ISRAELE ABBORDA E SEQUESTRA IL VASCELLO DI GRETA THUNBERG IN ACQUE INTERNAZIONALI: UN ALTRO CRIMINE DI GUERRA E UN ATTO DI PIRATERIA DI STATO. CHE ASPETTA L’EUROPA A FERMARE NETANYAHU?

lunedì 09th, giugno 2025 / 11:45
ISRAELE ABBORDA E SEQUESTRA IL VASCELLO DI GRETA THUNBERG IN ACQUE INTERNAZIONALI: UN ALTRO CRIMINE DI GUERRA E UN ATTO DI PIRATERIA DI STATO. CHE ASPETTA L’EUROPA A FERMARE NETANYAHU?
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Stanotte, in acque internazionali, la marina militare israeliana ha circondato e abbordato la Madleen, nave umanitaria della Freedom Flotilla battente bandiera britannica diretta verso le coste di Gaza. A bordo della Madleen, solo cibo e medicine per la popolazione palestinese. E un gruppo di volontari internazionale, tra loro anche Greta Thunberg e l’europarlamentare francese Rima Hassan, di origine palestinese.
Le navi militari di Netanyahu hanno accerchiato il veliero. Alcuni droni hanno colpito la Madleen con lanci di lacrimogeni e sostanze urticanti, provocando bruciore, difficoltà di respirazione e panico tra le persone a bordo.
Greta Thunberg aveva diffuso un video poco prima:  “Mi chiamo Greta Thunberg e vengo dalla Svezia. Se vedete questo video, siamo stati intercettati e rapiti in acque internazionali dalle forze di occupazione israeliane, o da forze che sostengono Israele. Esorto la mia famiglia, i miei amici e compagni a mettere pressione al Governo svedese affinché intervenga per far rilasciare me e gli altri il prima possibile”.
Infine, l’abbordaggio e la Madleen scortata e “accompagnata” verso un porto israeliano. Il ministero degli esteri israeliano ha diffuso sui social una foto in cui si vede la 22enne mentre riceve un panino, come gli altri volontari: “Greta Thunberg è in viaggio verso Israele, sana e salva e di buon umore”.
Ma l’azione della Marina israeliana è stata compiuta in acque internazionali, ignorando la richiesta dell’Alto Commisariato Onu che aveva chiesto un “passaggio sicuro” del battello umanitario.
Bloccare una nave umanitaria è un crimine di guerra e anche una violazione del diritto internazionale.
Usare agenti chimici contro civili disarmati è un crimine di guerra. I componenti dell’equipaggio della Madleen non sono stati arrestati, di fatto sono stati rapiti e sequestrati.  Rapire cittadini stranieri in mare aperto è pirateria.
Cosa deve fare ancora il Governo Netaniahu perché l’Europa e la comunità internazionale fermino la sua follia? Israele si sente in diritto di fare qualunque cosa, di compiere un massacro sistematico, di attaccare e sparare a delegazioni diplomatiche e giornalisti, di ignorare le risoluzioni e gli apppelli dell’ONU,  sentenze dell’alta Corte di Giustizia, le prese di posizione di capi di stato e di governo e la voce di milion di persone nelle piazze. Si sente in diritto di chiudere una popolazione in un campo di concentramento e negare ad essa acqua, luce, gas, medicine, cibo, chiudendo ogni varco anche agli aiuti umanitari. Occupandone militarmente e con i coloni armati il territorio, metro dopo metro.
Tutto questo senza che nessuno intervenga.
E al punto in cui siamo, dopo questo ennesimo atto di arroganza (l’abbordaggio violento e il sequestro della Madleen) anche gli appelli, le manifestazioni, i sit-in e i flash mob non bastano più. I governi che non intervengono con atti concreti e sanzioni verso Israele sono di fatto complici della sua politica, di un genocidio e di precisi crimini di guerra e azioni contrarie al diritto internazionale.
La Russia è stata isolata e sanzionata dopo l’aggressione all’Ucraina e i leader europei hanno deciso di potenziare le difese militari, qualcuno parla della necessità di prepaparsi allo scontro armato con la Russia. Ma se la Russia è una minaccia alla pace, Israele cos’è?
Netanyahu sta portando il paese ebraico verso un isolamento assoluto rispetto all’opinione pubblica mondiale, sta facendo una “pulizia etnica” di stampo suprematista e nazista nei confronti dei palestinesi e sta esponendo Israele al rischio di un conflitto permanente e infinito che ne mette a repentaglio perfino la sopravvivenza. Fermare Natanyahu e i suoi militari è un dovere del mondo libero, anche nell’interesse dello Stato e della popolazione di Israele. E nell’interesse del Medio Oriente, del Mediterraneo, dell’Europa che non è lontana dalla striscia di Gaza.
m.l.
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