NIENTE TORNANTI DI RADICOFANI. LA PROVINCIA DI SIENA TAGLIATA FUORI DALLA 1000 MIGLIA STORICA 2021
LA CORSA RIEVOCATIVA PASSERA’ SULLA SR 71 DA ORVIETO AD AREZZO…
“A Terni dove c’è rifornimento/passa Varzi e Nuvola è secondo, la polvere alza un lenzuolo dentro al vento/e copre questo scontro furibondo/ Su Radicofani sembrano saette/per le stanze di un castello antico: trecento curve che la morte strina/ e gomme roventi, e puzzo di benzina…” Questi sono i versi della canzone “Mille Miglia” di Lucia Dalla con i testi del poeta Roberto Roversi e sembra di vederli i bolidi da corsa sui tornanti di Radicofani con Varzi e Nuvolari che si danno battaglia in quella che era definita la corsa più bella del mondo e che fu cancellata nel ’57 dopo il terribile incidente di Alfonso De Portago.
Il pilota spagnolo era di nobile lignaggio e aveva un nome più lungo di Chico, l’amico messicano di Zagor: s chiamava infatti Alfonso Cabeza de Vaca y Leighton, Carvahal y Aire, conte de Portago, detto “Fon”- Uscì di strada a 50 km dell’arrivo nei pressi di Goito; la sua auto, una Ferrari, falciò un gruppo si spettatori, uccidendone 6 e ferendone altrettanti; la ruota di scorta e il serbatoio, volati via in seguito all’urto, colpirono a morte altri 3 spettatori. Alfonso De Portago detto Fon, e il suo secondo, il giornalista americano Edmund Gurdner Nelson, finirono in un canale rimanendo anche loro uccisi sul colpo: 11 morti. Una strage.
Da quel giorno, il 12 maggio del ’57, la Mille Miglia non si correrà più. Cancellata dal calendario.
Più tardi è diventata una “passerella” per vecchie signore tirate a lucido, ma sempre un evento di grande fascino, perché vedere e sentire il rombo dei motori, delle Alfa, delle Ferrari, delle Maserati, delle Mercedes degli anni ’30, ’40 e ’50 fa sempre venire i brividi anche a chi non è esattamente un appassionato di motori. Ogni anno, la Mille Miglia storica è un appuntamento con la memoria collettiva del Paese, con i fasti e le tragedie di quella corsa pazza per le strade della penisola…
Il prossimo anno, però mancherà qualcosa. L’edizione 2021, prevista nel mese di maggio, come sempre, non passerà per la provincia di Siena, e quindi niente tornanti di Radicofani, quelle “trecento curve che la morte strina”, niente “gomme roventi e puzzo di benzina” sulla Cassia, sotto alla Rocca di Ghino di Tacco.
Anche ai tempi della gara vera il tratto senese era uno dei più suggestivi e dei più impegnativi per i piloti…
Rispettando la tradizione del tracciato da Brescia a Roma e ritorno – con arrivi di tappa a Viareggio e Bologna – l’edizione 2021 presenterà una novità assoluta per la 1000 Miglia rievocativa: per la prima volta, il senso di marcia della gara sarà invertito rispetto alle recenti edizioni, riprendendo il senso antiorario di molte edizioni della corsa originale di velocità. Da Brescia, gli equipaggi faranno rotta verso la costa Tirrenica per sostare a Viareggio, ripartendo il giorno successivo alla volta di Roma. La terza tappa, al via dalla Capitale, risalirà verso nord per concludersi oltre l’Appennino, nel capoluogo Emiliano. La quarta e ultima tappa, da Bologna condurrà fino al tradizionale arrivo a Brescia. Peculiarità che soddisferà numerosi appassionati è un tracciato inedito che porterà gli equipaggi ad affrontare per la prima volta sia il Passo della Cisa, nella prima tappa, che i Passi della Futa e Raticosa nella terza giornata di gara. Al posto della Cassia per un certo tratto della terza tappa, la Mille Miglia utilizzerà la SR 71 passando per Orvieto, Città della Pieve, Castiglione del Lago, Arezzo… per poi deviare verso Montevarchi e la zona del Chianti e arrivare a Prato e proseguire fino a Bologna.
