RECOVERY PLAN, L’UMBRIA LEGHISTA SI DIMENTICA DELL’AREA TRASIMENO-VALNESTORE. INTERROGAZIONE DELLA CONSIGLIERA REGIONALE SIMONA MELONI

RECOVERY PLAN, L’UMBRIA LEGHISTA SI DIMENTICA DELL’AREA TRASIMENO-VALNESTORE. INTERROGAZIONE DELLA CONSIGLIERA REGIONALE SIMONA MELONI
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Un accordo che riaccende le speranze per le popolazioni, l’economia e l’occupazione in Val Nestore, quello raggiunto nei giorni scorsi tra Ministero dello Sviluppo Economico, Enel, Regione dell’Umbria, e i comuni di Panicale e Piegaro, per la riqualificazione dell’area ex centrale di Pietrafitta.
La storia dura oramai da almeno trentacinque anni ed è quella che  ha portato molti anni fa alla creazione della centrale a turbo gas, ma che aveva lasciato in sospeso tutto il recupero della vecchia centrale e della sua estesissima area.  Finalmente archiviata la strumentale messa in scena, che è andata sotto il nome di “Valle dei fuochi”, rivelatasi un’autentica bufala (le autorità preposte  furono costrette dietro a sapienti esposti,  a ricercare fantomatici depositi di bidoni interrati nelle notti buie e tempestose, di cui in una cerchia assai marginale di personaggi in cerca di notorietà  favoleggiava) adesso si torna finalmente a parlare di investimenti, lavoro, progetti industriali.  Sì, in questo angolo di terra umbra, che ha subito gli effetti devastanti della globalizzazione, che ha praticamente sgretolato una delle zone industriali tra le più qualificate della regione, sta crescendo la consapevolezza che i fondi che saranno messi a disposizione dell’Italia, dall’Europa debbano essere impiegati, sia pure in piccola parte, per completare la variante alla Pievaiola e portarla fino al centro intermodale, al Polo infrastrutturale di Chiusi.   I consiglieri regionali Simona Meloni del PD e Eugenio Rondini (Lega), in stretto contatto co i sindaci Cherubini e Ferricelli, che hanno lavorato intensamente per raggiungere questo traguardo, esprimono la loro soddisfazione, per aver messo finalmente un punto fisso su tutta questa vicenda.
L’incontro ai massimi livelli Istituzionali, si è tenuto qualche giorno fa alla presenza della sottosegretaria allo Sviluppo Economico, con delega alle Aree di Crisi non complesse, Alessia Morani, del senatore umbro della Lega, Luca Briziarelli, del responsabile Affari Istituzionali Centrali di Enel Italia, Fabrizio Iaccarino, dell’assessore Regionale allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni e dei sindaci di Panicale e Piegaro, Giulio Cherubini e Roberto Ferricelli. Dalla riunione è emersa la volontà di rendere finalmente esecutivo il progetto di rilancio di questa importante area produttiva ormai dismessa, attraverso la promozione di progetti industriali tesi allo sviluppo sostenibile e alla creazione di valore e occupazione per il territorio della Valnestore.
Meloni e Briziarelli  puntualizzano che “l’impegno assunto da parte del Ministero, che si è reso disponibile ad aumentare la dotazione finanziaria prevista nell’ambito dell’Area di Crisi non complessa, sulla base del numero e della qualità dei progetti che saranno presentati, assume un valore sfidante per tutto il territorio. Ma è sul fronte dei fondi europei che dovrebbero giungere all’Umbria dall’Europa, che vanno sotto la dizione Recovery Plan, che le preoccupazioni  stanno agitando gli animi  di molti e di tutto questo se ne fa interprete la consigliera regionale  Simona Meloni (Pd-vice presidente Assemblea legislativa) attraverso una mozione che presenterà nei prossimi giorni  in Consiglio Regionale.
