POSTEGGI FOTOVOLTAICI E E ILLAZIONI SU POSSIBILI CONNESSIONI MALAVITOSE, IL TRIBUNALE DA’ RAGIONE AL COMUNE. BETTOLLINI SEGNA UN BEL GOL
CHIUSI – Dopo il sassolino che si è tolto dalla scarpa sulla vicenda della ex Fornace, con l’inaugurazione della “diga” a monte, opera propedeutica e indispensabile, e l’approvazione del progetto di recupero dell’area presentato dalla proprietà, superando la scelta operata dall’amministrazione Ceccobao di spostare il baricentro delle possibilità edificatorie a Querce al Pino, ieri, in consiglio comunale il sindaco Bettollini se lo è tolto un altro. Con gran sollievo.
Ad inizio seduta, nelle comunicazioni del sindaco, Bettollini ha infatti portato a conoscenza il consiglio e la popolazione della chiusura di un contenzioso annoso che nelle settimane scorse era stato oggetto di articoli di stampa e commenti molto duri con l’amministrazione. La questione è quella degli impianti fotovoltaici installati in alcuni posteggi pubblici, appaltati dal comune ad una ditta privata che che dal 2015 non ha pagato il canone dovuto-
La vicenda era stata sollevata sul blog di Paolo Scattoni “Chiusiblog” il 6 dicembre scorso da un articolo a firma di Rossella Rosati, nel quale si ipotizzavano non solo mancate riscossioni, ma addirittura che il Comune di Chiusi avesse chiuso un occhio o tutti e due su possibili connessioni tra la ditta appaltatrice e ambienti malavitosi, con riferimenti a Mafia Capitale e ai Panama Papers.
Come se il Comune avesse non solo abbassato la guardia, ma addirittura favorito o consentito infiltrazioni malavitose nella gestione dei “posteggi fotovoltaici”. Forse Bettollini è stato fortunato (lo ha riconosciuto lui stesso in consiglio), ma la vicenda in questione si è conclusa il 17 dicembre scorso, con una sentenza definitiva ed esecutiva del Tribunale Ordinario di Siena, Sezione Civile.
Sì perché il Comune di Chiusi aveva ingaggiato un contenzioso legale con la ditta appaltatrice, la SDM Srl, già nel 2017 proprio per il mancato pagamento del canone previsto nell’appalto, ottenendo un decreto ingiuntivo da parte del Tribunale nei confronti della ditta, che a sua volta si è opposta presentando ricorso. Ricorso che però il Tribunale di Siena ha rigettato.
“Il Tribunale, in composizione monocratica, definitivamente pronunziando, ogni altra istanza,
eccezione e deduzione disattesa, così provvede:
1. Rigetta l’opposizione e conferma il decreto ingiuntivo, dichiarandolo definitivamente esecutivo.
2. Condanna la parte opponente a rimborsare alla parte opposta le spese processuali, che liquida in €. 11.810,00 per compensi professionali, oltre rimborso spese e oneri di legge”.
Così è scritto nella sentenza che dunque prevede che la ditta Sdm Srl dovrà pagare i 130.047 euro indicati nel Decreto ingiuntivo, più le spese processuali. E questo significa che dovrà pagare anche i canoni dal 2017 in poi: ovvero 65 mila euro annui, totale al 31.12.2020: 325.000 euro. Un discreto tesoretto per il Comune che, stando alla sentenza del Tribunale, ha agito, con atti conseguenti, per la tutela del bene pubblico e non a favore di privati o peggio ancora di organizzazioni criminali.
In Consiglio Bettollini ha tuonato contro chi ha tentato di infangare non solo l’amministrazione, compresa di maggioranza e opposizione, ma anche gli uffici comunali e l’immagine complessiva della città e ha fatto sapere di aver dato mandato alla segreteria del Comune di verificare se sussistano gli estremi per una azione legale contro chi nei commenti su Chiusiblog ha avallato “letture fantasiose della questione” e ha fatto illazioni sulla gestione della cosa da parte dell’amministrazione e dell’apparato comunale.
L’autrice dell’articolo, Rossella Rosati, era stata indicata mesi fa come una dei possibili papabili come candidato a sindaco di un listone civico anti Bettollini e anti Pd, sponsorizzato e sostenuto dal Comitato Aria e dai comitato No Carbonizzatore, che poi smentirono ogni velleità elettorale.
Che ci siano stati e ci siano o possano esserci interessi malavitosi nel territorio è cosa nota da almeno 30 anni, alcune recenti notizie di cronaca lo hanno confermato. Non è certo una novità, né Chiusi è l’unico comune toccato da certe “attenzioni”…
Però era anche noto, dal 2017, che ci fosse un contenzioso legale tra il Comune e la SDM Srl. Perché ipotizzare connessioni con la malavita e spargere veleni e – diciamolo pure -merda sul ventilatore quando la situazione degli atti era tutt’altra?