Non l’hanno presa bene gli sportivi senesi e anche qualche sindaco, che ricordano come quello che va da Radicofani a Siena in Piazza del Campo è uno dei tratti più suggestivi ed amati dal pubblico e dagli stessi protagonisti della corsa. A San Quirico d’Orcia quando la corsa era agonistica, venivano spesso decisi gli esiti della gara. La cittadina del Barbarossa ha intitolato i ponti cittadini proprio alle Mille Miglia, ed ha installato una statua dedicata a Tazio Nuvolari offerta da un gruppo di appassionati. Anche l’attuale immagine nella pagina ufficiale delle Mille Miglia immortala un paesaggio fra San Quirico e Torrenieri.
«Ovviamente l’organizzazione delle Mille Miglia, essendo privata, ha tutto il diritto di fare scelte di questo tipo e di modificare lo storico percorso della corsa. Il legame della nostra cittadina con quello che la corsa rappresenta resta solido nel tempo, ma non possiamo non evidenziare che questa scelta di tagliare fuori il nostro territorio ci lascia perlomeno interdetti e non ci trova d’accordo» afferma il sindaco di San Quirico Danilo Maramai…
L’obiettivo è rivedere i bolidi con la freccia rossa stampigliata sul cofano sfrecciare sulla Cassia nel 2022… Gli appassionati di questo territorio potranno andare ad Orvieto, o assistere al passaggio delle vecchie e ancora brillantissime signore sulla SR 71 o tra i vigneti del Chianti…
m.l.
Leggo adesso quanto hai scritto e da appassionato di automobilismo sportivo provo un senso quasi di sconcerto per questa variazione di percorso che porta le macchine ad abbandonare un percorso storico dove tanti appassionati del nostro territorio si ritrovavano.A questo proposito dirò una cosa che pochi sanno- forse nemmeno i più anziani-ed è quella che Chiusi è stata fin dai tempi dell’immediato dopoguerra una cittadina piena di appassionati di questo sport che si preparavano mesi prima ad informarsi su come si dipanasse la gara ma soprattutto di informarsi,valutare, prevedere e discutere quali fossero le forze in campo delle varie case automobilistiche.Erano i tempi di Sterling Moss, di De Portago,di Kling,ed ancor prima di Ascari,Nuvolari,Varzi, di Achille Biondetti e del conte Marzotto di Valdagno ed ancor prima di Brilli Peri.C’erano inoltre piloti come Villoresi, Castellotti, Taruffi e tanti tanti altri.Poi dopo ci fu un periodo di stallo ma che durò poco perchè appunto le corse su strada mietevano un sacco di vittime,non solo in italia ma anche all’estero.La Carrera Messicana ne era stata un esempio e si parlava anche di proibire corse in circuito del tipo la 24 Ore di Le Mans dopo il terribile incidente che mietette 84 spettatori nel 1955 causato da una Jaguar che entrò a tutta velocità dentro la folla.Come dici tu, dopo un lungo tempo di sospensione,la corsa è stata sostituita da una vera e propria passerella storica piacevolissima, che mette sotto gli occhi di un pubblico quali fossero le macchine dell’epoca che tenute”in forma” da i loro proprietari,mostrano i più bei pezzi storici dell’automobilismo ed anche da tale sfilata si può capire guardando gli elenchi dei piloti ed i loro nomi quali siano le nazionalità più presenti che nel mondo si dedicano alle collezioni più costose come è quella delle macchine storiche da corsa: Giappone, Germania,Stati Uniti, Svizzera