NON C’E’ PIU’ RELIGIONE: IN UMBRIA, TRE PRETI LASCIANO LA TONACA IN MENO DI UN MESE
PERUGIA – L’Umbria prima di diventare, con la Toscana e l’Emilia Romagna una delle tre storiche regioni rosse, per la predominanza politica del Pci, è stata, storicamente e nell’immaginario collettivo anche una “terra mistica”, terra di vocazioni, di santi: San Francesco, Santa Chiara, San Benedetto, Santa Rita, San Valentino…
Ultimamente però su entrambi i fronti ha cominciato prima a vacillare, poi a franare. L’Umbria rossa non esiste più, adesso la Regione e un buon numero di città che un tempo erano roccaforti della sinistra sono in mano alla Lega e al centro destra. Ma anche su piano delle… vocazioni religiose e del misticismo si registrano cedimenti strutturali… Nell’ultimo mese tre sacerdoti hanno chiesto e ottenuto dal Santo Padre la dispensa dagli obblighi derivanti dalla Sacra Ordinazione. Due dei tre preti che hanno deciso di lasciare la tonaca, sono della Diocesi di Città di Castello (Don Davide Tacchini e don Samuele Bendini), il terzo invece è di Massa Martana. Quest’ultimo ha abbandonato l’abito talare per… amore. Cioè perché al celibato imposto dal ministero ecclesiale ha preferito il rapporto con una donna di cui si è innamorato. Anche i preti, come tutti gli uomini non sono di legno. C’è chi resiste alla tentazione e chi non ce la fa e cede. Troppo facile la battuta “tira più un pelo di… che un paio di buoi”… Ma molto meglio la sincerità e l’ammissione di debolezza (che poi debolezza non è) che vivere la cosa di nascosto e nel peccato. Storie note già affrontate dalla letteratura e anche dal cinema, ne La moglie del prete di Dino Risi del 1970 o “Il sorriso del grande tentatore” di Damiano Damiani del ’74.
Dell’addio dei due sacerdoti tifernati, la notizia l’ha data direttamente il Vescovo, il quale però non ha fornito le motivazioni, limitandosi a dire che «il presbiterio e tutta la comunità diocesana accolgono con sofferenza e, allo stesso tempo, con rispetto la libera decisione di David e Samuele. Grati per il servizio svolto, preghiamo perché possano vivere serenamente la loro appartenenza ecclesiale, radicata nel Battesimo». Punto e più non dimandare…
I tre casi non sono i primi, né saranno gli ultimi, ma il fatto che siano avvenuti quasi in concomitanza e tutti e tre in una regione piccola e particolare come l’Umbria, la regione più mistica e religiosa d’Italia, piena di santi e santuari, di basiliche e “cammini” ne fa comunque un “trittico” che induce a qualche riflessione. Sembra una fuga di massa dall’abito talare. Come si disse quando la Regione passò alla Lega, anche adesso viene da dire che in Umbria non c’è più religione.
M.L.
Nella foto: Marcello Mastroianni e Sofia Loren nel film “La moglie del prete” di Dino Risi
Il chè dimostra che il cibo della mente non è solo quella della contemplazione della trascendenza,ma nella diversità del creato che nella materialità contiene anche la trascendenza, quest’ultima non è la sola forma nella quale il creato si esprime.Il pensiero umano è l’unica forma di limitata osservazione della coesistenza di tali due aspetti del creato e che probabilmente li classifica e li racchiude alla fine come una sola identità. Il vero interrogativo ed il vero mistero è se tutto questo sia l’oggettivo parto della mente umana oppure l’espressione di qualcosa di assoluto. Credo che tale diatriba non sia possibile che venga risolta. La libertà è quindi quella facoltà di indirizzarsi, di riconoscere e di contemplare il concetto di identità sia della trascendenza chè della materialità che coesistono assumendo la stessa natura di valore.Quindi liberi tutti, di riconoscersi nell’uno o nell’altro aspetto.Dipende dal nostro libero pensiero ma anche liberi tutti di poter cambiare privilegiando l’uno oppure l’altro, e la dimostrazione di tutto questo credo che possa essere un segno di libertà della quale poter andare fieri. Anzi, più viene diversificato,assunto e cambiato e meno condizionato tale esercizio di libertà più allo stesso modo si è consapevoli di essere liberi.
Non hanno capito niente… Potevano tranquillamente continuare il cammino sacerdotale pur godendo dei piaceri terreni. In ogni caso meritano un plauso per la loro coerenza, dote che in questa società è ormai quasi introvabile.
C’è un libricino del 1999 che si intitola “I 5 figli del vescovo” ed è una lettera che l’autore Lino Tonti scrisse a Papa Woytila per perorare la causa dei “preti sposati”. Quel libro prende spunto da una epigrafe, in latino, che si trova nella Catacomba di Santa Mustiola a Chiusi nella quale si legge appunto la frase “i cinque figli del vescovo posero…”. Nella chiesa dei primordi, quella dei primi cristiani che si riunivano nella catacombe, i vescovi avevano moglie e figli. Il dogma del celibato è venuto dopo…
Probabilmente i nostri antenati erano molto più attenti alle condizioni ed alle espressioni vitali degli uomini e molto più in aderenza a certe sentimenti ed impostazioni naturali di quel mondo.Oggi, pur sapendo bene che nella natura degli uomini non si possa variare nulla o poco,a Chiusi si direbbe: ”parecchi si sò rovinati nel cresce”….e quando dico sempre che il limite sono le teste intendo proprio le teste che hanno preso la forma degli OGM che hanno ingurgitato e che ragionano come la televisione li fa ragionare…e questa probabilmente alla lunga sarà la fine anche di coloro che gli OGM hanno concepito per loro proprio ed esclusivo interesse.La legge di conservazione della massa fisica detta Legge di Lavoisier mi sembra che dicesse”nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. A tale legge non sfugge nessuno, almeno credo,figuriamoci coloro che se ti comporti come dicono ti promettono la vita eterna ed il paradiso e che sono uomini in carne ed ossa come noi.E la gente gli crede perchè sono stati immessi i ”bisogni” di credere non quelli naturali,quindi l’instradamento, dove le valvole di sfogo compiono il resto del lavoro e la ricerca delle panacee.Perchè alla fin fine di questo si parla.
Parlare ancora oggi di “Creato” e quindi di un creatore, francamente mi sembra assai risibile. Poi i sentimenti, compresi quelli amorosi, qualcosa che le religioni tutte, quindi anche la cattolica, hanno ampiamente represso e condizionato attraverso la creazione dei sensi d’angoscia e del peccato. Tutto questo finalizzato al controllo delle coscienze della gente, così da poterle dominare. Non facciamo gli ipocriti, il dietro le quinte della vita dei curiali di ogni ordine e grado, è per la maggior parte dei casi, popolato da storie non raccontabili. Ora sembra che il costume stia cambiando, si trova la forza di prendere atto che l’amore per l’altro, compreso quello fisico, è molto più gratificante e costruttivo. L’amore per l’artificio religioso, e sempre meno sopportato e quindi i clerici , rompendo con l’ipocrisia, se ne stanno liberando, tornando a vivere una vita piena e naturale.