CHIUSI, CITTADINANZA ONORARIA A JULIAN ASSANGE: NO AL BAVAGLIO ALLA STAMPA

martedì 27th, giugno 2023 / 14:51
CHIUSI, CITTADINANZA ONORARIA A JULIAN ASSANGE: NO AL BAVAGLIO ALLA STAMPA
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CHIUSI – Ci son voluti 4 mesi, ma alla fine il consiglio comunale di Chiusi una decisione l’ha presa. E ha conferito la cittadinanza onoraria a Julian Assange, il giornalista animatore di WikiLeaks che è in carcere in Gran Bretagna con l’accusa d spionaggio, in realtà per il reato di opinione di diffusione di notizie riservate o coperte da segreto…
La proposta della cittadinanza onoraria ad Assange era stata avanzata dai consiglieri del Gruppo Possiamo in seguito ad una iniziativa pubblica organizzata nel febbraio scorso dagli stessi Podemos insieme a noi di Primapagina e all’Anpi, iniziativa cui partecipò la giornalista Stefania Maurizi autrice del libro “Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks.Il voto favorevole è arrivato, dopo lunga gestazione in commissione, nella seduta del 15 giugno scorso. Ed è stato un voto a maggioranza: hanno votato a favore i due consiglieri di Possiamo, quelli del Centro Sinistra e le due consigliere di Chiusi Futura. Contrari i due rappresentanti della lista Barbanera.
Julian Assange, giornalista australiano, dopo una vicenda giudiziaria ed umana durata più di 13 anni è recluso da quasi 4 anni in Gran Bretagna, per aver rivelato come dicevamo notizie secretate su abusi e violenze da parte di governi e aziende, e adesso rischia l’estradizione negli Usa dove potrebbe ricevere una condanna fino a 150 anni di carcere per 150 anni  per spionaggio. Per  molte organizzazioni umanitarie e organi di stampa quella di Assange è la storia di una persecuzione dimostrativa (il vecchio “colpirne uno per educarne 100”) allo scopo di ridurre al silenzio la stampa e il giornalismo di inchiesta.
“La cittadinanza onoraria -scrive il gruppo Possiamo – oltre ad un gesto umanitario, si configura come un gesto simbolico e di sostegno, particolarmente importante dopo che il 17 giugno scorso è stato compiuto l’ultimo atto che permetterà l’estradizione di Assange negli Stati Uniti.
Per mantenere una flebile speranza è necessario che si moltiplichino i gesti di solidarietà e sostegno quali quelli intrapresi dal Comune di Chiusi, tra i primi della Toscana a conferire ad Assange la cittadinanza onoraria.
Durante la discussione in consiglio Comunale i consiglieri di Possiamo hanno proposto di organizzare manifestazioni ed eventi pubblici per sensibilizzare la popolazione e mantenere viva l’attenzione su questa vicenda”.
JOURNALISM IS NOT A CRIME c’è scritto nel cartello che Assange tiene in mano nella vecchia foto che correda questo articolo. No, il giornalismo non è  un crimine. Il diritto ad informare e ad essere informati è sacrosanto e sancito dalla nostra e da tutte le Costituzioni democratiche. Nonostante questo Assange rischia di finire i suoi giorni in un carcere di massima sicurezza come fosse un terrorista. E il giornalismo non è un crimine mai, né quando rivela segreti di stato (che spesso sono solo un modi per tutelare non l’integrità e la sicurezza dello stato ,ma quella di di chi comanda), né quando, più semplicemente fa le bucce ad un partito, ad un sindaco, ad un assessore o ad una azienda o ad un allenatore …
La gente ha diritto di sapere e di avere delle chiavi di lettura, chi scrive ha il diritto di scrivere, di raccontare, di fare congetture, senza per questo ricevere querele temerarie e intimidatorie o sentirsi dare del disfattista o, nella migliore delle ipotesi, del rompicoglioni.
m.l.
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