GUERRA E PACE, LA SERATA PROMOSSA DA PRIMAPAGINA: L’IMPORTANZA DI UNA DISCUSSIONE SENZA FILTRI

mercoledì 16th, marzo 2022 / 11:53
GUERRA E PACE, LA SERATA PROMOSSA DA PRIMAPAGINA: L’IMPORTANZA DI UNA DISCUSSIONE SENZA FILTRI
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CHIUSI –  E’ stata una serata partecipata e intensa. L’iniziativa sul tema guerra e pace, promossa da Primapagina ha visto la sala della contrada Sottogrottone a Chiusi Scalo gremita al massimo della capienza consentita e un dibattito serrato e per nulla banale, che s’è protratto fino a mezzanotte… Come era nelle nostre intenzioni, l’incontro si è articolato come una sorta di seduta di autocoscienza nella quale tutti gli intervenuti hanno esposto il proprio punto di vista, ma anche i propri timori, le preoccupazioni e pure i cattivi pensieri. Il tutto senza troppi peli sulla lingua e senza fare sconti a nessuno. Per certi versi è stato un dibattito di altri tempi. Come si facevano una volta: faccia e faccia, senza i filtri dei social media e con una passione e partecipazione emotiva che è ormai merce rara.

Rilevanti in questo senso alcuni interventi iniziali: quello di Paolo Buricca, l’imprenditore chiusino rimasto intrappolato a Kiev, che ha raccontato la sua esperienza nei primi giorni di guerra, ma anche la genesi del Governo Zelensky e quello precedente, la crisi del Donbass del 2014, vissuta direttamente anche quella; quello di Agnese Mangiabene, che da psicologa ha affrontato il tema delle ricadute psicologiche della guerra, delle notizie che arrivano dalle Tv, sulle persone già provate da due anni di pandemia; quello del sindaco Sonnini che ha spiegato non senza emozione come i comuni, compreso il comune di Chiusi, si stanno muovendo per accogliere e sostenere i profughi ucraini, ma anche i cittadini russi che vivono nel nostro territorio e sono anch’essi tramortiti dalla situazione che si è creata…

Sia l’introduzione che tutti gli interventi successivi hanno espresso condanna dura e senza appello per l’aggressione russa all’Ucraina, durissima condanna per l’uso della forza e della guerra come soluzione delle controversie internazionali, ma è echeggiata anche la preoccupazione forte che la stessa resistenza del popolo ucraino e la rigidità fin qui mostrata dal presidente Zelensky possano portare ad un massacro e alla distruzione totale dell’Ucraina. E ad una escalation del conflitto, fino all’esplosione della terza guerra mondiale. La platea, fatta per lo più di persone di mezza età, non ha nascosto l’angoscia per il fato di ritrovarsi nel 2022 inusitatamente a parlare di guerra e addirittura di possibile conflitto globale dopo aver pensato per decenni che questo fosse solol uno scenario da film catastrofici, un retaggio della guerra fredda…

Da qui il richiamo pressoché unanime alla necessità di spingere verso l’intensificazione dei negoziati, magari con l’intervento di mediatori credibili e autorevoli, per arrivare al più presto al cessate il fuoco e all’armistizio…  Non una resa incondizionata dell’Ucraina all’esercito di Putin, ma una resa della forza di fronte al dialogo, alla trattativa, dove ognuno dei contendenti deve poter ottenere qualcosa ed essere pronto a rinunciare a qualcos’altro. Sulla fornitura di armi da parte dei Paesi occidentali e della Nato alla resistenza ucraina la maggior parte degli intervenuti ha espresso contrarietà o quantomeno perplessità, perché con ciò si fomenta la guerra e non si aiuta la pace e si aumenta anche il rischio della carneficina dei resistenti e del popolo ucraino, quando invece dire fermiamoci e trattiamo sul Donbass, sulla Crimea e sulla neutralità dell’Ucraina, potrebbe fermare subito i cannoni…

