AEROPORTO DI PISA, OPERAI SCOPRONO CARICO DI ARMI AL POSTO DEGLI “AIUTI UMANITARI” PER L’UCRAINA
I LAVORATORI SI SONO RIFIUTATI DI CARICARLE SUL CARGO. SABATO MANIFESTAZIONE INDETTA DAL SINDACATO USB: “PONTI DI PACE, NON VOLI DI GUERRA!”
PISA – La foto della giovane giornalista che si è presentata nel maggiore Tg della Tv di stato Russa, con un cartello con scritto NO WAR ha fatto giustamente il giro del mondo ed è su tutti i social. Un gesto coraggioso che la giovane subito arrestata e interrogata, pagherà. Un gesto di pacifismo vero, fatto sul campo, laddove si rischia di più. Addirittura in casa dello Stato che ha scatenato la guerra in Ucraina. Chapeaux alla redattrice pacifista russa.
Ci giunge notizia di un altro “gesto pacifista”, stavolta dall’Italia. Precisamente dall’Aeroporto Galileo Galilei di Pisa, in Toscana.
Alcuni lavoratori dell’aeroporto hanno scoperto che dal Cargo Village dello scalo civile pisano da cui partono i “voli umanitari” per l’Ucraina, carichi di vettovaglie, medicinali e generi di prima necessità per la popolazione colpita dalla guerra, in realtà partono anche altre cose.
“Quando si sono presentati sotto l’aereo, i lavoratori addetti al carico si sono trovati di fronte casse piene di armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi. Una amara e terribile sorpresa.
Di fronte a questo fatto gravissimo, i lavoratori si sono rifiutati di caricare il cargo: questi aerei atterrano prima nelle basi USA/NATO in Polonia, poi i carichi sono inviati in Ucraina, dove infine sono bombardati dall’esercito russo, determinando la morte di altri lavoratori, impiegati nelle basi interessate agli attacchi”. Così scrive il sindacato di base USB che “denuncia con forza questa vera e propria falsificazione, che usa cinicamente la copertura “umanitaria” per continuare ad alimentare la guerra in Ucraina”. Con il placet del Governo.
Il sindacato Usb ha emesso un comunicato in cui chiede:
1) alle strutture di controllo del traffico aereo dell’aeroporto civile di bloccare immediatamente questi voli di morte mascherati da aiuti “umanitari”;
2) ai lavoratori di continuare a rifiutarsi di caricare armi ed esplosivi che vanno ad alimentare una spirale di guerra, che potremo fermare solo con un immediato cessate il fuoco e il rilancio di dialoghi di pace.
Nello stesso comunicato il sindacato USB fa sapere che sabato 19 marzo di fronte all’aeroporto Galilei (ore 15) si terrà una manifestazione sulla parola d’ordine: “Dalla Toscana ponti di pace, non voli di guerra!”.
La denuncia dei lavoratori aeroportuali e del sindacato Usb, la loro rinuncia a caricare quelle armi, non farà probabilmente il giro del mondo, ma sono anch’esse un clamoroso gesto pacifista. Meno rischioso di quello della giornalista russa, perché fatto in Italia e non sotto il naso di Putin, ma resta un fatto rilevante. La pace si costruisce anche così. Non facendosi complici di operazioni “mascherate” che alimentano la guerra e non certo la distensione e il dialogo.
Questa sera, di guerra e pace si parlerà anche nell’incontro pubblico promosso da Primapagina, che si terrà a Chiusi Scalo presso la sede della Contrada Sottogrottone, in via Guerrazzi 32 (angolo via Montegrappa), alle ore 21,15. Parlarne fa bene, dicono.
m.l.
