NATALE, TEMPO DI STORIE. MARZIA VIOLA E IL VIAGGIO INTERGALATTICO DI FILU’ FILU’

sabato 26th, dicembre 2020 / 16:04
NATALE, TEMPO DI STORIE.  MARZIA VIOLA E IL VIAGGIO INTERGALATTICO DI FILU’ FILU’
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Il giorno di Natale è per moltissimi una data speciale; per credenti o meno, cattolici, protestanti, atei o illuminati in questo giorno il mondo si ferma per 24 lunghe ore e chi è più incline a farlo ascolta e si ascolta.

Questo anno forse a maggior ragione poiché in tanti abbiamo accusato le censura delle attività più mondane e social di questa festa scintillante, che celebra sì la storia straordinaria di un bambino straniero in patria per decreto e quindi profugo, nato in una mangiatoia, ma ci rende anche consapevoli di un  messaggio di fratellanza e amore universale che avrebbe dovuto cambiare il destino del mondo.

E’ indubbio quindi che la notte di Natale sia una notte predisposta ad evocare storie,  una  in particolare sicuramente, ma che in fondo ne racchiude mille altre in sé  poiché ognuna è un dono, una possibilità per conoscere, conoscersi e cambiare.

Ogni racconto è un viaggio interstellare, reale o immaginario che ci porta alla scoperta di un universo nuovo, ci regala una visione della realtà che non è mai uguale ad un’altra e ci rende fluidi, aperti, disposti a far emigrare il nostro spirito verso una dimensione che è altro da noi.

Il viaggio intergalattico di Filù Filù (edizioni Albatros) di Marzia Viola, la giovane e bella scrittrice di Montalto di Castro, sviluppa i suoi piani narrativi attraverso queste dinamiche.

Una bambina speciale, Filomena (protagonista del racconto) frequenta la V elementare, si veste in modo stravagante e colorato, legge molti libri e passa le sue giornate in completa solitudine perché sempre derisa dai suoi compagni.

Sarà proprio  grazie ad un meraviglioso viaggio intergalattico fatto a bordo di un’astronave guidata da una stella che Filomena visiterà pianeti sconosciuti popolati da esseri strani e a volte inquietanti, ma che saranno in grado di insegnarle molte cose su sé stessa e il mondo.

Attraverso di loro imparerà ad apprezzare il valore della diversità, capirà che essere unici è una grande ricchezza e lascerà andare la paura, il pregiudizio e il dolore della non accettazione.

Imparerà che l’umiltà è la miglior carta da giocare quando si opera in gruppo e che dare un’altra possibilità può fare la differenza e aprire scenari inaspettati.

Questa è una storia nata per insegnare ad accogliere e amare le proprie ed altrui unicità, che ci invita a porgere l’altra guancia tendendo la mano verso chi in quel momento sta cercando di ferirci, invitandolo a comprendere chi realmente siamo e verso cosa stiamo andando .

Il libro di Marzia Viola arriva in un momento storico molto importante, ci troviamo di fronte ad una emergenza che cerca di disperderci e forse ci sta riuscendo davvero.

Tutto sembra desublimato, ridotto a grado zero, i rapporti sociali, la vita quotidiana, le nostre abitudini hanno subito un sovvertimento sostanziale. E’ proprio in questa fase quindi che ognuno di noi ha bisogno di ritrovare e ritrovarsi e questa piccola storia fatta di bambini, stelle e strane creature può nella nostra mente  fare la differenza,.

In questa epoca di distanziamento può farci avvicinare, almeno nell’animo, a chi fino a quel momento abbiamo considerato diverso e distante facendoci fare un percorso a ritroso dentro noi stessi con l’obiettivo di andare a toccare e prendere confidenza con quelle corde che tanto ci infastidiscono e che limitano il nostro pensiero, il nostro fluire.

Dobbiamo andare a scavare, portare alla luce le nostre ombre e i nostri pensieri più ostili e contrari compiendo quel viaggio intergalattico che ci condurrà a sciogliere  la maggior parte dei nostri nodi interni.

Soltanto quando avremo accettato i nostri difetti, le nostre mancanze e le nostre sconfitte, potremo andare incontro all’altro, chiunque esso sia, e toccare con mano la più alta forma di libertà, che consiste nell’apprezzare la leggerezza e la beatitudine della condivisione accogliendo le reciproche unicità.

Una fiaba non natalizia questa di Filù Filù ma che riecheggia fortemente lo spirito del Natale secondo il quale essere più buoni, aperti e avere una consapevolezza autentica dell’esistenza degli altri può portare veramente alla gioia.

“Non bisogna ANDARE , bisogna RESTARE! Restare gli uni accanto agli altri”. Riprese lei. “Bisogna spegnere i telefoni e accorgersi che gli altri ESISTONO! Allora sì che questa tornerà ad essere vita! Ad avere un senso!”

“Quale senso?”

“L’unico possibile: la felicità!” (M.Viola, Il viaggio intergalattico di Filù Filù,  Ed. Albatros 2020)

Paola Margheriti

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