MONTEPULCIANO, FINO A SETTEMBRE UNA MOSTRA-OMAGGIO AI FUTURISTI

domenica 16th, luglio 2023 / 15:59
MONTEPULCIANO, FINO A SETTEMBRE UNA MOSTRA-OMAGGIO AI FUTURISTI
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MONTEPULCIANO –  Era il mese di maggio del 1912, l’Italia aveva mire coloniali e Giacomo Balla dipingeva a Montepulciano una delle sue opere più famose, il Dinamismo di un cane al guinzaglio. (foto sotto) .
A distanza di più di 100 anni da quella “fatica artistica” di Balla Montepulciano dedica al pittore e al futurismo una importante mostra, presso la Pinacoteca Crociani. L’esposizione si è aperta ieri, 15 luglio e rimarrà visitabile fino al 30 settembre. Giacomo Balla torna insomma nella città del Poliziano che rende omaggio ad un movimento artistico discusso e controverso, ma certamente importante. Tra i più rilevanti del ‘900.
La mostra si intitola appunto Futuristi. Avanguardia italiana. Giacomo Balla e l’idea futurista, un “ritorno” a Montepulciano e propone 32 opere dei principali esponenti del movimento futurista: oltre a Balla, anche Umberto Boccioni, Fortunato De Pero, Roberto Baldesarri, Tullio Crali, Gerardo Dottori, Giulio D’Anna, Marisa Mori.
I 32 dipinti esposti riflettono le caratteristiche distintive del Futurismo, trattandosi di opere piene di linee dinamiche, forme geometriche audaci e colori vivaci, che creano un senso di movimento e di grande energia, in linea con le avanguardie europee dell’inizio del XX secolo che si misuravano con la rottura delle tradizioni accademiche e si confrontavano con la nuova era industriale. Con il futurismo nasce infatti la pittura d’avanguardia e diciamo anche il design industriale.

“Un caleidoscopio di colori dinamico e sognatore. Così si può ben definire il Futurismo, un vero e proprio movimento di rottura della scena culturale italiana agli albori del Novecento. Proteso verso il futuro e la modernità ha solide radici nel credo letterario forgiato dal poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti che, nel 1909 a Parigi, sulle pagine de “Le Figaro”, pubblica il primo Manifesto del Futurismo. Il rinnovamento della cultura e dell’arte italiana sono ben rappresentati in questa mostra da oltre 30 opere che vanno dalla fine del primo decennio del Novecento alla fine degli anni Trenta, dai primi artisti Futuristi alle propulsive rappresentazioni della ’conquista dei cieli’ dei pittori Aerofuturisti”. Così spiga la mostra Roberto Longi, direttore del Museo-Pinacoteca Crociani.

Avrebbe potuto avere miglior fortuna il Futurismo se non fosse stato accostato al Fascismo. In realtà il movimento era nato molto prima dei Fasci di Combattimento e della marcia su Roma. Ma una certa identificazione ci fu, soprattutto da parte del Regime che cercava una “base culturale” e ideologica che lo facesse apparire come una “rottura con il passato” e al passo coi tempi. Benedetto Croce scrisse che “l’origine ideale del fascismo si ritrova nel futurismo”. 

Alcuni futuristi furono senz’altro fascisti. Balla per esempio. Famoso il suo quadro che ritrae la marcia su Roma.  Come famosi sono il “Polittico della rivoluzione fascista” del perugino Gerardo Dottori (1934) e l’aeroritratto di Mussolini aviatore di Alfredo Gauro Ambrosi (1930)… 

Non fu fascista Boccioni perché morì prima dell’ascesa di Mussolini. Filippo Tommaso Marinetti invece ebbe un rapporto controverso con il fascismo: partecipò ad alcune azioni squadristiche nel 1919-20, compreso un assalto alla sede del giornale socialista “Avanti!”, non condivise la svolta reazionaria del duce, voleva “svaticanare l’Italia” e “abolire la monarchia” con la quale invece Mussolini scese a patti, contestò l’alleanza con la Germania Nazista, ma, ormai anziano, aderì alla Repubblica di Salò…  In ogni caso identificare futurismo e fascismo è una semplificazione che ha fatto comodo prima al fascismo, poi anche agli antifascisti.

Resta un movimento artistico culturale che ha segnato i primi anni del ‘900: certo, i futuristi avevano il mito della guerra come sacro lavacro, furono “interventisti” quando scoppiò la Grande Guerra e tra i primi a parlare di “vittoria mutilata” quando la guerra finì.. Ma avevano anche il mito della velocità, del movimento, dei motori, quindi dell’industria, della tecnologia, della modernità… Lo ricorda anche il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini, nel presentare a mostra: “Montepulciano è orgogliosa di presentare una variegata e pregevole raccolta di dipinti futuristi e aerofuturisti, che offre uno sguardo privilegiato sull’evoluzione artistica e intellettuale di un movimento artistico, a suo modo, rivoluzionario che all’inizio del XX secolo ha scosso le fondamenta dell’arte tradizionale. Con la sua enfasi sulla velocità, la tecnologia, l’energia e la modernità, i Futuristi hanno sfidato le convenzioni artistiche del loro tempo La mostra rappresenta un’opportunità unica per gli abitanti di Montepulciano e per tutto il pubblico dei visitatori che vorrà venire a visitarla; potranno così immergersi nell’energia e nell’innovazione dei Futuristi, oltre che di scoprire (o riscoprire) le numerose ’perle’ contenute nel Museo Civico Pinacoteca Crociani”.

Ovviamente la decisione del Comune di Montepulciano di proporre una mostra sui futuristi non significa che l’amministrazione di centro sinistra si sia bevuta il cervello o si sia “convertita” al credo politico opposto. Trattasi di un evento culturale che apre un focus su una stagione storica particolare e su come l’arte, in quel periodo influenzò o fu utilizzata dalla stessa politica. E dall’industria.

Il Museo Civico Pinacoteca Crociani, si trova in via Ricci 10, a pochi passi da Piazza Grande, è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, tranne il martedì.

La mostra, a nostro avviso è senz’altro da vedere.

m.l.

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