SCARAMELLI, BARBANERA E LA SINDROME DEL “MEGLIO AL GOVERNO CHE ALL’OPPOSIZIONE”

venerdì 08th, ottobre 2021 / 17:16
SCARAMELLI, BARBANERA E LA SINDROME DEL “MEGLIO AL GOVERNO CHE ALL’OPPOSIZIONE”
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CHIUSI – Massimiliano Barbanera, il secondo classificato nella corsa elettorale comunale, non ha ancora detto mezza parola, al di là dei complimenti di rito al vincitore, sull’esito del voto. In compenso il voto, per la lista Barbanera lo ha commentato il suo sponsor principale, ovvero Stefano Scaramelli consigliere regionale e leader di Italia Viva, in una intervista a La Nazione.

Innanzitutto Scara conferma che dietro la Lista Barbanera c’era Italia Viva. E questo era chiaro (e noi l’abbiano scritto più volte), ma Barbanera non l’ha mai detto. Secondo: l’ex sindaco minimizza la sconfitta alle comunali, si prende dei meriti per l’elezione di Letta al Parlamento, e lancia messaggi concilianti a Sonnini.

Sulle Suppletive: «Siamo stati determinanti, a cominciare dal passo indietro mio e di Paola Piomboni di candidarsi. Gli 8mila voti a Siena sono gli stessi che ha riportato Italia Viva alle Regionali… Siamo stati corretti, se ci fossimo candidati Letta avrebbe vinto di pochi punti, il distacco del 12% è dovuto alla nostra desistenza e alla scelta di far parte di una coalizione di centrosinistra riformista e plurale».
“A Chiusi non sembra vi sia andata bene…” dice però l’intervistatore de La Nazione. E Scaramelli risponde:
«Al contrario. Lo scorso anno avevamo il 15% dei consensi, Barbanera ha preso il 23,2%. A parte l’ottimo risultato di Sonnini, che è stato mio vicesindaco, l’esperienza di Barbanera, con circa 900 voti è stata bella. Potrà dare un contributo alla città, ci sono le condizioni per collaborare con il Pd, che governerà Chiusi nei prossimi 5 anni».
Scaramelli non fa cenno, riguardo alle suppletive al caso clamoroso di Chiusi, dove il segretario nazionale del Pd ha preso 500 voti in meno rispetto a Sonnini, nonostante l’apporto dichiarato di Italia Viva che invece alle comunali stava con Barbanera.  Avrebbe dovuto prenderne 500 in più. E qui già fa lo gnorri.
Sul voto amministrativo nella sua città, esalta il risultato di Barbanera (878 voti), e non accenna al flop, piuttosto clamoroso, degli esponenti di Italia Viva che erano in lista, con il portavoce locale arrivato terzo per distacco (70 preferenze) superato dai due candidati di Montallese Iagher e Pallacci (133 e 129) e le sole 35 preferenze raccolte da Francesco Cimarelli, ex assessore ed ex segretario Pd passato al partito di Renzi.
Ma il “top” dell’intervista è quel richiamo alla possibile collaborazione tra i due consiglieri della lista Barbanera (lo stesso Barbanera e Claudia Iagher) e la nuova amministrazione e al fatto che Sonnini è stato “suo vicesindaco”… Come se non fosse stato proprio lui, Scaramelli, nell’ultimo atto da sindaco, nel 2015, prima di volare in Regione, a defenestrare il povero Sonnini dalla sera alla mattina, per far posto e lanciare l’allora più fedele scudiero Bettollini. Dettaglio del tutto trascurato da Scara e taciuto.
Ora, è evidente che per formazione culturale e indole Massimiliano Barbanera non sembra avere le phisique du role dell’oppositore duro e puro… Non è certamente un barricadero. Voci di corridoio dicono anche che potrebbe lasciare il seggio al più motivato e più “sanguigno” Alessandro Pallacci, primo dei non eletti e figura di riferimento nella frazione di Montallese dove è stato segretario Pd e animatore di associazioni e feste popolari.
Indipendentemente da questo ipotetico passaggio di testimone, voci di corridoio dicono che Claudia Iagher potrebbe costituirsi come gruppo consiliare di “Coraggio Italia”, la formazione centrista del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, nella cui azienda San Giobbe lavora anche Pallacci.  Staremo a vedere.
Per ora c’è solo questa esternazione di Stefano Scaramelli, il quale sembra voler soprattutto rassicurare la sua truppa sull’esistenza e sul peso di Italia Viva, che in realtà esce ridimensionata e non poco dalla tornata elettorale. Il voto ha dimostrato che Scara un suo seguito ce l’ha, ma ormai è una fetta marginale della torta e del tutto ininfluente. E’ fuori anche dal consiglio comunale.
Che tenda ad accreditare la lista Barbanera come possibile stampella di Sonnini piuttosto che come opposizione, non stupisce. Perché se è vero che sui social veste spesso i panni del politico di lotta e di governo, Scaramelli, più ancora di Barbanera, si trova meglio dalla parte de governo. Trovarsi dalla parte opposta lo scompensa, lo rende nervoso. Ma questa è una sindrome comune a molti politici. Scara è in buona e nutrita compagnia, non è certo il solo a pensarla così. Dall’opposizione, soprattutto con un sistema elettorale come quello vigente nei comuni sotto ai 15 mila abitanti, si incide poco e si guadagna meno anche come consenso e visibilità.
Che Sonnini, giubilato proprio da Scaramelli adesso faccia finta di non ricordare, chiuda un occhio sul passato e imbarchi (anche solo ufficiosamente o sottobanco) la truppa dell’avvocato e di Italia Viva, tanto più dopo il tentativo (fallito) di dare l’assalto al Palazzo d’inverno, ci sembra ipotesi poco credibile. Sarebbe un autogol clamoroso che metterebbe in discussione gran parte delle narrazione fatta in questa campagna elettorale al centro sinistra. E la lista Barbanera tradirebbe quegli elettori (non pochissimi) che le hanno dato il voto. Il tempo ci dirà come evolverà la situazione.
m.l.
Nella foto: Stefano Scaramelli con la ministra Bonetti e alcuni candidati della lista Barbanera in una iniziativa elettorale a Chiusi scalo.
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