LA TERRA DI MEZZO E QUELLA STRANA TENDENZA AL TRADIMENTO: A BREVE IN LIBRERIA UN NUOVO LIBRO DI MARCO LORENZONI

venerdì 05th, marzo 2021 / 19:12
LA TERRA DI MEZZO E QUELLA STRANA TENDENZA AL TRADIMENTO: A BREVE IN LIBRERIA UN NUOVO LIBRO DI MARCO LORENZONI
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CHIUSI – A giorni sarà in libreria un nuovo libro del direttore di Primapagina Marco Lorenzoni. Che sarà anche il primo dei “libri di primapagina”, che a 30 anni dalla fondazione, diventa anche editrice, non solo del giornale on line, ma anche di altre  pubblicazioni. Libri, appunto. Un’operazione nel solco della tradizione di Primapagina che è quella della “divulgazione”, del recupero della memoria, in particolare quella del territorio in cui opera, che è l’area di confine a cavallo tra Toscana e Umbria, e in un certo senso la stessa faccia della medaglia degli spettacoli teatrali prodotti i questi anni. L’ultimo “On the road. Again” del 2019.

Direttore, questo nuovo libro cos’è, un romanzo, un saggio, un racconto, un divertissment?

Non è un romanzo, né un saggio. E una raccolta di storie, 20 per la precisione. Tutte storie vere, una sola non ha riscontri certi, le altre sì. Di tutte ne ho scritto negli anni sul giornale. Mi sono divertito a metterle in fila, perché hanno tutte un tratto comune. Anzi due. 1) sono tutte storie accadute qui, nella “terra di mezzo” che è quella fascia che va dall’Adriatico al Tirreno e fa perno sul cucuzzolo del Monte Cetona. Diciamo da Senigallia a Capalbio, passando per l’appennino umbro, Perugia e il Trasimeno, poi Città della Pieve, Chiusi, Cetona, San Casciano, il Monte Amiata e la Maremma… Una fascia che comprende anche Siena, Viterbo e Orvieto Chianciano e Montepulciano. Un po’ l’area di cui Primapagina come giornale si è sempre occupato. 2) Sono tutte storie ignobili, piccole e grandi, segnate – tutte – da un verbo. Che poi è quello che è riportato nel titolo: “Voce del verbo tradire”. Insomma sono 20 storie segnate dal tradimento. Tradimento politico, militare, amoroso, tra amici e compagni di avventura, di ideali e passioni, perfino della lealtà sportiva…

Mmm… trascinante. Sono storie di cronaca?

Alcune sì, altre no. Alcune sono lontanissime nel tempo, altre più recenti, anche recentissime. Si va dalla battaglia del Trasimeno tra Annibale e i Romani di più di 2000 anni fa alla congiura di Magione che vide protagonisti, in questa zona, personaggi del calibro di Cesare Borgia e Niccolò Machiavelli; dallo smacco di Chiusi ad Ascanio Della Corgna, sempre nel ‘500, all’epopea garibaldina… dalle prime condanne a morte del nuovo stato unitario italiano ai briganti maremmani; dall’utopia spezzata di Davide Lazzaretti ai primi socialisti; dallo strano caso del medico di Toscanini, ucciso forse per ragioni di Stato, alla Resistenza “macchiata” da una faida tra partigiani, sulle pendici del Cetona per arrivare ai tentativi di colpo di stato dei fascisti, alle Br che si riunivano a Moiano, ai sequestri di persona dell’anonina sarda in Valdorcia, passando per omicidi, errori giudiziari clamorosi, fughe amorose finite in farsa, suicidi veri e omicidi mascherati da suicidi, perfino spareggi calcistici col… tarlo…

Storie cupe, par di capire…

Sì, certo, per lo più storie cupe (ma non tutte) dove scorrono fiumi di sangue e di soldi. Alcune sono episodi famosi, altre episodi poco noti o dimenticati, se non addirittura rimossi dalla memoria collettiva, forse anche per vergogna. O pudore.  In tutte aleggia questo senso del tradimento che è pervasivo, latente… quasi fosse un rumore di fondo che nei secoli non se n’è mai andato…

Vuoi dire che questa terra ha il tradimento nel proprio Dna?

No, non voglio dire questo. Del resto sono solo 20 storie… ce ne sono migliaia che dicono cose diverse. Quelle che ho messo in fila hanno questo tratto comune, che non è nel Dna, non siamo “le terre del tradimento”, per parafrasare un libro certamente più famoso, ma forse una riflessione la merita…

Son storie individuali o collettive?

