SPIRAGLI PER LA TRAFOMEC. DICHIARATA L’INSOLVENZA DELLA PROPRIETA’ CINESE. LE MAESTRANZE PENSANO AD UNA COOP
TAVERNELLE – Trafomec, il Tribunale fallimentare di Perugia dichiara l’insolvenza della proprietà cinese. I lavoratori pensano ad una coop. Ieri mattina il Tribunale fallimentare di Perugia ha approvato l’istanza di fallimento presentata da oltre 40 lavoratori. Questo il primo passo senza il quale, nessun discorso sul futuro dell’azienda poteva essere messo in atto. I sindaci di Panicale e Piegaro che da mesi si stanno spendendo per trovare una soluzione all’annosa vertenza, si dichiarano soddisfatti di questo primo risultato raggiunto. La situazione era precipitata all’indomani della fuga dei proprietari cinesi, che evidentemente erano abituati a ben altre gestioni aziendali, dove delle regole dello Stato di Diritto, se ne fa a meno. Qui in Italia tutto questo non è possibile. E ieri mattina appunto è arrivato il pronunciamento del Tribunale fallimentare di Perugia, che ha valutato positivamente la volontà di una quarantina di lavoratori che già si sono costituiti in cooperativa. Con la dichiarazione d’insolvenza pronunciata attraverso un Decreto del Tribunale stesso, è stato di fatto esautorato dalla proprietà l’imprenditore cinese Xiang Xiong Cao e la sua azienda la InducTek. Al suo posto sono stati nominati come curatori fallimentari due professionisti del capoluogo regionale. Questa decisione è propedeutica al riconoscimento della fondatezza in merito alla continuità aziendale, un fatto indispensabile per i due professionisti che dovranno gestire l’attività aziendale. Con l’atto del Tribunale, si è raggiunto un altro importante risultato: quello che tutta la vertenza che si svilupperà nei prossimi mesi sarà di competenza del Foro di Perugia. Con tutti i vantaggi che una condizione del genere offre a quanti dovranno a vario titolo occuparsi della vertenza Trafomec. Indubbiamente tutto il lavoro svolto dal Prefetto di Perugia, dai sindaci di Panicale e Piegaro, dai sindacati, ha dato un primo risultato che non era affatto scontato. Ora il cinese è definitivamente fuori gioco e la soddisfazione tra i lavoratori è palpabile. La strada per i lavoratori anche se trasformati in imprenditori di se stessi, non sarà semplice e soprattutto sarà molto lunga nel tempo, prima che si arrivi ad una definitiva risoluzione. C’è da affrontare la questione degli capannoni in affitto dove ora si trovano ad operare i lavoratori. Si parla di cifre intorno ai 20 mila euro mensili, troppi davvero, ai quali andrebbero aggiunti molti altri denari per pagare l’affitto al Tribunale per i macchinari, più il magazzino materiali, il più oneroso il rame. Di tutto questo e molto altro, i lavoratori sono ben consapevoli, la preoccupazione maggiore è come e dove trovare le risorse finanziarie sufficienti per iniziare questa avventura imprenditoriale. Di tutto questo se ne rendono conto anche i sindaci. “Siamo molto contenti – così si sono espressi – del lavoro istituzionale che è stato fatto a vari livelli e che ha inciso anche sulla velocità della procedura del Tribunale, che di solito non è così rapida» La procedura di fallimento era attesa da tempo, questo permetterà di mettere da una parte le tante e pesantissime sotto il profilo finanziario, pendenze che la Trafomec a direzione cinese aveva maturato nel corso di questi ultimi anni. Infatti ad agosto si era giunti ad un passo dal distaccamento dell’energia all’azienda perché troppo morosa, da parte di HERA. Una società emiliana partecipata dalla stessa Regione. E proprio grazie a questa particolare forma societaria che ha permesso allo stesso Presidente Bonaccini, sollecitato dall’On. Umbro Walter Verini PD, di evitare di chiudere i contatori della corrente. Fatto che avrebbe comportato l’interruzione della produzione e quindi il dissolvimento del portafoglio clienti. Clienti che ancora nonostante tutto, in omaggio al prestigio che fu dell’azienda e perché ne riconoscono il valore professionale delle maestranze, ancora vogliono trasformatori prodotti dalla Trafomec. Ora con la decisione presa dal Tribunale, anche la società HERA potrà guardare con più ottimismo circa il recupero del credito. E’ noto infatti che l’azienda presso la quale ancora oggi lavorano diverse decine di lavoratori, avendo un portafoglio clienti di tutto rispetto, un minimo di garanzie le può offrire se la produzione inizierà a riprendere. Abbiamo raggiunto l’On. Verini che è stato senza dubbio uno dei protagonisti in questi mesi di vita piuttosto convulsi dell’azienda, anche lui soddisfatto di questo primo ancorché parziale risultato, “Che – a dire suo – rappresenta un primo, quanto significativo, elemento di svolta per una vertenza che ormai da mesi ha interessato questa storica impresa della Valnestore. La partita sul futuro di questa azienda potrà essere giocata in Umbria, dunque né in Cina né altrove, sulla base dell’insolvenza accertata della proprietà, della nomina di due curatori fallimentari del territorio e della dichiarata sussistenza della continuità aziendale”. Poi il suo pensiero si rivolge ai tanti protagonisti Istituzionali e non, che con fermezza e pazienza hanno lavorato per ottenere questo primo importante risultato. “Una riconoscenza a quanti si sono mobilitati per questo, a partire dalle organizzazioni sindacali e dai sindaci di Panicale e Piegaro, Cherubini e Ferricelli, la consigliera regionale Meloni, con cui abbiamo lavorato insieme per tutelare i lavoratori e per creare le condizioni per aprire un nuovo capitolo. Un grazie particolare va al prefetto di Perugia che ha avuto la sensibilità di ascoltare le istanze dei lavoratori e delle istituzioni locali e si è adoperato con prontezza affinché le istituzioni si facessero carico di una vicenda che da mesi teneva oltre settanta famiglie con il fiato sospeso».
Renato Casaioli