CITTA’ DELLA PIEVE: UN LIBRO PER RENDERE OMAGGIO ALLA FIGURA DI EDOARDO GOBBINI

CITTA’ DELLA PIEVE: UN LIBRO PER RENDERE OMAGGIO ALLA FIGURA DI EDOARDO GOBBINI
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DOMANI, SABATO 9 OTTOBRE LA PRESENTAZIONE A PALAZZO DELLA CORGNA, ORE 17,30

CITTA’ DELLA PIEVE – Domani, sabato 9 ottobre, a Città della Pieve, Palazzo della Corgna, sala grande , ore 17,30, sarà presentato il libro “Edoardo Gobbini, la politica tra passione e impegno sociale”. Il volume curato da Daniela Mori è un tributo alla memoria di un dirigente politico morto troppo presto. 

Edoardo Gobbini se n’è andato nel 2015, stroncato da una malattia che lo aveva indebolito e minato pesantemente. Aveva solo 61 anni. Forse Gobbini avrebbe preferito che quel libro sulla sua vita e sulla sa esperienza politica fosse presentato laddove è cresciuto e si è formato politicamente: la Casa del Popolo di Moiano. Perché quella era la sua casa, il luogo della politica, dell’impegno. E dei rapporti sociali e umani. Avrebbe preferito… ma sicuramente, di fronte alla proposta di tenere l’iniziativa a Palazzo della Corgna avrebbe abbozzato, mostrando apprezzamento. Perché Gobbini era un politico d’altri tempi. Rispettoso dei ruoli e delle istituzioni. Avrebbe apprezzato come un segnale di disgelo anche il patrocinio del Comune di Città della Pieve e la presenza tra i relatori del sindaco Risini, che ora è sindaco appoggiato dalla Lega, ma viene anche lui dal Pci e dal Pds…  Gobbini era stato comunista negli anni di Berlinguer, ma aveva uno stile e un approccio più togliattiano, anche se poi, nel tempo, il “compromesso storico” lo aveva assunto non solo come linea politica, ma anche come stile di vita, come riferimento per ogni passo…

E’ stato consigliere regionale e dirigente del Pci, poi del Pds, dei Ds e del Pd nella zona del Trasimeno e nella Federazione provinciale di Perugia. Tipo pacato, mai sopra le righe, sempre “ecumenico” nell’atteggiamento, era però tra le righe anche deciso e spesso riusciva a far passare le sue posizioni anche quando sembravano battute…”. Un vero e proprio animale politico, cresciuto in una casa del popolo famosa sì, perché l’avevano costruita i Marchini di Roma e l’aveva inaugurata Togliatti, ma era sempre una struttura di provincia, anzi di periferia… E lui non aveva fatto l’università, faceva l’operaio alla Stamperia Umbra di Po’ Bandino, poi da lì, la scalata, passo passo fino ai vertici del Pd umbro e allo scranno del consiglio regionale. Con Palmiro Giovagnola, Danilo Fonti, Maurizio Donati faceva parte di quella “covata” di dirigenti allevata nella Casa del Popolo di Moiano e  che su questo giornale chiamavamo scherzosamente “il clan dei moianesi”. Una “covata” che per tre decenni ha diretto e contrassegnato la politica a Città della Pieve, nel Trasimeno e per buona parte anche a Perugia e in Umbria. Una cosa, a proposito della Casa del Popolo, che Gobbini non si è mai perdonato (lo ha raccontato tante volte anche a noi di primapagina e lo disse in una delle edizioni di Cronache Italiane) fu la chiusura d’imperio di Radio Trasimeno, una delle prime radio libere del territorio che aveva sede nella soffitta della Casa del Popolo ed era animata a giovani del posto che proponevano non solo musica e consigli per gli acquisti, ma anche riflessioni e servizi sui temi caldi del momento. Di primapagina per esempio apprezzava il taglio “di frontiera” e la veste umbro-toscana che ne fece il primo giornale ad avere cronache miste e non edizioni separate…

Il libro è un giusto tributo ad un militante di base diventato dirigente stimato anche fuori dal suo partito. Robusto il legame che aveva con il cardinale Bassetti per esempio.

Alla presentazione, insieme alla curatrice Daniela Mori, parteciperà anche Alberto Stramaccioni, già segretario regionale dei Ds e ora presidente dell’ISUC , Istituto per la Storia Contemporanea dell’Umbria.

 

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