L’hanno rivelato la natura del carico i lavoratori del sindacato USB, e la CGIL cosa fa, le carica le armi o si rifuta ? Sarebbe bene saperlo.Come sarebbe bene che si sappia che in mezzo agli aiuti umanitari ci siano casse di armi,magari destinate ai paesi Nato che confinano con la Russia, del tipo Polonia ed altri. Altra cosa che riguarda i bombardamenti di quella zona di Ucraina vicina alla Polonia e precisamente la struttura bombardata dove sembra lavoravano anche addestratori e personale militare della Nato.Vera notizia o fake news ? E allora lo vedete che la guerra non è asettica e che non sono vere le notizie che ognuno stia in casa propria e che passi per rispettoso della integrità territoriale degli altri paesi ? Ma questo tutti o quasi tutti lo credevamo anche prima e si dimostrano soprattutto falsi quei pacifisti che usano tali enfasi contro la guerra che siano queste essere politiche grondanti di ipocrisia da vendere.Non fatemi ricordare i passati interventi sui quali ho dettoche la guerra c’era dal 2014 e che ben 30 volte Putin aveva detto all’Ucraina di finirla di versare benzina sul fuoco! ma ci voglino ancora altri esempi che siamo diventati-come lo siamo da sempre- il lungo bastone degli americani i quali al di là dell’atlantico ci impongono cosa occorra fare ? Vi fanno credere i nostri media che l’Ucraina resiste e che arresti l’avenzata russa e che i russi non si aspettavano tale resistenza.ma lo capite che sarebbe come mettere un bambino di 5 anni preso a pugni da un adiulto e che se l’adulto volesse in 10 secondi lo mette fuori uso ? ma l’avete mai sentito un Ucraino . uno soltanto che in una popolazione di 42 milioni (oggi meno di 40 milioni per coloro che sono profughi di guerra) dire qualcosa contro il proprio governo ? Mai !! Vi sembra possibile che non ve ne siano su 40 milioni di persone e che non ne abbiate visto nemmeno uno intervistato dai nostri giornalisti ? Ma è possibile che bisogna ricorrere a questi esempi per far capire alla gente italiana che chi parla di censura russa su tutto quello che riguardi la guerra nasconda l’altra faccia e che le fonti adrebbero sbugiardate? Ma è chi le possiede che non lo fa vedere dicendo che la nostra sia una editoria libera. Provate a fare politica contro ciò che sia inteso come l’interesse degli Stati Uniti e della Nato poi vediamo se vi invitano alle 5 a prendere un thè dato che vi hanno detto che si spediscono le armi in Polonia e le si affidino ai contractors privati per passarle al di là del confine per la sacrosanta lotta per la libertà. E la maggioranza di chi ci crede è per la lotta per la libertà e come si vede il mondo non cambia sotto questo aspetto, da sempre. E allora il grado di cottura delle menti è parecchio alto, anche in chi sventoli le bandiere degli ”aggrediti” sottoposti a quella logica e che stanno pagando un prezzo in termini di danni e di ricostruzione del loro paese e che in milioni non ritorneranno più in Ucraina ma chesaranno ospitat anche nella nostra nazione e non per pietismo o benevolenza ma per interesse e che andranno a costituire una integrazione che fruirà da subito di voti dopo che sia stato riconosciuto lo status di profugo. Ecco come si ingannano i cittadini con il mezzo del pietismo e della misericordia e dell’assistenza ma fruendo della loro condizione di assoggettamento alla politica che serve a chi comanda. E questa non è una ipocrisia ? Chiedetevelo se non succeda questo in italia o e se invece al contrario necessiterebbe una politica che non contempli le guerre in NESSUN MODO e che la guerra contrasta fortemente con la nostra Costituzione. Nessuno deve imbracciare un fucile e la democrazia-quella vera ed umana- non si esporta nemmeno contro l’usurpatore facendo uso delle armi, perchè tale uso si riconverte automaticamente contro chi quelle armi le usa.
La storia di ogni nazione parla di tutto questo in maniera chiara, ma c’è chi se la dimentica. Anche chi ha la demenza di chi pensa di mettere in ginocchio un paese di 8 fusi orari con le riserve naturali in quantità superiore ad ogni altra nazione messa assieme. Ma purtroppo il mondo è in tal caso brutto perchè è vario e quella nota mamma è sempre in cinta, e da noi le cliniche pediatrichedi quelli sono piene.
BRAVISSSSSSSIMI