Allo stesso modo tanta gente, di qua e di là del muro, di qua e di là dell’oceano saprà di quel muro, si farà un’idea di cosa significa, ne sentirà discutere, proprio perché ci sarà un concerto di Roger Waters (se ci sarà). E Waters non è tra l’altro l’ultimo arrivato. Di certo le note non lo faranno cadere, il muro, ma lo farannno tremare come un terremoto… D’altra parte non si può chiedere alla musica e ai musicisti di cambiare il corso della storia, di fermare i genocidi, le guerre, la costruzione dei muri… Quello spetta alla politica, se mai. Ma se la musica fa da grancassa anche la politica può trarne vantaggio. E per fortuna, come ai tempi del Vietnam non c’erano concerti a favore della guerra, oggi non ci sono concerti a favore di Trump, della xenofobia, dell’apartheid o del Ku klux Klan… P.s. consiglio: ascoltati un po’ di brani vecchi e più recenti di Roger Waters e magari anche di Bruce Springsteen… Magari scopri che c’è in giro musica che è molto meglio della politica che passa il convento.
Il segno per il quale tu continui a non capire è quello di come hai chiuso il tuo intervento, che è dimostrativo di una posizione superficiale,che potrebbe essere sbagliato ad essere intesa onnicomprensiva dal momento che la tua riflessione stabilisce che anche la musica possa aiutare a risolvere i problemi:”magari scopri che c’è in giro musica che è molto meglio di quello che passa il convento”.Mischiando pere con mele si rischia la confusione ed è lì che la gente cade.Ma funziona così, e funziona anche con le teste pensanti come la tua, che ha gli strumenti per capire.E’ proprio tale visione che hanno in testa una grande quantità di persone che sono preda dei media che gli immettono ” dentro la capa” che con la musica si arrivi a mobilitare l’opinione pubblica.Questa è la rete da pesca che ti tendono e tu, forte delle considerazioni ed anche per l’amore della musica ci caschi e ti formi una opinione che comunque un aiuto lo possa dare.Mi rispondi per favore secco secco alla presente domanda: Ma se quelle coscenze che si mobilitano per the wall fossero politicizzate mi dici quale massa d’urto rappresenterebbero per una politica alla Trump? Invece vanno al concerto, si inebriano di musica ed anche-spesso di altro- poi ritornano a casa loro ed alle occupazioni di tutti i giorni, anche i cicanos. E’ una considerazione minimale la tua,che non è sbagliata dal punto di vista dell’informazione ma resta sterile nel produrre iniziative che possano rimuovere gli ostacoli, proprio perchè i modi di pensare della gente, di quella gente, sono eterogenei e solo per un attimo fugace fanno folla, dopodichè il mondo resta tale e quale.Ma come il sistema proibisca tante iniziative e le renda impossibili ad essere effettuate, pensi davvero che se temesse il concerto The wall lo farebbe fare? Quello è uno sfogo necessario delle tensioni, cioè fa il giuoco degli interessi che sono dietro a Trump, e giù tutti ad applaudire l’iniziativa contro la mostruosità del muro.Ben più facile andare ad un concerto, costruirgli intorno gli scopi, facendolo anche servire da investimento per chi ci lavori all’organizzazione, e poi i giornali ed i media dicono come dici tu nella finale del tuo Post: ”e da 50 anni la sua linea è una linea giusta” come se tu parlassi di nuove iniziative politiche che possano spostare qualcosa”.La linea? Ma quale linea?(anche l’uso delle parole è tipico di coloro che credono che il mondo debba essere guidato dalle idee di come pensino loro stessi, e credo Marco che potrebbe e dovrebbe essere tempo di finirla con questi concetti che si tendono come l’elastico delle mutande ed arrivano dove ognuno le faccia arrivare…).La linea? Parlando male- sai quanto gliene fotte- ad un profugo o ad un immigrato della linea del” compagno Waters?”. E’ uno che suona e che raduna fans,ma molto più facile andare ad un concerto che perdere tempo per lavorare ad una iniziativa per aggregare gente su un programma e cercare di farlo passare dentro le disposizioni del governo di uno stato, questo è fuori dubbio. Io, come spero che tu abbia capito, non sono contro il concerto, ma non ho le tue certezze che serva a quello che si diceva, anzi credo appunto che sia uno scarico di tensione, quindi alla fine anche a produrre l’effetto contrario.. E’ una lettura diversa dalla tua? Forse sì, anzi sicuramente si, ma la tua è quella che va per la maggiore oggi e che è più comune a tutti.Da quella farina che passa dentro le teste si fabbrica un pane che