CITTÀ DELLA PIEVE INAUGURA IL NUOVO CAV CON LUCIA ANNIBALI

martedì 27th, novembre 2018 / 13:45
CITTÀ DELLA PIEVE INAUGURA IL NUOVO CAV CON LUCIA ANNIBALI
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A due anni dalla nascita del Punto di Ascolto per le donne vittime di violenza, coordinato dall’Associazione La Rosa e che ha sostenuto 25 donne nel corso della sua attività, Città della Pieve inaugura il Centro Anti Violenza (CAV) Maria Teresa Bricca, in omaggio a una delle prime vittime di femminicidio del territorio umbro.

Quello di Città della Pieve è il quinto centro della regione. L’attuazione del progetto è stata finanziata dalla Regione per ristrutturazione della sede (sita a Palazzo Baglioni) e formazione del personale volontario. Sarà invece sostenuta dal Comune per funzionamento e costi ordinari.

Il punto di ascolto, spiega la presidente dell’associazione La Rosa, è un servizio di accoglienza, una sorta di primo soccorso a cui fa seguito l’indirizzamento verso strutture più specializzate, in grado di offrire sostegno legale e psicologico. Funzioni che ora svolgerà appunto il Centro Anti Violenza di Città della Pieve. Una struttura quindi più articolata e complessa che richiede l’impegno e la presenza di volontari, e soprattutto volontarie, su base quotidiana.

La presentazione del Centro, che si è aperta con un’esibizione degli studenti del Liceo Musicale di Città della Pieve, è avvenuta ieri in un’affollatissima sala grande di Palazzo della Corgna alla presenza del Sindaco di Città della Pieve Fausto Scricciolo, l’assessore alle politiche sociali Barbara Paggetti,  il parlamentare alla Commissione di Giustizia Walter Verini, e quella fortemente simbolica di Lucia Annibali, avvocatessa e parlamentare della Commissione di Giustizia. La storia di Lucia Annibali, sfregiata al volto dall’acido in un’aggressione ordita nel 2013 dall’ex fidanzato (condannato a 20 anni per tentato omicidio e stalking), ha scosso l’opinione pubblica italiana soprattutto per la forza e il coraggio con cui Lucia è uscita dall’incubo, affrontando, tra gli altri dolori, interventi chirurgici durissimi.

Ed è proprio sulla sofferenza che Lucia Annibali si sofferma nel suo intervento: ” quest’anno questo dolore della violenza si è sentito meno, superato da altri “temi” che hanno acquisito priorità”. Il dolore non cessa mai, continua, ma bisogna abbattere gli stereotipi, iniziare ad usare un linguaggio appropriato, parlarne in maniera corretta. La Annibali fa notare come la rappresentazione della violenza sulle donne sia quasi sempre associata ad un viso sfigurato dalle botte, un occhio nero, un’espressione di paura. È una raffigurazione che denota annientamento, impotenza, inadeguatezza, segno di una fine ineluttabile e irreversibile. E invece bisogna mostrare l’altra faccia della medaglia: la fine di un incubo è un nuovo inizio, uno spiraglio aperto verso la rinascita. È importante dunque parlarne anche in termini di speranza, di uscita dal tunnel, di riappropriazioni di sè che avvengono anche attraverso il reinserimento nella vita sociale e lavorativa. Tutto questo però richiede impegno da parte della politica. Lucia  Annibali ha presentato una mozione in cui chiede al governo attuale di tutelare il lavoro fatto nella scorsa legislatura da Parlamento e governi per combattere e prevenire la violenza sulle donne. La mozione è stata approvata ma rimane la preoccupazione che i fondi stanziati dal governo precedente possano subire tagli significativi.

È una preoccupazione espressa anche da Verini che, nel suo intervento, ricorda come manchino ancora più di 5mila posti letto per chi fugge dall’ambiente domestico, dove avviene l’80% della violenza. E quanto, ai fini della prevenzione, sia fondamentale l’educazione alla parità di genere in ambito scolastico e familiare.

La prevenzione è uno dei temi che il CAV di Città della Pieve intende affrontare con una serie di laboratori, in via sperimentale, destinati a ragazzi e ragazze in età compresa tra gli 11 e i 14 anni. I laboratori partiranno a gennaio,  saranno gratuiti e condotti da un gruppo di professioniste composto da una pedagoga, una psicologa e un’esperta in comunicazione.  “In un clima di divertimento, collaborazione e pari-opportunità”, come si legge nel volantino, si lavorerà sull’educazione emotivo-affettiva.

Alla presentazione fa seguito l’inaugurazione del Centro, al primo piano di Palazzo Baglioni, con il consueto taglio del nastro. All’interno del piccolo centro, ancora odoroso di pittura e di una nuova vita, avvicino Lucia Annibali e le chiedo quel è l’ostacolo maggiore al percorso di sensibilizzazione sull’argomento violenza sulle donne.

È un retaggio culturale, risponde. Non c’è il riconoscimento del problema in quanto sociale e di enormi proporzioni. Ne parliamo ancora come di una questione intima, personale, al femminile. Un retaggio culturale radicato che si esprime principalmente attraverso il dubbio. Di fronte ad una storia di violenza non si empatizza immediatamente, non si condanna all’istante. Si esita, si dubita: ma perchè non lo ha denunciato, come mai non lo ha denunciato “prima”, ma come si fa a sposare un tizio così violento, ma come- lui tanto una brava persona, lei però un po’ se l’è cercata, sicuramente esagera, certo lei con quel carattere…eccetera,eccetera,eccetera.

I diritti delle donne sono al centro di una lotta continua, aggiunge, non bisogna mai dare le conquiste per scontate. Non esiste ancora la parità salariale che si sta rimettendo in discussione la legge sull’aborto. Bisogna stare sempre all’erta, mai abbassare la guardia.

Un monito per tutti e soprattutto per l’Umbria, tristemente la regione italiana con il più alto numero di femminicidi secondo il rapporto del Senato (2017).

Elda Cannarsa

Informazioni su Laboratorio di educazione emotivo-affettiva

5 incontri gratuiti in Biblioteca a Città della Pieve. Da giovedì 17 gennaio 2019 (e i giovedì successivi). Orario: 16.00-17.30 – Prenotazioni: 0578/299 409 – Biblioteca – fino ad un massimo di 25 partecipanti

 

 

 

 

 

 

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