CENTRALE SORGENIA, DOPO LA MANIFESTAZIONE DI RADICOFANI PARTE LA PETIZIONE ON LINE DIRETTA A GIANI
RADICOFANI – Dopo la manifestazione di piazza tenutasi sabato scorso a Radicofani e che ha visto la partecipazione di circa 250 persone e il rinvio al 18 marzo della decisione da parte della Conferenza dei Servizi regionale, continua la battaglia dei comitati ecologisti e di alcune amministrazioni locali contro il progetto della Centrale Geotermica Sorgenia in Val di Paglia.
La manifestazione di Radicofani può considerarsi riuscita perché organizzata in quattro e quattr’otto con un battage sui social e 250 persone ad una manifestazione nel cuore della Valdorcia, che ha una densità di popolazione vicina a quella del deserto, non sono un numero da disprezzare. Poi perché insieme ai comitati e alle associazioni c’erano anche alcuni sindaci: Claudio Galletti di Castiglion d’Orcia, Francesco Fabbrizzi di Radicofani. Il sindaco di Pienza Manolo Garosi ha inviato l’adesione.
La battaglia continua, dicevamo. E continua con tutti i mezzi. In particolare i comitati stanno facendo pressione sul presidente della Regione Toscana Giani. E’ partita subito dopo la manifestazione, una petizione on line che in poche ore ha raccolto centinaia di firme. Più di 300 il primo giorno, fa sapere Nicoletta Innocenti, una delle animatrici del fronte del NO. La petizione si può firmare sulla piattaforma web charge.org.
Sostanzialmente si chiede la firma su un manifesto che è questo:
IL NO DEI TERRITORI DELLA VAL D’ORCIA E DELL’AMIATA ALLA CENTRALE GEOTERMICA IN VAL DI PAGLIA
Manifesto contro la centrale geotermica Le Cascinelle voluta da Sorgenia, la cui realizzazione è ipotizzata in Val di Paglia lungo la via Cassia, sulla buffer zone del sito UNESCO Val d’Orcia, sotto il borgo medievale di Radicofani, a km 5 dalle sorgenti termali di Bagni San Filippo e sull’area di grande rilevanza archeologica etrusco-romana di Voltole, in periodo alto medievale Submansio X “Sce Petil in Pail” attestata dall’Arcivescovo Sigerico nel suo itinerario lungo la via Francigena da Roma a Canterbury nel 990.
Le comunità locali di Val d’Orcia e Amiata, i sindaci, i consiglieri comunali, le associazioni a difesa del territorio, le associazioni di categoria, le sigle sindacali, i comitati, gli imprenditori del termalismo e delle strutture ricettive, le imprese agricole, i commercianti, i ristoratori, il settore enogastronomico e agroalimentare di qualità, gli imprenditori dell’indotto del turismo, gli artigiani, i cittadini dichiarano con grande determinazione e in modo unanime il loro NO a imposizioni calate dall’alto e mai condivise con le popolazioni locali.
E’ inaccettabile che le nostre terre siano utilizzate dalla Regione Toscana, per la loro straordinaria bellezza che il mondo ci invidia, quale brand del tuscany style e contestualmente si pretenda di imporre insediamenti industriali speculativi, altamente impattanti e alteranti del paesaggio e del sottosuolo, impianti che si giustificano solo per coloro che li realizza e che ne traggono enormi profitti dagli incentivi economici.
Tutto ciò in territori che sono stati già drammaticamente sfruttati, e che in buona parte continuano ad esserlo, lasciando in eredità condizioni di rischio per la salute tutto fuorché determinate.
Il nostro NO è chiaro, convinto, netto e altrettanto chiara è la volontà dei cittadini delle nostre terre di auto determinare il proprio futuro e quello dei propri figli.
E mentre nell’area Amiata-Valdorcia-Val di Paglia sale la protesta e la pressione sulla Regione sulla Centrale Sorgenia, anche nel non lontano comune di Montepulciano, per la precisione vicino al lago di Montepulciano (altro territorio celebrato e delicato, oasi naturalistica) si sta profilando l’ampliamento di un impianto per la produzione di energia da biogas già esistente, con la possibilità d usare come materia prima anche la purea organica derivante dalla frazione umida e organica della raccolta differenziata (Forsu), con annesse e connesse proteste di comitati, associazioni e forze politiche, anche di comuni limitrofi umbri, nel silenzio più o meno generale, delle amministrazioni locali. A Chiusi, sabato scorso il sindaco Sonnini ha incontrato il Comitato Aria per parlare del caso Acea che ancora aleggia e di altre situazioni considerate a rischio. Insomma in territorio del sud senese sembra essere tornata la terra vulcanica che era, con molti crateri aperti e fumanti…