serve a chi comanda e non cambia le cose. Ed allora ascoltare la musica si, percarità, ragionarci sopra va bene e può essere anche proficuo,che la musica possa ampliare gli orizzonti lo capisco e l’accolgo senza riserve, ma pensare come pensano oggi che sia un fatto mobilitante per cambiare la politica credo che sia molto discutibile la faccenda. La musica ha il valore che ha, fa parte della cultura umana e delle relazioni dell’animo umano, per questo è un momento di trasmissione delle idee, ma poi quando tutti ritornano a casa propria, i cicanos ritornano nella loro terra e nella loro condizione, il problema di quel muro e delle coscenze mobilitate che se coalizzate contro con atti ed organizzazioni politiche avrebbero se non altro fatto sorgere pensieri ben più forti ai sostenitori dell’establishment è fuori dubbio.Sai quanti concerti sono stati fatti nel mondo in questi anni?.Ricordo ” Concert for Bangladesh”, quello di Pavarotti da Angkor per la Cambogia e tantissimi altri. Ed allora tutta questa propensione alla musica che come tu concludi ”… magari scopri che c’è in giro musica che è molto meglio di quello che passa il convento”io lo considero un pensiero della massima superficialità. Le tue considerazioni, ovvie da un punto di vista generale riguardo a chi sia demandato a risolvere i problemi e che non debba essere la musica, lo capiscono tutti, ma il tuo pensiero ha un sapore pari pari a quanto passa nei media attuali in tutto il mondo.I risultati di tutto questo e la loro sommatoria- non perchè lo dica Carlo Sacco che è nessuno- ma si vedono.E’ quella mentalità e quell’atteggiamento che viene reputato progressista mentre serve a portare acqua al contatore del suo contrario.E’ un po’ la stessa storia-in altri ambiti-della formazione del pensiero della contraddizione al sistema ,che presa a prestito dalla analisi della sinistra venga prelevata surrettiziamente dalla destra per essere utilizzata per i suoi fini. A quel punto diventano tutti di sinistra che non si accorgono che il programma votato era di destra. Il sistema ci campa, anzi lo promuove,perchè sennò non potrebbe ostacolarlo in nessun modo sul piano della politica e delle idee.Ed allora, ok il concerto , per carità , ma l’enfasi che ne stà intorno io credo che occorrerebbe leggerla fino in fondo sul fatto di chi sia il ricevitore del flusso di acqua.E ripeto, se fosse il contrario, stai tranquillo che troverebbero il modo di non farlo fare un concerto.Quello che conta per loro non è la gente che batte le mano o accende gli accendisigari di notte per la condivisione, quello che interessa a loro è la polpa che tu gli possa togliere.Quello degli accendini lo potresti fare all’infinito. Spesso il mondo purtroppo è pieno di gonzi, con tanto di automobile, carta di credito, che acquistano ogni novità che il mercato possa vomitare.E contro questa gente e gli istinti dai quali è dominata che non vengono fatti concerti, ma anzi si usano le tv ed i giornali per veicolare i messaggi e si lascia credere che è cosa positiva per tutti se si consumi di più perchè così tutti possano lavorare.Questo è il mondo su cui si basa tale gente, e sinceramente non è un bel mondo.E ti dico anche di più, che ai punti in cui siamo arrivati in Italia, mi sento di dare la colpa di gran parte di questo anche alla stessa gente che è dominata da tali istinti (dico istinti, non ragione) perchè chi produce nella propria logica tira l’acqua al proprio mulino e l’ha sempre fatto questo, chi consuma e vive di reddito fisso ha le facoltà mentali annebbiate da tale processo,sente le proprie pulsioni,e ragiona con quelle. Ed allora,quelli degli accendini,li accendano pure per quella notte sul Wall, male forse non fanno, ma tutta l’etica che ne svolazza intorno è quella che serve al sistema.E da qui si capisce che le multinazionali che sono dietro ai democratici di Hillary come lo erano dietro a suo marito ed anche ad Obama, sono quelle che dirigono il mondo e determinano gli avvenimenti, e quando qualcuno porta via loro l’osso con la polpa, si mobilitano, fanno di tutto per riappropriarsene.La musica, come tante altre cose, è solo un mezzo, uno dei tanti per raggiungere gli scopi che vogliono.Ed il popolo degli accendini ci casca, anzi anche se lo sà non se ne cura. E’ in fondo lo stesso atteggiamento mentale che mi sembra che abbia anche tu quando dici ”magari scopri che in giro c’è musica che è molto meglio della politica di quanto passa il convento”.Mi dispiace,ma la penso diversamente.