ANCHE ESPONENTI POLITICI ALLA MANIFESTAZIONE NO GREEN PASS DI SABATO SCORSO A CITTA’ DELLA PIEVE
CITTA’ DELLA PIEVE – Mentre in varie località della zona del Trasimeno il Pd e le amministrazioni locali – comprese le due battenti bandiera diversa, ovvero Città della Pieve e Tuoro – in questi giorni si stanno mobilitando con iniziative varie e gazebo per difendere la sanità pubblica e per chiedere interventi a sostegno della sanità territoriale, Citt6à della Pieve si conferma una sorta di roccaforte “No green pass”. Dopo la manifestazione no Vax del 4 dicembre, sabato scorso, a distanza di tre mesi, se ne è tenuta un’altra. Ancora per dire No al green pass e al “regime” che l’ìimposizione del green pass avrebbe ingenerato. L’happening si è svolto in piazza Matteotti ed ha visto la presenza di qualche decina di persone. Meno di 100, molte delle quali arrivate dai paesi limitrofi.
Tra queste alcuni volti noti: il medico Sergio Resta autore di videointerviste di taglio no vax: la consigliera comunale e capogruppo della lista Chiusi Futura Lucia Lelli, il leader del Comitato Aria Romano Romanini con la moglie Carla Biscottini candidata non eletta con la Primavera nel 2011, Francesco Crezzini figura storica del mondo cattolico, tutti di Chiusi. Tranne Resta che si è esposto personalmente più volte, non è detto che gli altri siano tutti no vax o no green pass (e comunque sarebbe una scelta loro). Ma non sembravano comunque lì per caso.
La manifestazione, che era congegnata come un flash mob, è stata aperta da Anna Santarsiere di Città della Pieve, poi sono intervenuti Stefano Cosenza sempre di Città della Pieve che ha citato Gianluigi Paragone come modello politico di riferimento e altri, anche arrivati da paesi dei dintorni.
Le parole d’ordine e i temi temi toccati hanno cercato di mettere in evidenza la volontà di “non farsi schiacciare da questa logica restrittiva dettata dall’alta finanza” (parole testuali) e a tal proposito la prima relatrice ha parlato di sistemi alternativi di organizzare la vita, di fare la spesa ecc., per aggirare l’obbligo del green pass: sistemi come le banche del tempo, il baratto, lo scambio… (sempre parole testuali). Ci sarebbe anche l’eremitaggio, ma quello non è stato citato.
“Volontà di restare Umani, senza codici a barre che determinino i confini del Diritto! un’affermazione della nostra presenza nella comunità, come persone che rivendicano il diritto di non dover chiedere un certificato di sana e robusta costituzione per poter stare insieme!!!” così la relatrice ha presentato l’iniziativa.
Il flash mod che si è concluso con un “aperitivo alterativo”, senza obbligo di green pass, è filato liscio, senza scosse, senza contestazioni, senza interventi delle forze dell’ordine, anche se sostanzialmente si è trattato di un invito alla disobbedienza civile verso norme e leggi dello Stato. Tra l’altro – anche questo va detto – tutti i partecipanti all’iniziativa erano rigorosamente senza mascherina. Certo la manifestazione era all’aperto in una piazza, non in ambiente chiuso, ma la piccola folla era abbastanza “assembrata” e poco distanziata. Evidentemente in certi ambienti fa più paura il green pass che il covid. E questo anche se a finire all’ospedale e, purtroppo, a morire sono quasi esclusivamente persone non vaccinate o con il ciclo vaccinale non completato…
E’ vero che dall’11 febbraio non sussiste più l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, ma resta comunque l’obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli “laddove si configurino assembramenti o affollamenti”, anche all’aperto. Così dice la legge. Nel caso dell’iniziativa no green pass di Città della Pieve dunque la mascherina sarebbe stata obbligatoria. Perché c’era folla. Non molta, ma sempre una folla.
Sacrosanto il diritto ad esprimere la propria opinione e anche quello di manifestare. Ma le regole vanno rispettate La libertà non è star sopra un albero, non è neanche un’opinione…
m.l.
