IL MINISTRO SPERANZA: “ACCANTONARE DOSI DI VACCINO PER INTERVENTI MASSIVI NELLE ZONE FOCOLAIO”. IL TEOREMA CHIUSI STA PASSANDO
CHIUSI – Il principio del “vaccino verticale” o della “vaccinazione reattiva” laddove esplodono focolai più virulenti, sta passando. Il Ministro Speranza, all’unisono con il Commissario straordinario Generale Figliuolo in un vertice sul Piano Vaccini, ha detto che «servono dosi da usare dove il virus si propaga più rapidamente». Più precisamente: «Va istituito un fondo di solidarietà per la campagna vaccinale» che secondo il ministro potrebbe essere creato, “accantonando l’1-2 % di ciascuna consegna per la creazione di riserve da usare con strategia reattiva nelle zone in cui il virus si propaga con maggiore forza e rapidità, e dunque c’è il rischio di un più alto contagio, anche a causa delle varianti”.
Insomma sta passando il Modello Viggiù. E – diciamolo – anche il modello proposto un mese fa dal sindaco di Chiusi. Vaccinazione di massa laddove esplodono focolai con presenza di varianti del virus.
Chiusi sembrava sulla via d’uscita dal tunnel, con soli 24 casi, dopo averne registrati 113 a metà febbraio, ma un focolaio, fuori dalla quarantene già in atto, si è acceso nei giorni scorsi nella frazione di Montallese, con 5 casi … Non si sa al momento quanti siano i casi ulteriori, ma il sindaco, ieri ha scritto che è lecito aspettarsene alcuni in più…E qualcuno di sicuro ci sarà.
La situazione è ancora sotto controllo, ma questo nuovo focolaio fa capire che non si può e non si deve abbassare la guardia e che il virus circola e si insinua nelle minime crepe. L’Amministrazione Comunale ha fatto distribuire un volantino nella frazione di Montallese, che invita a tenere comportamenti responsabili e “ancora più prudenti rispetto alle norme delle zone rosse, evitando di avere contatti al di fuori del nucleo familiare”. Allarme alto, insomma.
Quanto alla dichiarazione del Ministro Speranza, l’ipotesi di accantonare delle dosi ad uso delle situazioni di maggiore emergenza, taglia la testa al toro, anche rispetto alla contestazione rivolta a Bettollini e a chi ha proposto il vaccino verticale o la vaccinazione reattiva basata sulla mancanza di vaccini. Metterne da parte una percentuale per intervenire con “azioni mirate e chirurgiche” come ha detto il dott. Brusaferro, presidente dell’ISS, vuol dire assicurarsi le dosi necessarie per tali interventi. Qundi sigifica che le dosi vanno trovate, anche tra quelle disponibili.
Non sappiamo se Chiusi potrà rientrare o meno tra le situazioni di emergenza, magari per il fatto di essere un “porto di mare”, al confine con altra regione, e forse dati i numeri attuali non ci rientrerà (per fortuna e per il buon lavoro fatto), ma il principio e l’idea lanciata dal sindaco e anche da queste colonne sembra trovare concretizzazione nelle parole del Ministro, del Commissario straordinario e di altre figure apicali della battaglia contro il covid e le sue varianti.
Che ne pensano l’assessore Bezzini e il governatore Giani della Toscana, Donatella Tesei e l’assessore Coletto in Umbria? Sarebbe interessante saperlo.
Juri Bettollini, Roberto Speranza, Simone Bezzini
L’idea da Voi lanciata è presente nel ” Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 (ultimo aggiornamento 12/12/2020″ dove, appunto si legge:” Nel corso dell’epidemia si potrà attuare una strategia di tipo adattativo, qualora venissero identificate particolari categorie a rischio o gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell’infezione nella comunità: Inoltre si prevede DI DESTINARE SCORTE DI VACCINO A STRATEGIE DI TIPO “REATTIVO” (reactive vaccination), QUALORA SI SVILUPPASSERO FOCOLAI RILEVANTI IN SPECIFICHE AREE DEL PAESE”.
ma finora nessuno lo ha fatto, tranne il comune di Viggiù… Quindi la proposta avanzata da Chiusi, se già prevista dal Piano, era ed è sensata e non una cazzata sovranista come qualcuno l’ha definita… No?