La sentenza del Tribunale di Siena è arrivata a fagiolo, come si suol dire, ma non è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
Bettollini non le ha azzeccate tutte, per carità, anche ieri in consiglio, forse preso dalla foga, ha parlato più volte di Tar, quando la sentenza è del Tribunale Ordinario di Siena. Ma alla fine, al di là delle sottigliezze, ha avuto ragione lui. Nei confronti della Sdm Srl e anche nei confronti di chi ha ipotizzato scenari di tutt’altro tipo. Il Comune ha agito come doveva agire ed ha ottenuto soddisfazione e il recupero di una somma rilevante.
In un paio di giorni ha messo a segno due bei gol. Chissà che qualcuno cominci a ripensare alla sua defenestrazione, che molti danno per scontata, come ad una cazzata. Vedremo.
Certo, il Pd che all’epoca avallò e sostenne l’azione legale del Comune contro Sdm Srl, adesso dovrebbe quantomeno gioire e congratularsi con l’amministrazione per l’esito del contenzioso e difenderne l’immagine. Lo farà?
Se non lo fa il problema è serio.
m.l.
In genere non leggo Prima Pagina ma questa volta siccome mi hanno segnalato di essere stata direttamente chiamata in causa mi appare doveroso. Alla stessa stregua mi appare doveroso che le notizie vengano fornite nella loro fondatezza e non attraverso travisamenti opportunistici.
1) Vi è palese dimostrazione di non saper comprendere neppure ciò che ho scritto in quanto nell’articolo di riferimento non è mai stato tirato in ballo ne’ il Comune ne’ tantomeno i dipendenti comunali, ma si tratta semplicemente di un’analisi delle società che hanno operato in zona.
2) L’analisi è stata effettuata sulla base di documenti depositati presso le Camere di Commercio, anche lussemburghese, il Tribunale, e le inchieste giornalistiche della ICIJ
3) Un Sindaco che abbia effettivamente interesse al proprio territorio, invece che sollevare una bagarre, si sarebbe dovuto interessare lui stesso per primo di quanto accaduto, leggendo i bilanci e le situazioni societarie, opportunamente anche in via preventiva.
4) Un Sindaco interessato al proprio territorio dovrebbe comprendere che la riscossione del controvalore di un bene collettivo di cui è stato concesso il diritto di superficie, e, ripeto ,bene di tutti, rientra tra i suoi primi doveri e non è una vittoria.
5) Un Sindaco dovrebbe sapere che il Tar non emette decreti ingiuntivi nei confronti dei privati, mentre in Consiglio Comunale ha ribadito più volte che si trattava di un decreto ingiuntivo emesso dal TAR, oltretutto fornendone il numero.
6) Il Decreto Ingiuntivo emesso dal Tribunale, e non dal Tar, nel caso de quo per l’anno 2015-2016 , non è altro che il riconoscimento che quella determinata somma era dovuta non entrando nel merito di nessun’altra questione, come invece si vuol far credere. E se è vero che la somma è stata dichiarata come dovuta, ancora, però, alla data odierna non è riscossa.
7) Un Sindaco dovrebbe sapere che il decreto ingiuntivo emanato non costituisce titolo giuridico per la riscossione delle somme relative agli anni 2017-2018-2019-2020, contrariamente a quanto affermato in Consiglio, e per cui non sono state ancora emesse le fatture. Tutto ciò considerato, per me ,la S.D.M, ad oggi, rimane una società che non ha portato benefici alla collettività, come indicato nel post.
8) Un Sindaco prima di minacciare querele, oltretutto a spese di tutta la cittadinanza, farebbe meglio a studiare, comprendere e porsi numerose domande.
In ultimo un giornalista che si crede tale dovrebbe indagare , approfondire e fornire notizie atte a formare ed informare i cittadini e non semplicemente svolgere funzioni da addetto stampa.
Rossella, in questo caso la notizia sta nella sentenza del tribunale di Siena, resa nota dal sindaco nelle sue comunicazioni al consiglio comunale. Mi pare che per Chiusi sia una buona notizia. Anzi una doppia buona notizia, e cioè che il Comune non ha fatto favori e ha tutelato l’interesse collettivo in relazione ad una mancata riscossione e che la riscossione adesso ci sarà. Stop. Quanto a presunte connessioni con ambienti malavitosi di alcune aziende vincitrici di appalti nella zona non sarebbe la prima volta, ma anche la ditta,esecutive ddi lavori palasport è stata fermata giusto un anno fa da una interdittiva antimafia, poi revocata perché risultata estranea.