Buongiorno Marco Lorenzoni non commento l’analisi che ha fatto della manifestazione perché mi immagino che non sia stato facile trarre conclusioni per scrivere un articolo da giornalista avendo vissuto i fatti da raccontare tramite un video su facebook o grazie ai racconti di tizio e caio; questo a meno che sia stato io a non vederla tra la folla ma ne dubito.
Quello che mi preme è capire il subdolo ragionamento politico con cui infarina il tutto. Dunque, ognuno di noi ha le proprie idee e le proprie esperienze politiche non credo però che a causa di questo debba preoccuparsi di “macchiare” con i propri colori le iniziative che da privato cittadino dovesse mai intraprendere; sarebbe come sostenere che data la sua marcata propensione per una determinata fazione politica, quando è stato invitato come relatore a Città della Pieve, situazione quella tutt’altro che politica, ci trovassimo in realtà alla festa del PD. Perché? Per quale motivo? In quel momento lei era un esperto in quel contesto, non il giornalista di un giornale del PD, non le pare?
Ciò detto per quanto mi riguarda tutte le persone che hanno partecipato dalla Lelli a Resta a chi vuole citare lo hanno fatto da liberi cittadini e non da esponenti politici.
L’unico che ha espresso idee politiche sono stato io, citando Gianluigi Paragone e Italexit con Paragone , movimento quest’ultimo che spero possa trovare la sua giusta direzione in vista delle prossime elezioni e mi auguro possa vedere tra le proprie fila tanti tanti tanti italiani stanchi di questi soliti partiti che possono sedere a destra o sinistra in parlamento ma come abbiamo visto preferiscono governare tutti insieme per non perdere i propri benefit, o pensiamo che Letta e Salvini stiano davvero insieme per il bene del paese?
È ora di trovare qualcuno in grado di cantare fuori dal coro e di metterci la faccia.
Si legga il programma, magari come è accaduto a me sul fronte opposto riuscirà a staccarsi da una linea politica che è su un binario morto.
https://italexit.it/il-manifesto/
La saluto, buona giornata.
Non ero presente alla manifestazione, vero. Ma ieri ho scritto anche un articolo sulla guerra che si profila in Ucraina, e non è che sono andato in Ucraina. In questo articolo credo non ci sia mezza riga che non sia vera e verificabile quanto a clima della manifestazione, presenze, parole d’ordine e posizioni espresse. Non c’è nulla di offensivo o denigratorio. C’è ovviamente, come è giusto che sia, qualche opinione e la constatazione che nonostante l’obbligo di legge per assembramenti all’aperto, i partecipanti non avevano, nessuno, la mascherina e nessuno è intervenuto per far rispettare la normativa. Comunque, le manifestazioni si fanno per esporre e sostenere delle posizioni e per farsi vedere e contare, in modo che quelle posizioni trovino audience e visibilità. La presenza di persone note in quanto esponenti politici, rafforza tale visibilità. Quindi non vedo dove sia il problema. Personalmente, per stare più sereno e sicuro per me stesso e per gli altri con cui posso venire in contatto, io il vaccino l’ho fatto (due dosi Pfizer e richiamo Moderna, come da protocollo), ho il green pass e se me lo chiedono al Palasport, all posta o al bar lo esibisco senza fare storie, non mi costa niente e ci vuole meno di mezzo minuto. E la mascherina la indosso dove è obbligatoria e, all’aperto, se incontro da vicino delle persone. Non mi sembra un dramma. In Giappone la postavano tutti anche rima della pandemia. E’ un segno di rispetto per la salute di tutti. Non mi paiono queste le limitazioni alla libertà…
Signor Cosenza non si sorprenda il Signore in questione lo fa abitualmente il giornalista da domicilio è il suo stile, diciamo così, si fa vedere da qualcuno che conta solo alle partite di basket.
Lei invece, sig. Rossi non l’ho mai vista neanche al basket.. comincio a dubitare che esista. (Quando avrà messo in fila le manifestazioni e gli eventi che ho organizzato o a cui ho partecipato ne riparliamo. Mi domando anche cosa farebbero lei e quelli come lei se non ci fossero gli articoli di primapagina da commentare. Sai che noia… )
Vero, toccherebbe trovare un altro divertimento.