CHIUSI, UNA MOSTRA FOTOGRAFICA SUL CASO ASSANGE: QUANDO I GOVERNI SOSPENDONO LA DEMOCRAZIA

lunedì 15th, gennaio 2024 / 18:26
CHIUSI, UNA MOSTRA FOTOGRAFICA SUL CASO ASSANGE: QUANDO I GOVERNI SOSPENDONO LA DEMOCRAZIA
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CHIUSI – E’ stata inauguarata sabato scorso la mostra fotografica “Hurry Up!”, allestita nei locali del Palazzo Vescovile. La mostra che raccoglie scatti della fotografa Antonietta Chiodo, reporter per la Palestina, presente all’inaugurazione, racconta, come in un viaggio per tutta Italia, le esperienze di attivismo di persone comuni, impegnate nell’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul caso Julian Assange.
Insieme ad Antonietta Chiodo era presente anche Stefania Maurizi, giornalista de Il Fatto Quotidiano (ed ex collaboratrice di Primapagina nei primi anni 2000) autrice di un libro sul caso Assange presentato a Chiusi nel febbraio 2023. E c’era anche il sindaco Sonnini.
La mostra che rimarrà visitabile fino al 30 gennaio e dopo Chiusi andrà in altre città d’Italia, è promossa, in loco, dal Gruppo Possiamo, insieme al Fotoclub I Flashati e all’assciazione Free Assange Italia. In seguito all’iniziativa del febbraio 2023 il Consiglio Comunale di Chiusi ha approvato una mozione per la liberazione del giornalista, in carcere per reati di opinione…
Chiusi insomma continua a tenere viva l’attenzione sul caso. Le foto di Antonietta Chiodo, in mostra al Palazzo Vescovile si possono vedere dal lunedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00 e il sabato e la domenica dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 20,00.
Il caso Assange ci ricorda che anche nei Paesi cosiddetti democratici dell’Occidente, la libera informazione e la libera stampa considerati un pilastro della democrazia, sono invece considerati dai governi come una intollerabile rottura di scatole, da tenere a bada fino a rinchiudere in galera chi esce dal coro mainstream e rivela, portandoli all’attenzione pubblica, atti che dovrebbero essere pubblici e invece il potere tende a secretare.
Purtroppo, nonostante il lodevole sforze di tante associazioni, in Italia (ma non solo in Italia) certe deviazioni e sospensioni della democrazia da parte dei governi non vengono più percepite dall’opinione pubblica come un pericolo, ma quasi come un fatto ineluttabile. Di recente la trasmisione Tv Report ha riacceso i riflettori sulle incongruenze e i molti punti oscuri del rapimento e poi dell’uccisione di Aldo Moro. Cose risapute, in larga misura, ma non da tutti, solo dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori, Report le ha rese di dominio pubblico. eppure, dopo la puntata che ha fatto emergere un quadro inquietante, che va ben al di là delle responsabilità delle BR, non si è vista né sulla grande stampa, né sui social, né a livello politico alcuna reazione degna di nota. Come se il Paese fosse ormai anestetizzato (o narcotizzato) e impermeabile e indiferente a qualsiasi nefandezza. Bisognerebbe forse cominciare a interrogarci sul perché è successo e succede tutto questo…
m.l. 
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