Alcune collettive (fatti storici), altre individuali (ma alla fine sono collettive pure quelle).

Le più recenti cosa riguardano?

L’ultimo capitolo è dedicato alla vicenda di David Rossi, il responsabile Comunicazione di Mps, volato da una finestra della banca senese nel 2013, come Pinelli dalla questura di Milano. Poi c’è la storia di Aldo Bianzino, finito in manette per qualche piantina di marijuana e morto in carcere a Perugia, probabilmente pestato come Stefano Cucchi… E c’è anche la storia di Luigino Scricciolo, sindacalista Uil, arrestato come presunto terrorista delle Br e poi accusato di essere una spia bulgara, scagionato dopo esser rimasto 20 anni in attesa di giudizio e morto d’infarto nel 2009, per il peso di quel macigno che gli era caduto addosso.

Se ho capito bene si tratta di “cold case” e di vicende ancora aperte o mai chiarite…

In un certo senso sì. E’ così… Io cerco di darne una lettura ragionata…

Emergono nuove verità?

No, non si tratta di un libro di inchiesta, né di ricostruzioni storiche o processuali… Si tratta di un panphet divulgativo, scritto ad uso e consumo di chi ha voglia di saperne di più su questo territorio, spero anche dei più giovani, senza alcuna velleità investigativa. Diciamo ricostruzione giornalistica, in linguaggio corrente di fatti e storie complicate. Se vuoi un paragone può somigliare alle trasmissioni del giallista Carlo Lucarelli in Blu Notte, per intenderci… Racconto dei fatti, divulgazione. Con una chiave di lettura.

C’è un filo rosso che lega le 20 storie o l’una all’altra?

Per alcune forse sì, c’è. Ma sono tutte storie autoconclusive, che si possono leggere autonomamente, una staccata dall’altra. Anche una per volta, come certi fumetti che uscivano ogni settimana con una storia diversa che iniziava e finiva in ogni albo..

Son storie lunghe?

No, al massimo 10-15 pagine l’una… E’ una sorta di instant book, tascabile, che si può leggere in quattro balletti in treno, in una sala d’attesa, la sera quando in Tv non c’è granché da vedere… E anche al bagno… Perché no?

La morale – come si suol dire – quale sarebbe direttore?

Non c’è una morale. La morale è che leggere fa bene, sapere delle cose aiuta a capire, conoscere la nostra storia, certe vicende particolari, anche poco edificanti, aiuta ancora di più. Coltivare la memoria e leggere gli eventi con la lente d’ingrandimento è un esercizio utile a restare vivi e vigili…  Te l’ho detto, di queste cose ne avevo già scritto, in vari momenti, ma solo mettendole in fila mi son reso conto del “filo conduttore”,  di quel “tratto comune” inquietante che le lega… E quella in un certo senso è una chiave di lettura.

C’entra niente l’emergenza covid con questa tua “fatica”? 

C’entra solo nel senso che il coprifuoco e il lockdown mi hanno costretto a stare di più in casa e quindi a cercare un passatempo… Ma c’entra anche perché la fatica quotidiana, la “morte civile” che il virus ha imposto mi ha fatto venire voglia di uscire dal loop, di parlare d’altro… Leggere fa bene e scrivere pure. E’ una bella medicina.

Dove e come si potrà acquistare il libro?

Nelle edicole e librerie della zona senz’altro, ma anche ordinandolo on line… appena uscirà comunicheremo le modalità…

All’inizio hai parlato di primo libro di una serie… dei libri di primapagina…

Sì, questo diciamo che può considerarsi un “prototipo”, il saggio-prova per tarare anche alcuni aspetti organizzativi, logistici, di distribuzione ecc…  In redazione ne abbiamo diversi di testi pronti per la pubblicazione, tutti nello stesso filone divulgazione-memoria, racconto, scandaglio della vita quotidiana… Contiamo di dare continuità a questa prima uscita e di pubblicarne altri già entro quest’anno. Dopo 30 anni di attività, del resto, primapagina è una piccola miniera, un discreto giacimento da cui attingere, per rimettere in fila delle cose. No? Poi se qualcuno ha un testo nel cassetto e gli piacerebbe pubblicarlo, se rientra nei “canoni” previsti, ci possiamo lavorare… E’ il nostro mestiere. No?

Certo, in bocca al lupo per il libro e lunga vita a primapagina.

Paola Margheriti

 

 

 

 

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