TORRITA DI SIENA: TREDICENNE INDIANO ACCOLTELLATO DA COETANEI. CHE SUCCEDE NEI NOSTRI PAESI?

venerdì 15th, settembre 2017 / 11:59
TORRITA DI SIENA: TREDICENNE INDIANO ACCOLTELLATO DA COETANEI. CHE SUCCEDE NEI NOSTRI PAESI?
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TORRITA DI SIENA – La cronaca nera ci racconta ogni giorno fatti terribili, come l’uccisione della sedicenne di Specchia in Puglia, ad opera del fidanzato di 17 anni, già denunciato dalla madre dela ragazza. Ci racconta di stupri ad opera di profughi e migranti, ma anche di carabinieri in divisa, di turiste e studentesse straniere aggredite… I giornali e la tv ci inzuppano il pane e capita pure che i genitori di un assassino sappiano della confessione del figlio in diretta Tv, dall’inviata di Chi l’ha visto…  Poi però ci sono anche fatti gravi che nemmeno trapelano.

Lunedì scorso, per esempio, un ragazzino di 13 anni, di origine indiana è stato accoltellato a Torrita di Siena, dove risiede. La madre del ragazzo ha raccontato la vicenda su facebook, mettendo in guardia altri genitori. Il fatto è avvenuto vicino alla stazione. A sferrare la coltellata sarebbe stato – sempre secondo la madre – un quasi coetaneo della vittima, un quindicenne, aiutato da una ragazza e da un altro amico. Il 13enne, colpito al fianco è ricoverato in ospedale per ferita da arma da taglio. Ha perso molto sangue.

Ma a Torrita nessuno ne parla. Sulla questione un silenzio tombale. A romperlo però ci hanno pensato alcuni cittadini “allibiti” per l’accaduto, ma anche per l’oscuramento della notizia da parte dei media e delle stesse autorità. “Sembra ci sia più preoccupazione per la fiera”, scrive il noto musicista locale Danilo Staglianò. Uno di quelli che giustamente ha cominciato a tirar fuori il fatto dalla coltre di nebbia.

Beatrice Parri scrive: “SI PARLA DELLE MINCHIATE POLITICHE A TUTTI GLI ANGOLI E IN UN CASO DEL GENERE, OMERTÀ ASSOLUTA ? MA PROPRIO NOOOOO !!! Condanno la schifezza del gesto, la vigliaccheria dei ragazzi (dei quali si sa nome e cognome) e l’ assenza tipica dei genitori cazzoni, perché questo sono!!!”. Insomma ormai, distanza di 3 giorni il caso è aperto. Sembra che il motivo della coltellata sia un diverbio per futili o futilissimi motivi. E sembra anche, dal racconto della madre del ragazzo acoltellato, che il tutto si sia svolto con le modalità di una “spedizione punitiva” se non di una “trappola” seguita da un agguato vero e proprio.

Come nel caso dei ragazzi “beccati” dalla polizia dopo alcuni gesti vandalici a Chiusi, anche in questo caso si tratta di minori. Non è escluso che siano minori pure gli autori di altre devastazioni (nei parchi pubblici e presso proprietà private) sempre a Chiusi o i lanciatori di sassi che la settimana scorsa hanno colpito un mezzo della Pubblica Assistenza di Chiusi, sulla Siena-Bettolle, all’altezza di Rigomagno, nel comune di Sinalunga. C’è chi giustamente tira in ballo i genitori, la scarsa attenzione a ciò che fanno i figli, l’assenza di educazione civica e coscienza civile…

Alla fine quanto avvenuto a Torrita è il fatto più grave, perché c’è di mezzo il sangue. E poteva finire molto male. Non è chiaro se alla base dell’aggressione al 13enne ci siano anche motivi di tipo razziale. Ma essendo egli indiano, la cosa non si può escludere. E il silenzio generale fa pensare male. Qualcuno sui social parla di “omertà”. Di certo il fatto che la cosa sia rimasta sottotraccia, nonostante la gravità, stupisce e induce cattivi pensieri.

La comunità torritese (ma non solo la comunità torritese) ha il diritto di sapere cosa è successo e perché e ha diritto di sapere che tra i suoi ragazzi ce ne sono anche alcuni violenti, avvezzi all’uso del coltello…

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