LA CULTURA ALZA LA VOCE. CHIUDE IL CANTIERE E PARTE ORIZZONTI, NEL SEGNO DI… GAZA.

lunedì 28th, luglio 2025 / 17:08
LA CULTURA ALZA LA VOCE. CHIUDE IL CANTIERE E PARTE ORIZZONTI, NEL SEGNO DI… GAZA.
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Si è conclusa ieri sera con una meritata ovazione la 50esima edizione del Cantiere Internazionale d’Arte a Montepulciano. Impeccabile l’esecuzione dell’Orchestra Haydn, diretta da Alessandro Bonato, impreziosita dai virtuosismi al pianoforte di Mariangela Vacatello, direttrice artistica del festival, acclamata dalla platea.
Prima che l’ eseguisse la Sinfonia n. 6 in si minore, Op. 74 “Patetica” e il Concerto per pianoforte n.1 in sib minore, Op.23 di Tchaikovsky il Comune e lo staff del Cantiere, aderendo all’iniziatliva “ : ”, in una Piazza Grande gremita sono stati letti alcuni brani tratti dall’appello per Gaza, seguiti dal suono di una sirena, come quelle delle ambulanze sotto i bombardamenti.

Un gesto simbolico e civile, coerente con lo spirito originario del Cantiere: usare la cultura per dare voce, rompere il silenzio e affermare il valore universale della dignità umana. La più prestigiosa manifestazione culturale della Valdichiana, Capitale toscana della cutura 2025 non è dunque rimasta in silenzio di fronte al genocidio dei palestinesi perpetrato dall’esercito israeliano. A Montepulciano la cultura ha alzato la voce.  Come dovrebbe fare sempre di fronte a cose che non vanno. E il Cantiere ha onorato così lo spirito di Hans Werner Henze, ideatore e fondatore della manifestazione, grandissimo musicista contemporaneo, un visionario e comunista che non ha mai esitato quando c’è stato bisogno di scherarsi. Il Cantiere lo ha fatto nell’edizione del 50esimo compleanno. Chapeaux.
Di Gaza e della tragedia dei bambini palestiesi ha parlato anche la poetessa Mariangela Gualtieri, nella prima “serata d’onore” al Festival Orizzonti di Chiusi. Non  se l’è sentita, ha detto, di leggere una sua poesia che parla di bambini… Troppo il dolore e l’orrore per ciò che sta succedendo in Palestina.  A Chiusi non ci sono state sirene, né campane (solo il rumore in altra piazza fatto con qualche casseruola dalle “Piccole sorelle di Gesù“, una comunità di suore da sempre in prima fila sui temi della pace, del disarmo, dell’uguaglianza. La sinistra, sorpassata a sinistra da una comunità di suore, spalleggiata da qualche amico con la bandiera della pace sulle spalle. In ogni caso le parole di Mariangela Gualtieri hanno comunque squarciato il velo di ipocrisia, di indifferenza, di assuefazione e di “omertà” verso la tragedia palestinese. Si sa, i poeti hanno lo sguardo lungo e le loro parole, anche se sussurrate, possono creare sconquassi e suonare più forte di una sirena o di una banda muisicale al completo.
Se il Cantiere a Montepulciano ha ritrovato quest’anno le atmosfere delle origini e anche un buon successo di pubblico e d critica, il Festival Orizzonti di Chiusi, il primo firmato Roberto Latini, è partito senza troppi clamori. Quasi in sordina. Senza fanfare. Ma la prima giornata con due appuntamenti “a scatola chiusa”, come i più classici degli appuntamenti al buio, e uno spettacolo cult tratto  da una famosa opera di Beckett (Finale di partita)  ha registrato una buona partecipazione e molti apprezzamenti: interessante la “lezione” del “maestro” Gennaro Carrilloincentrata sul potere dissacrate e sovversivo della risata tenuta in piazza Duomo alle 17,00 (peccato che nessuno sapesse di cosa avrebbe parlato Carrillo, magari a saperlo il pubblico poteva essere più numeroso…) e interssante e suggestiva la performance della citata Mariangela Gualtieri, anche questa “a scatola chiusa”, cioè senza sapere né titolo, né argomento dell’esibizione, peraltro andata in scena in orario insolito, alle 20,30 con il sole ancora alto sul giardino de Il Prato…
Lo abbiamo scritto in altro articolo: Roberto Latini è venuto a Chiusi per stupire. E anticipare la prima “prima serata” quando è ancora giorno e la gente di solito a quell’ora è a cena, è a suo modo un colpo di teatro. Del resto gli artisti e in particolare i poeti sono gente strana. Gente che – ce lo ha detto Battiato molti anni fa –  sa come “cercare l’alba dentro l’imbrunire”.
Oggi, seconda giornata con la lezione del coeregografo Virgili Sieni, poi a seguire “serata d’onore” con l’attrice Maria Paiato e infine Voodoo di Masque teatro. Sia la performace di maria Paiato, sia Voodoo previste al Prato e al Chiostro San Francesco andranno in scena al teatro Mascagni, causa tempo incerto e minaccia di pioggia.

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