MONTEPULCIANO, FINO A SETTEMBRE UNA MOSTRA-OMAGGIO AI FUTURISTI


“Un caleidoscopio di colori dinamico e sognatore. Così si può ben definire il Futurismo, un vero e proprio movimento di rottura della scena culturale italiana agli albori del Novecento. Proteso verso il futuro e la modernità ha solide radici nel credo letterario forgiato dal poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti che, nel 1909 a Parigi, sulle pagine de “Le Figaro”, pubblica il primo Manifesto del Futurismo. Il rinnovamento della cultura e dell’arte italiana sono ben rappresentati in questa mostra da oltre 30 opere che vanno dalla fine del primo decennio del Novecento alla fine degli anni Trenta, dai primi artisti Futuristi alle propulsive rappresentazioni della ’conquista dei cieli’ dei pittori Aerofuturisti”. Così spiga la mostra Roberto Longi, direttore del Museo-Pinacoteca Crociani.
Avrebbe potuto avere miglior fortuna il Futurismo se non fosse stato accostato al Fascismo. In realtà il movimento era nato molto prima dei Fasci di Combattimento e della marcia su Roma. Ma una certa identificazione ci fu, soprattutto da parte del Regime che cercava una “base culturale” e ideologica che lo facesse apparire come una “rottura con il passato” e al passo coi tempi. Benedetto Croce scrisse che “l’origine ideale del fascismo si ritrova nel futurismo”.
Alcuni futuristi furono senz’altro fascisti. Balla per esempio. Famoso il suo quadro che ritrae la marcia su Roma. Come famosi sono il “Polittico della rivoluzione fascista” del perugino Gerardo Dottori (1934) e l’aeroritratto di Mussolini aviatore di Alfredo Gauro Ambrosi (1930)…
Non fu fascista Boccioni perché morì prima dell’ascesa di Mussolini. Filippo Tommaso Marinetti invece ebbe un rapporto controverso con il fascismo: partecipò ad alcune azioni squadristiche nel 1919-20, compreso un assalto alla sede del giornale socialista “Avanti!”, non condivise la svolta reazionaria del duce, voleva “svaticanare l’Italia” e “abolire la monarchia” con la quale invece Mussolini scese a patti, contestò l’alleanza con la Germania Nazista, ma, ormai anziano, aderì alla Repubblica di Salò… In ogni caso identificare futurismo e fascismo è una semplificazione che ha fatto comodo prima al fascismo, poi anche agli antifascisti.
Resta un movimento artistico culturale che ha segnato i primi anni del ‘900: certo, i futuristi avevano il mito della guerra come sacro lavacro, furono “interventisti” quando scoppiò la Grande Guerra e tra i primi a parlare di “vittoria mutilata” quando la guerra finì.. Ma avevano anche il mito della velocità, del movimento, dei motori, quindi dell’industria, della tecnologia, della modernità… Lo ricorda anche il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini, nel presentare a mostra: “Montepulciano è orgogliosa di presentare una variegata e pregevole raccolta di dipinti futuristi e aerofuturisti, che offre uno sguardo privilegiato sull’evoluzione artistica e intellettuale di un movimento artistico, a suo modo, rivoluzionario che all’inizio del XX secolo ha scosso le fondamenta dell’arte tradizionale. Con la sua enfasi sulla velocità, la tecnologia, l’energia e la modernità, i Futuristi hanno sfidato le convenzioni artistiche del loro tempo La mostra rappresenta un’opportunità unica per gli abitanti di Montepulciano e per tutto il pubblico dei visitatori che vorrà venire a visitarla; potranno così immergersi nell’energia e nell’innovazione dei Futuristi, oltre che di scoprire (o riscoprire) le numerose ’perle’ contenute nel Museo Civico Pinacoteca Crociani”.
Ovviamente la decisione del Comune di Montepulciano di proporre una mostra sui futuristi non significa che l’amministrazione di centro sinistra si sia bevuta il cervello o si sia “convertita” al credo politico opposto. Trattasi di un evento culturale che apre un focus su una stagione storica particolare e su come l’arte, in quel periodo influenzò o fu utilizzata dalla stessa politica. E dall’industria.