ed i relativi piloti che fanno sfoggio delle loro creature migliori, qualcuna pagata milioni di euro. Ci sono anche diversi italiani ma in genere possessori di macchine bellissime ma comunque tendenzialmente di diverso livello. Nel mio archivio ho molte di queste foto,ma non della Mille Miglia di quei tempi ma di quella storica attuale insieme alle foto che partono dagli anni 60 e 70 della F1 e delle Sport Prototipi scattate la maggior parte da me stesso nelle piste più famose come Monza, Vallelunga,Montecarlo,Le Mans e Brands Hatch in Inghilterra ed anche il vecchio Circuito di Senigallia degli anni ’50(filmato da mi padre), insieme ad una serie di filmati originali molto significativi che ho ricercato da produttori di nicchia su internet nel tempo.Sarebbe molto bello poterne fare una mostra di tutto questo materiale insieme a manifesti pubblicitari dell’epoca che posseggo.Per avere l’idea ed anche una piccola ” infarinata visiva” di tali immagini si può aprire una cartella dedicata alle corse sul mio sitoweb http://www.thefaceofasia.org e cliccare su ”galleries” poi pigiando il bottone del centro in basso e scorrendo con le freccette in basso sulla cartella cliccare quella dedicata al ”Motor Racing”,poi procedere scorrendo con le freccette per cambiare immagine ma ricordandosi di aprire il ”sonoro” del computer perchè anche il rombo dei motori registrato alla Mille Km. di Monza del 1970 all’interno della pista, aggiunge notevole emozione,così come quello registrato sul rettilineo delle Hinaudieres a Le Mans durante il duello Ford-Ferrari…..Ma il rombo del 12 cilindri Ferrari P3 e P4 è una apoteosi che scatena veramente endorfine cerebrali.Buona visione a chi possa essere interessato.
“Al posto della Cassia per un certo tratto della terza tappa, la Mille Miglia utilizzerà la SR 71 passando per Orvieto, Città della Pieve, Castiglione del Lago, Arezzo… per poi deviare verso Montevarchi e la zona del Chianti e arrivare a Prato e proseguire fino a Bologna”. Le vorrai fotografare la 1000 Miglia 2021 potrai farlo sulle curve della SR 71, magari nei pressi di Città della Pieve, che è anche più vicina di Radicofani e San Quirico… L’appuntamento è il 14 maggio.
CAROCARLO, DISPIACE ANCHE A ME CHE LA MILLE MIGLIA NON PASSI DA RADICOFANI E PIÙ CHE ALTRO DA SAN QUIRICO E TORRENIERI. COMUNQUE TU SAPRAI BENE CHE ,IL PERCORSO NON È SEMPRE STATO UGUALE. MOLTE VOLTE SONO PASSATE ANCHE DALL’ AURELIA.ADDIRITTURA ,SE NON SBAGLIO, NEL 1957 PASSÒ DALLA CISA. IO HO UN RICORDO BELLISSIMO.SEGUII LA MILLE MIGLIA DA VITERBO A SAN CASCIANO VAL DI PESA,SPONSORIZZATO DA UNA COMPAGNIA DI ASSICURAZIONI.
DOVEVA VENIRE CON ME ,CON LA SUA MACCHINA, UNA MASERATI BORA 4900 NERA,ANCHE L’ AMICO PRATO CHE POI, PER UN CONTRATTEMPO, DOVETTE RINUNCIARE.FU MOLTO ENTUSIASMANTE,MI MISI IN SCIA DI UNA JAGUAR BARCHETTA ” MONOPOSTO “, MI SEMBRAVA DI ESSERE UN PILOTA VERO AL SEGUITO DI QUEL MISSILE.MI RICORDO CHE PER LA SPIANATA DOPO LA QUERCIA DELLE CHECCHE GUARDAI IL TACHIMETRO E VIDI CHE SEGNAVA 250 CHILOMETRI ORARI.
PRIMA DI SAN QUIRICO, CHI MI PRECEDEVA, MISE LA FRECCIA E SI FERMÒ PER FARE BENZINA A QUEL PUNTO POTEI VEDERE SULLA CARTINA CHI FOSSE ALLA GUIDA: ERA PHILL HILL. ARRIVATO A SAN CASCIANO VAL DI PESA AVEVO IL PARABREZZA PIENO DI OLIO CHE DALL’ ODORE MI SEMBRÒ RICINO.
