TROVATO MORTO IL CORRIERE SCOMPARSO SULL’AMIATA. E’ STATO UCCISO

mercoledì 26th, giugno 2024 / 17:26
TROVATO MORTO IL CORRIERE SCOMPARSO SULL’AMIATA. E’ STATO UCCISO
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ARCIDOSSO –  Non faceva parte della banda di ladri-rapinatori che il 20 maggio scorso ha fatto sparire un carico di borse griffate per un valore di 500 mila euro, dal suo furgone, poi fatto ritrocare bruciato, ma vuoto nei pressi di Arcidosso, sull’Amiata. Nicolas Matias Del Rio, il corriere che trasportava la merce di cui si erano perse le tracce da quella mattina, poco dopo la partenza da Piancastagnaio, è stato ritrovato. Morto. Il giallo del corriere italo argentino scomparso è giunto dunque all’epilogo. Il più tragico che si potesse immaginare.

Il corpo del quarantenne è stato rinvenuto in fondo ad un pozzo – e non il un dirupo come era stato detto nelle prime notizie, sempre nei pressi di Arcidosso, in località Case Sallustri. Il pozzo si trova nelle pertinenze di una villetta, solitamente usata come casa vacanze, che è stata immediataemnte posta sotto sequestro. Non è ancora chiaro come e quando Nicolas sia stato ucciso, ma di sicuro è stato ucciso da coloro che hanno sottratto il carico di borse dal suo furgone. Non è chiaro nemmeno se il trasportatore sia stato ucciso subito, durante o appena dopo la rapina, oppure seia stato tenuto sequestrato per un periodo di tempo: ore o giorni. Tutte cose che chiarirà l’autopsia sul cadavere, disposta dalla Procura di Grosseto. Qualche giorno fa erano state arrestate due persone, una di origine turca e una di origini albanesi, Ozgur Bozkurt e Klodjan Gionj.

E sarebbe stato proprio Klodjan Gionj, l’albanese 33enne arrestato il 15 giugno mentre stava per scappare in aereo a Tirana da Ciampino, a rivelare ai sostituti procuratori Giovanni De Marco e Valeria Lazzarini dove si trovava il corpo di Nicolas Del Rio, nel corso di un interrogatorio. Al momento gli indagati sono 5: Klodjan Gionj, Ozgur Bozkurt, principali indiziati, più il 28enne Kaia Emre e Niko Gjoni, padre di Klodian, e Zindan Bozkurt, parente di Ozgur.

Stando alle prime ricostruzioni sulla dinamica dei fatti, Del Rio sarebnbe stato vittima di una vera e proipria trappola:  si sarebbe fermato infatti lungo il tragitto per soccorrere un uomo che gli aveva raccontato di avere il furgone rotto e di dover consegnare 4 scatoloni contenenti borse a una pelletteria del posto. Per questo motivo il 40enne aveva chiamato il datore di lavoro, spiegandogli la situazione e passandogli poi il telefono per farlo parlare con il secondo corriere che si era presentato come “Goni”. Il titolare della ditta New Futura aveva palesato nell’immediato i propri dubbi durante la conversazione telefonica con quest’ultimo: a Goni avrebbe subito fatto notare che la pelletteria da lui nominata aveva in realtà chiuso circa un anno prima.

L’uomo lo aveva però tranquillizzato, spiegandogli che in realtà il titolare era solito effettuare anche piccoli ordini da spedire a casa dei clienti. A quel punto, il datore di lavoro di Del Rio avrebbe chiuso il telefono per chiamare immediatamente il proprietario dell’altra pelletteria. Davanti alla smentita dell’uomo, aveva provato a ricontattare Nicolas che però non aveva più risposto al telefono.

Secondo gli inquirenti, in quel momento Del Rio sarebbe stato rapinato del carico di borse e il suo furgone bruciato. Per chi indaga, l’uomo potrebbe essere stato ucciso proprio in quegli istanti, ma saranno gli accertamenti degli investigatori ad appurare quest’ultimo punto dopo il ritrovamento del cadavere.

Secondo le autorità, “Goni” non sarebbe stato altro che un nome fittizio usato da Kaia Emre, terzo complice dei due indagati Gionj e Bozkurt. Per gli investigatori, i tre avrebbero avuto fin dall’inizio il piano di rapinare Del Rio e portare via le borse di lusso: per farlo, Emre doveva fingersi un collega in difficoltà. Sarebbe stato lui, sempre secondo chi ha condotto le indagini, a parlare al telefono con il datore di lavoro del 40enne fornendogli una storia concordata in precedenza con i complici. Per la cronaca Klodjan Gionj, l’albanese, a settembre dovrà affrontare un altro processo sempre per un furto di un carico di borse di lusso in una ditta per la quale aveva lavorato in precedenza. Ora gli inquierenti indagano non solo per furto, ma anche per sequestro di persona e omicidio volontario. L’ipotesi, ventilata nelle prime ore, che Nicolas facesse parte pure lui della banda di rapinatori e fosse complice del furto dele borse griffate è stata brutalmente smentita dai fatti e dal ritrovamento del cadavere. Non era complice, ma solo vittima di una banda senza scrupoli che evidentemente non ha esitato ad uccidere per impossessarsi di un carico prezioso (ma difficilmente piazzabile a prezzo di mercato) e per eliminare un testimone scomodo.

Nicolas lascia la moglie e un figlio. Tutta la comunità amiatina – il corriere era residente ad Abbadia San Salvatore e lavorava per una azienza di Piancastagnaio – che per più di 4 settimane ha setacciato il territorio alla ricerca di tracce del 40enne scomparso, adesso piange un lavoratore che ha perso la vita mentre faceva il suo mestiere, si scopre vulnerabile e aggredita frontamente da una banda di criminali, che non sono certo dei Robin Hood che rubano le borse destinate ai ricchi per redistribuire il bottino ai poveri. Quelli che hanno ucciso Nicolas e l’hanno gettato in un pozzo non sono neanche “ladri gentiluomini” alla Arsenio Lupin, Rapinatori che lavorano di fino e fanno colpi memorabili, ma senza far male a nessuno. Sono criminali comuni della peggior specie ai quali il sangue non fa nessun effetto. Il valore delle borse rubate è di 500 mila euro, una bella somma, ma non certo tale da giustificare un omicidio. Tanto più che il valore della merce sul mercato clandestino scenderà di parecchio e poi quanti saranno a dividere il bottino? Sta scendenso sempre più in basso anche la criminalità.

A Latina un ragazzino è stato massacrato e ammazzato a coltellate da due minorenni per 200 euro.

Se il valore delle borse griffarte è aleatorio, quello della vita è ai minimi storici…

 

Nella foto (Repubblica.it): Nicolas Del Rio al lavoro sul suo furgone.

 

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