“L’ORA DI RICEVIMENTO”: QUANDO LA SCUOLA MULTIETNICA DIVENTA TEATRO

lunedì 01st, aprile 2024 / 17:59
“L’ORA DI RICEVIMENTO”: QUANDO LA SCUOLA MULTIETNICA DIVENTA TEATRO
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APPUNTAMENTO A SARTEANO IL 13 E 14 APRILE E IL 27 A CITTA’ DELLA PIEVE

SARTEANO – Qualche anno fa, era l 2019, Fabrizio Nenci portò in scena a Moiano e in alcuni teatri della zona “7 minuti” una piece tratta da un testo di Stefano Massini che scandagliava i rapporti non sempre facili tra operai, in quel caso tutte donne, in una fabbrica piena di immigrate. La società multietnica contemporanea dentro il microcosmo di un ambiente di lavoro dove si deve lottare anche per avere 7 minuti per andare a pisciare…

Adesso lo stesso Fabrizio Nenci ci riprova. Ancora con un testo di Massini, ancora con una storia ambientata in un microcosmo simile. Non una fabbrica, ma una scuola. Multietnica. E complicata… In una banlieu della Francia. Titolo: “L’ora di ricevimento”. Sottotitolo, appunto “Banlieu”. L’appuntamento è per il 13 e 14 aprile al Teatro Arrischianti di Sarteano e per il 27 aprile a Città della Pieve, teatro Avvaloranti. In questa piece, Massini affronta l’incontro-scontro culturale, sociale e religioso tra le famiglie di una classe di bambini in una scuola di Les lzards, in una banlieue di Tolosa, che diventa l’emblema di tutte le periferie delle metropoli europee. Protagonista un professore, attento e partecipe alla crescita culturale dei suoi allievi, che dedica sistematicamente un po’ tempo anche al ricevimento dei genitori. Con l’obiettivo di portare fino in fondo i suoi allievi senza perderne nessuno per strada. Il professor Ardeche riceve le famiglie degli scolari ogni settimana per un’ora, dalle 11:00 alle 12:00 del giovedì. Ed è attraverso un incalzante mosaico di brevi colloqui che prende vita sulla scena l’intero anno scolastico della classe Sesta sezione C, da settembre a giugno. Al pubblico spetta il compito di immaginare i visi e le fattezze dei giovanissimi allievi, ognuno ribattezzato dal professor Ardeche con un ironico soprannome, e ognuno protagonista a suo modo di un frammento dello spettacolo.

Si tratta di uno spettacolo corale con una ventina di attori. Nenci, noto nella zona come “mago delle luci” in questo caso cura la regia.  Sul palco Antonio Crezzini, Bruno Del Buono, Claudia Morganti, Cinzia Lucacchioni, Daniele Cesaretti, Daniele Peluso, Donato Celeste, Federica Ponzeletti, Francesca Carnieri, Giacomo Testa, Giorgio Peruzzi, Lara Fei, Laura Scovacricchi, Mascia Massarelli, Monica Cuccaro, Michele Barbanera, Rossana Rossi, Sabrina Rigutini, Sonia Nasorri, Valentina Fanfano, Walter Rigutini.

Il testo di Massini è stato già portato in teaatro da Michele Placido, con Fabrizio Bantivoglio nelle vesti del professor Ardeche. Per Fabrizio Nenci una bella sfida.

Teatro civile di un autore toscano che prende la Francia come paradigma universale dell’Europa multietnica. Qui da noi non abbiamo le banlieu, dove gli immigrati islamici, asiatici e africani sono più degli autoctoni, ma nelle nostre scuole primarie e secondarie la percentuale di alunni di origine straniera è comunque vicina al 50% se non a volte anche superiore. Senza i figli degli immigrati molte scuole, anche nella tranquilla Valdichiana, avrebbero già chiuso i battenti. Il problema non è solo francese. Il teatro può aiutare a comprendere meglio questa nuova realtà.

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