Il Museo Civico Pinacoteca Crociani, si trova in via Ricci 10, a pochi passi da Piazza Grande, è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, tranne il martedì.
La mostra, a nostro avviso è senz’altro da vedere.
m.l.
Non voglio entrare commentando il Post facendo un commento storico a quanto detto ma sottolineare come i cambiamenti storici possano avvenire via via ed anzi essere accopagnati da nuovi modi di pensare, immaginare,realizzare.Il Futurismo è stato uno di questi movimenti che secondo me ha contruibuito fortemente a corroborare il modernismo sociale che si era manifestato all’indomani delle richieste e dei sogni storici di quello che fu il fascismo.Vorrei parlare solo dei suoi segni e non delle persone che sono state interessate e che hanno preso parte all’espansione mediatica dell’epoca fatta di quanto passava nel sociale.Prettamente tali segni visibili si sono riscontrati anche nelle creazioni di natura sociale nell’arte ed in particolar modo in materie di uso talmente comune che le raffigurazioni hanno interessato materie come la numismatica ed anche la filatelia, per parlare solo di queste due discipline.E ne parlo perchè qualcosa conosco di tali realizzazioni essendo stato in passato collezionista ed osservatore soprattutto dei coni numismatici delle monete che anche successivamente diciamo ”a sbornia finita”hanno avuto interventi che riprendevano anche se solo in parte il ”futurimo e le sue realizzazioni stilizzate” ma che ugualmente hanno fatto un epoca interpretando la forza e l’essenzialità delle linee a cui corrispondeva un contenuto ”politico” ben preciso. Voglaimo degli esempi ? I 5 centesimi in nrame del 1908-1918 dove figurava da una parte V.E.III re d’Italia volto a sinistra e dall’altra parte la figura allegorica dellì’Italia marinara.Le 100 lire oro 1925 che è oggi arrivata anche al 5° grado di rarità passando per R2 e così conosciuta come ”Vetta d’Italia” con la figura maschle nuda con la bandiera sabauda nella mano sinistra e la vittoria alata nella destra e pggainte il ginocchio destro su roccia. ugaulmente le 100 lire dal 1931 al 1936 raffigurante l’italia su mano sinistra e ramo d’ulivo nella destra.Questi coni pur non appartenendo prettamente al futurismo, sono una derivazione diretta da esso ed incarnano l’epitaffio rimasto d’uso comune di mezzi sociali forti ed emblematici di quanto si andava affermando con le teorie moderniste rivolte al consumo di massa.Difatti nel campo della filatelia e delle affrancature postali noteremo soggetti del 1911 emessi per la commemorazione del cnquantenario dell’Unità d’italia di centesimi 2,5,10,15 che posseggono tratti sullo stile futurista dei disegni e delle intuizioni cosi come le emissioni post -furiste in pieno periodo fascista nel 1934 commemoranti le emissioni speciali della Posta Aerea della Tripolitania occupata da 25,50 e 75 centesimi.Da uno sguardo generale e veloce se ne potrebbero annoverarte anche tante altre emissioni come quella dei disegni dell’aereo sulla Posta Aerea Transatlantica del volo Roma-Rio de Janeiro del 1930 di cent.7,70. Tutto questo per dire che i movimenti ideali e quindi sociali e politici si ripercuotono anche nella creatività e nelle stesse creazioni del’uso comune della gente affermandosi come cultura spesso dominante.Il futurismo fu fra questi con Marinetti e De Pero principalmente ma anche da diversi altri come quasi fenomeno di massa che investì l’italia e che meritarono post mortem anni fa una bellissima esposizione alle Scuderie del Quirinale.
Le loro idee hanno segnato davvero un epoca dalle quali sono sorte altre,anche se non sempre portatrici di pace e progressismo sociale,ma spesso alla fine nefaste e deteriori come è stato il regme fascista e la guerra che ha prodotto.Ma la storia è una continuità ed un accavallarsi di storie delle persone e dei gruppi, di idee e di realizzazioni e lotte nelle quali si rispecchia spesso la limitatezza dell’animo umano ma anche alla fine la sua forza di cambiamento.