NON POTEI FARE A MENO DI ANDARE VERSO IL GRANDE PILOTA E SALUTARLO,MI STRINSE LA MANO E ALZÒ IL POLLICE E, IN UN ITALIANO STENTATO SI COMPLIMENTÒ PER LA MACCHINA È PERCHÉ GLI ERO STATO DIETRO.
COMUNQUE ANCHE LE CURVE CHE SALGONO DA ORVIETO VERSO CITTÀ DELLA PIEVE SONO SPETTACOLARI E SARÀ INTERESSANTE VEDERE ANCHE QUESTA VOLTA LO SPETTACOLO È IL FASCINO DI QUELLE ” VECCHIE ” MACCHINE SENTIRNE IL ROMBO ED APPREZZARE I CAPOLAVORI DEI NOSTRI VECCHI CARROZZIERI ! L’ ULTIMA VOLTA SONO ANDATO A RADICOFANI A VEDERE IL PASSAGGIO CON UN NOSTRO COMUNE AMICO.
MI PIACEREBBE ESSERE QUEST’ANNO AI BORDI DELLE CURVE CHE PORTANO A CITTÀ DELLA PIEVE DA ORVIETO.
MI FACCIO UNA DOMANDA : MA LA CORSA SI SVOLGERÀ VERAMENTE ?
Speriamo di si anche perchè mi piacerebbe fare delle foto alle macchine che anche se non corrono sono sempre belle da vedere,soprattutto a quanto si pensa ciò che ne stava dietro come progresso tecnologico di quei tempi dove rappresentavano le massime espressioni.Vi sono macchine che hanno segnato epoche e che quando eravamo ragazzi colpivano inevitabilmente il nostro immaginario, come le Ferrari 250 2+2,le Ferrari e Maserati barchetta, Le Jaguar E, Le Mercedes ” ali di gabbiano” ma anche tantissime altre,come le Cisitalia(Una di queste-la 1100 Sport Cisitalia è appartenuta in terza mano, anche a mio padre che l’acquistò da Ciano della Ciana nella seconda metà degli anni ’50, poi rottamata dopo diversi anni. Se l’avesse tenuta ed immatricolata come auto storica,oggi sarebbe costata più di un appartamento di città…) Per quanto riguarda l’americano Phil Hill anch’io l’ho conosciuto personalmente a Monza,ed è stato campione del mondo con la Ferrari nel 1961 mi sembra di ricordare e conservo il suo autografo in una patente scaduta insieme ad altri autografi.Sono quasi sempre anch’io entrato in pista poichè scrivevo agli Automobil Club che organizzavano gare con la carta intestata del negozio di mio padre e richiedevo un permesso o due per fotografare ed inventando cazzate emerite dicevo che le foto servivano per essere editate su calendari.Il giorno della corsa andavo nella portineria degli autodromi e ritiravo la busta col permesso a mio nome ed entravo in pista;difatti quasi tutte le foto di automobilismo sportivo (F1, F2 e sport prototipi sono fattei da dentro la pista).Oggi non sarebbe più possibile perchè si rischierebbe una denuncia per aver dichiarato il falso,ma la passione era tanta e rischiavo anche allora e non era questo fatto -ti assicuro- per nessun senso di protagonismo che oggi si potrebbe pensare,poichè con me c’erano anche altri amici che spesso mi portavo dietro come Walter Rossi,Giuliano Bellucci( Alias Mottino)ed altri, ed anche Luciano Bonifazi fratello di tuo cognato.Oggi questo è ” un mondo” totalmente scomparso ma restano i ricordi di quegli anni insieme all’odore di olio di ricino nelle narici ed il rombo di quelle creazioni portentose frutto di una ingegneria meccanica di avanguardia.Ed essere spettatori di tutto questo ci bastava….