Non sono mancate, tra gli interventi di ieri sera, sottolineature delle situazioni pregresse che hanno portato al conflitto, come la “pulizia etnica” perpetrata dall’esercito ucraino (con i reparti neonazisti Aidar e Azov) nel Donbass, con oltre 15 mila morti in 8 anni di guerra dimenticata, come i silenzi   le omissioni dell’Occidente; come l’allargamento ad est della Nato, che lo stesso Biden nel 1995 definiva un fattore di rischio… Come non sono mancate sottolineature sulla mancanza di un ruolo autonomo e autorevole dell’Europa, sulla accondiscendenza del governo italiano alle posizioni della Nato. Qualcuno ha posto anche il problema di starci o meno nella Nato e se abbia ancora senso, a 30 anni dalla fine della guerra fredda e del mondo bipolare, una alleanza militare cone la Nato.

E’ emerso dal dibattito anche il fatto che il mondo è cambiato e che la guerra in Ucraina sta mettendo in luce un nuovo assetto e nuovi scenari, dove non c’è più un solo padrone e un solo gendarme (gli Usa), ma una serie di potenze che stanno già spostando gli equilibri geopolitici: Cina, India, Iran, Turchia, mondo arabo…  oltre alla Russia naturalmente.

Non sono mancati richiami alle tante guerre in corso nel mondo, né attacchi alla politica Usa, all’Europa, al governo Draghi, al ministro Di Maio, al Pd e agli altri partiti di governo. Senza con questo giustificare o sostenere Putin e la sua decisione di occupare l’Ucraina, questo nessuno lo ha fatto, anche se sono emerse comunque posizioni diverse.

Ma d’altro canto, uno dei punti centrali dell’introduzione alla serata e della linea espressa in queste settimane da primapagina è proprio il no non solo alla guerra, ma anche al pensiero unico, all’informazione irreggimentata e con l’elmetto, all’idea che possano esserci guerre giuste… 

Da questo punto di vista l’iniziativa di ieri presso la contrada del Sottogrottone, ha colto nel segno e ha raggiunto il proprio obiettivo: parlarne, senza reticenze, senza il filtro della propaganda e delle posizioni precostituite. Che non fossimo tutti d’accordo su tutto era scontato. Sulla necessità di fermare le guerra, di trattare un armistizio che eviti guai ancora peggiori prima di tutto agli ucraini, ma anche al resto del mondo, comunque è stato un coro.

Per la cronaca, oltre ai citati Paolo Buricca, Agnese Mangiabene e Gianluca Sonnini sono intervenuti nell’ordine: Marco Lorenzoni, Massimo Giulio Benicchi, Fausto Pacchieri (Anpi), Luciano Fiorani, Luca Scaramelli (Possiamo). Maurizio Patrizi, Nicola Bettollini (Pc Valdichiana); Francesco Storelli, Massimo Tiezzi, Marco Nasorri (Centro sinistra per Chiusi).

Come già detto, in platea c’erano per lo più pantere grigie. Pochi i giovani e gli under 40. Ma la modalità assemblea pubblica i giovani non la conoscono, non la contemplano tra le possibilità. Non sanno come si fa perché le assemblee non le hanno mai fatte, se non forse a scuola sono abituati a comunicare tramite i social e solo tra loro. Per un ventenne o trentenne parlare con una o più persone di 60-7 anni è una cosa fuori dal  mondo. Dal loro mondo. E non è un bene.

Erano presenti esponenti di Pd, Psi, Sinistra Civica ed ecologista, di Italia Viva, del gruppo di maggioranza e dei due gruppi di minoranza in consiglio comunale.

Per dare continuità alla serata e dare anche un peso maggiore dal punto di vista istituzionale alle voci per la pace, dall’assemblea è uscita la proposta, lanciata espressamente al sindaco e ai tre gruppi consiliari, di tenere un Consiglio Comunale straordinario e aperto sul tema, con l’obiettivo di stilare un documento da inviare al Parlamento e al Governo nazionale. Sposterebbe poco? sì, certo. Poco. Ma è bene che chi legifera e governa sappia come la pensa il Paese. E il Paese siamo noi.

 

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