“Carenza di progettualità nel Recovery Plan regionale del comprensorio del Trasimeno”, questo il preoccupato grido d’allarme che la consigliera esprime a tale proposito. “Quali i criteri utilizzati –chiede la Meloni – che hanno portato alla costruzione dei vari progetti presenti nel Recovery Plan della Regione Umbria ? Meloni chiede anche “se ci sono ragioni particolari che non hanno permesso un’adeguata presenza del Comprensorio del Trasimeno e se intende integrare l’attuale Recovery Plan regionale con progettazioni riguardanti il territorio in questione”.
Stando ai rilievi della  consigliera Dem, dunque, nella stesura del documento predisposto dalla Regione Umbria, “si evidenzia una carente e insufficiente presenza di progettualità riguardante il Comprensorio del Trasimeno, riguardante nello specifico gli ambiti relativi alle Infrastrutture-Viabilità, all’Ambiente, al Turismo, e infine alla Sanità”.
Attraverso la mozione la  Meloni ricorda che, Lo scorso luglio, l’Unione Europea ha approvato il Next Generation EU, noto in Italia come Recovery Fund, un fondo speciale volto a finanziare la ripresa economica post pandemia del vecchio continente” e che “tutti gli Stati Membri dovranno presentare nei prossimi mesi i propri Recovery Plan, per poter accedere al fondo. Il Recovery Plan dell’Italia è stato denominato Piano Nazionale della Ripresa e della Resilienza (PNRR) e individua sei missioni, legate ad altrettante tematiche strutturali di intervento, e dei sottosistemi di progetti omogenei e funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali: Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura; Rivoluzione verde e Transazione ecologica; Salute; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione, Formazione, Ricerca; Equità sociale, di genere e territoriale. La Regione Umbria ha predisposto il proprio Recovery Plan regionale secondo le linee guida nazionali, prevedendo aree tematiche quali: Agricoltura e sviluppo rurale; Aree interne ed Urbane; Cultura; Istruzione; Sanità; Sviluppo economico e digitale; Turismo; Ambiente, Territorio e Infrastrutture. Il Comprensorio del Trasimeno si colloca all’interno della regione Umbria come territorio dalle enormi potenzialità di sviluppo socio-economico-turistico a livello regionale, come confermano i dati contenuti nel report della Regione Umbria, nel periodo Gennaio – Ottobre 2020 con un totale di arrivi di 111mila 214 unità e una presenza di 521mila 524 unità. Il Trasimeno è il maggiore dei sei Parchi regionali umbri, una delle zone umide più particolari ed importanti d’Europa per la presenza di specie botaniche, faunistiche ed ittiche di enorme valenza. Nonostante ciò, nel Comprensorio del Trasimeno sono presenti criticità importanti che ne limitano il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Si tratta di carenze infrastrutturali, debolezza del sistema sanitario territoriale, fino alla mancanza di una adeguata attenzione alle manutenzioni del Bacino, prevedendo interventi eccezionali in stato di emergenziale”.
Stando a questa dura presa di posizione della consigliera, parrebbe proprio che il collegamento con Chiusi non rientri tra le priorità del governo regionale  a trazione Leghista. Da quanto si apprende da voci di corridoio, l’Assessore alle infrastrutture Melasecche punterebbe a investire gran parte dei fondi europei su Terni il suo bacino elettorale. Insomma una riedizione di quanto già visto in tema di viabilità con la precedente Presidente Lorenzetti (PD) , che puntava tutto su quello che ella considerava “Lu centro de lu munno”, Foligno in collegamento con le sole Marche. Uno strabismo che ha lasciato la città di Perugia nel suo isolamento storico dalle grandi direttrici nazionali.
La  consigliere Meloni rammenta l’approvazione unanime, nello scorso mese di settembre di una mozione che impegnava la Giunta ad adottareUrgentemente misure indispensabili per risanare e valorizzare il lago Trasimeno e che tra gli impegni c’era anche l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund. A livello parlamentare e trasversalmente si sta lavorando ad una legge ad hoc per il Bacino del Trasimeno e la messa in sicurezza del livello delle acque”.
Renato Casaioli
Nelle foto: in alto Simona Meloni (a sinistra). In basso la stessa Meloni insieme al consigliere leghista Rondini, a quello civico Andrea Fora e al sindaco di Chiusi all’inaugurazione della navetta Perugia-Chiusi, collegata al Frecciarossa.
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