CHISSA’ COSA PENSA LA CASALINGA DI VOGHERA DELL’ASSESSORE CON LA PISTOLA…

venerdì 23rd, luglio 2021 / 18:39
CHISSA’ COSA PENSA LA CASALINGA DI VOGHERA DELL’ASSESSORE CON LA PISTOLA…
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Proviamo a fare un ragionamento, tra di noi, che tanto ci conosciamo tutti… chi di noi, lettori di questo giornale, potrebbe immaginare Andrea Micheletti, assessore a Chiusi per il Pd, o Damiano Rocchi assessore a Chianciano per una lista civica di centro destra, oppure Fabio Duca, assessore a Castiglione del Lago, o Emiliano Migliorucci, assessore di Montepulciano, segretario provinciale del Psi (ma ne potremmo citare altri 100), andare in giro con la pistola in tasca e il colpo in canna e poi sparare ad un marocchino nel corso di un alterco?

Ora l’alterco,  la lite, ci può anche scappare. Quando uno dei due è una figura delle istituzioni non dovrebbe capitare, neanche per sbaglio, ma diciamo che l’eccezione si può anche verificare. La vita a volte ti mette davanti a situazioni inusuali. Ma… E’ quella pistola che stona, il colpo in canna ancora di più… E il fatto che uno la usi e spari, e uccida un uomo, che sarà stato pure uno squilibrato, uno psicopatico, e un extracomunitario… Ma che significa? Nnessuna delle tre cose giustifica una uccisione. Un assessore comunale, ex poliziotto, che spara e uccide nel corso si una lite per strada, è – al d là di ogni congettura- un fatto clamoroso, sintomo di una cultura di fondo malata e sbagliata. Di una cultura di prevaricazione e violenza. Perché se uno non ha una cultura del genere non va in giro armato con il colpo in canna…

E nella drammaticità del fatto, che riporta ad atmosfere da Far West,  è tanto grave l’uccisione di una  persona, quanto la circostanza che lo sparatore fosse un assessore comunale in una città di 40 mila abitanti nel ricco, laborioso e opulento nord Italia. Un assessore leghista, per la precisione, subito oggetto di attestati di solidarietà da parte del leader Salvini.

Pare che, così come la vittima aveva avuto in precedenza episodi di squilibrio che andavano se mai curati, anche l’assessore pistolero aveva avuto in  passato atteggiamenti da sceriffo un po’ sopra le righe…  Solo che Voghera non è la Kansas City del 1860…

Voghera è la città che lo scrittore Arbasino prese a paradigma della normalità, quando evocò la famosa “casalinga di Voghera” come stereotipo dell’italiano medio, di provincia, di quella piccola borghesia rispettabile, impermeabile ai cambiamenti, ma permeabilissima ai modelli televisivi…

Chissà cosa pensano le casalinghe di Voghera dell’assessore Adriatici, quello con la pistola, che probabilmente hanno votato in massa… Qualcuna avrà senza dubbio aperto la finestra per richiuderla subito, per evitare pe pallottole vaganti, ma anche per dire “io non c’entro”. E invece no, c’entriamo tutti, con questa storia. Ci siamo dentro fino al collo, tutti, come Paese. C’è un paese che solidarizza con l’assessore sceriffo, senza rendersi conto che sta scivolando verso una deriva pericolosa. Non si segnala un aumento delle casalinghe disperate per questa vicenda.

E non basta che la pallavolista Paola Egonu oggi sfili a Tokio come portabandiera olimpica, lei italiana, nera di pelle e sessualmente arcobaleno. E’ una bella cosa di cui andare orgogliosi, per lei e per tutti noi, ma non basta. Di fronte ad un fatto come quello di Voghera, anche la bandiera olimpica diventa grigio scuro…

Un partito che vede un suo assessore girare armato, sparare e uccidere e non prende provvedimenti, non va in Tv a spiegare, a chiedere scusa, è un pessimo segnale per la democrazia. Ci dice che siamo arrivati alla frutta. Da Voghera in su e da Voghera in giù… A Chiusi e in moti altri comuni fra tre mesi si vota. Certe cosette meglio tenerle a mente.

m.l.

Nella foto: il luogo del delitto a Voghera (fonte Il Giorno)

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