PD, STEFANO BONACCINI IN VALNESTORE E A MOIANO…

mercoledì 03rd, aprile 2024 / 18:38
PD, STEFANO BONACCINI IN VALNESTORE E A MOIANO…
0 Flares 0 Flares ×

PANICALE –  Il Pd apre la campagna elettorale per le europee. Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e dell’Assemblea nazionale del Pd, in queste ore sta facendo tappa in Umbria e precisamente nella zona del Trasimeno.

Bonaccini, che oggi alle 15,30 era a Moiano nella casa del Popolo, che 50 anni fa subì un attentato fascista con una bomba piazzata all’ingresso che solo per un caso non fece più morti di quella di Piazza della Loggia, esplosa il mese dopo, ha fatto visita anche alla Vetreria Cooperativa Piegarese e alla Trafocoop, l’azienda anch’essa cooperativa nata sulle ceneri della Trafomec, in Valnestore. E Bonaccini, in quanto presidente dell’Emilia Romagna e quindi azionista di maggioranza della partecipata Hera, ha ricordato le telefonate con Walter Verini per evitare all’azienda il distacco della corrente…

Bene che il Pd mandi un suo emissario di primo piano a visitare siti produttivi periferici, ma cosa possa fare, al di là di un po’ di campagna elettorale, è certamente poco, per non dire nulla.

E infatti poco ha detto il presidente emiliano su una questione cruciale e propedeutica a qualsiasi discorso sul rilancio del distretto industriale della Valnestore, come quella delle infrastrutture.  Senza un corridoio viario che colleghi la città di Perugia e la zona industriale tra Panicale e Piegaro alla Toscana e al nodo stradale e ferroviario di Chiusi, ogni ragionamento rischia di essere velleitario. Può far piacere vedere una figura come Stefano Bonaccini stringere le mani degli operai della Trafocoop diventati imprenditori di sé stessi e che con orgoglio e tenacia stanno risollevando un’azienda rilevante, ma l’impressione che tutto ciò possa rivelarsi la solita inutile passerella elettorale senza niente dietro, è forte.

D’altra parte Bonaccini è il presidente dell’Emilia Romagna e il modello emiliano, sia politico che economico, è fallito miseramente. L’ex Emilia Rossa è diventata un’Emilia leghista e destrorsa, così come è successo alla stessa Umbria. E il territorio riempito di capannoni e di cemento fino all’inverosimile è diventato un luogo pericoloso che va sott’acqua alla prima pioggia un po’ più forte, che si sgretola alla prima scossa di terremoto e vede i fiumi e i torrenti esondare e fare danni incalcolaboli perché si è costruito anche negli alvei. E anche il modello turistico basato sul divertimentificio della riviera romagnola e sulla piadina, ormai non incanta più nemmeno le bionde svedesi in cerca di sole e avventure con i latin lovers. Non solo: anche l’economia coperativa, da sempre vanto e fiore all’occhiello della sinistra emiliana alla fine della fiera si è dimostrata un modello di sfruttamento occulto del personale, più che una “nuova frontiera” e un modo diverso e più umano di fare impresa.

Alla Vetreria Cooperativa Piegarese, espressione di quel mondo, nato molti anni fa come risposta avanzata al capitalismo famelico e feroce, in una terra che faceva fatica ad uscire dall’arretratezza e dalle macerie della guerra, il presidente Gallo ha ricordato a Bonaccini le difficoltà e i passi avanti compiuti per arrivare ai livelli di oggi, quando le banche se non facevi parte dei circoli magici dei poteri forti ti guardavano dall’alto in basso, ma non ha nascosto la attuale contingente contrazione del mercato del vetro, che si spera sia provvisoria e la necessità di dotare il territorio di infrastrutture indispensabili, di collegamenti più rapidi ed efficienti con le grandi arterie nazionali. Ma parlare a Bonaccini del collegamento con Chiusi e della strada tra il capoluogo umbro e la cittadina toscana è stato come parlargli dell’isola che non c’è. Cose di cui probabilmente non aveva mai sentito parlare prima. E che domani e dopodomani non si ricorderà di aver sentito nominare.

Poi, per carità, sul piano politico Bonaccini non ha nascosto le difficoltà del PD, il fatto che ancora non rappresenti un’alternativa credibile agli occhi degli italiani, che iniziano già avvertire il malgoverno della Meloni, i pericoli che questa rappresenta per la tenuta democratica.  Non ha nascosto l’allarme per la riforma istituzionale sul premierato, tutta concentrata nel chiudere gli spazi di democrazia partecipata, stravolgendo gli equilibri tra i poteri sanciti dalla nostra Costituzione. L’ha definita un motivo preoccupazione. Ma non ha definito fascisti gli attuali governanti. Ha speso parole sulla battaglia per la difesa dello stato sociale, del sistema sanitario pubblico “che la Destra sta demolendo”…

A Moiano ha espresso sostegno al candidato sindaco a Città della Pieve Marco Cannoni che ha di fronte a sé la battaglia non semplice per riconquistare il Comune passato 5 anni fa nella mani di una lista civica appoggiata dal centro destra. E anche lui ha  parlato con forza della questione infrastrutture e della necessità di rompere l’isolamento di un territorio fortemente penalizzato da scelte scellerate e “non scelte” condizionate da campanilismi.

Se il giro stile Madonna Pellegrina di Stefano Bonaccini in questo lembo di Umbria sia stata un semplice preludio di campagna elettorale o un modo per riposizionare il Pd dopo le europee e le amministrative, facendo saltare a leadership di Elly Schlein lo sapremo più avanti. Da un lato è incoraggiante che un dirigente nazionale del Pd venga a visitare le aziende e a incontrare il partito nel Trasimeno e in Valnestore, se ciò può significare che il Pd vuole mettere mano ad un rilancio di questi territori; dall’altro il dubbio che sia più fuffa che sostanza è molto forte, perché non è emerso in alcun modo cosa in concreto possa fare un Bonaccini in tal senso. L’Umbria può aiutarlo ad andare in Europa. Lui può aiutare l’Umbria, il Trasimeno e la Valnestoread avvicinarsi all’Europa?

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Consorzio di bonifica
Mail YouTube