COVID: LA TOSCANA DIVENTA ZONA ROSSA. DA DOMENICA TUTTI BARRICATI IN CASA. L’UMBRIA, CHE NON STA MEGLIO, RESTA ARANCIONE
CHIUSI – Il giallo è durato, poco l’arancione anche meno. La Toscana diventa zona rossa per il covid. Cioè una delle regioni ad alto rischio.
La notizia è ufficiale, dopo la telefonata del ministro della Salute Speranza al presidente della Regione Eugenio Giani con il quale la Toscana è stata informata della scelta. Determinata, pare del numero dei morti. nella settimana tra il 2 e l’8 novembre.
Il Ministro della salute Speranza si è attenuto alle indicazioni della cosiddetta “Cabina di regia” che ha deciso si passare in zona rossa Toscana e Campania, mentre altre regioni passano dal giallo all’arancione (Emilia, Marche, Friuli…). La nuova ordinanza con la classificazione “rossa” entrerà in vigore dalla mezzanotte di sabato e durerà almeno due settimane.
Cosa cambia tra Arancione e rosso?
le principali novità sarebbero la chiusura di tutti i negozi salvo alimentari, farmacie, tabaccherie, edicole (ma anche i parrucchieri sarebbero aperti) e soprattutto il divieto di circolazione anche all’interno del proprio comune se non per giustificati motivi di lavoro, salute, studio o necessità (con autocertificazione). Inoltre l’attività motoria come le passeggiate sarebbero ammesse solo nei pressi di casa e l’attività sportiva andrebbe fatta da soli. In Toscana siamo dunque tornati al lockdown di marzo-aprile.
Delle ragioni, per una decisione del genere, ci saranno sicuramente, e le norme andranno rispettate, ma certamente salta agli occhi il fatto che la misura valga per esempio per Chiusi, che da agosto ha registrato 28 casi, di cui 21 guariti, con 7 “positività” in corso e nessun ricovero e non per comuni confinanti o vicini che di casi ne hanno 100 e passa come Castiglione del Lago o comunque più di Chiusi, con ricoveri e morti (Città della Pieve, Panicale), solo perché nel mezzo c’è un confine regionale.
Noi siamo sempre stati favorevoli, anche durante la prima ondata di contagi, a lockdown diversificati in base alla reali situazioni locali, non ci hanno mai convinto le chiusure sulla base dei confini regionali…
La dichiarazione della Toscana Zona rossa, con l’Umbria che non sta meglio, ancora arancione, ci sembra una cazzata, fatta da chi decide e tira le righe con il compasso e la squadra senza conoscere i territori. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa il neo assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, che è di Siena e ancora non ha… fiatato.
Misure di questo genere prese a pochissima distanza da decisioni precedenti danno l’impressione (innegabile) di una navigazione a vista in mezzo alla nebbia da parte di chi ha il compito di decidere. La Toscana, ad esempio, è grande. E presenta caratteristiche di densità abitativa e mobilità molto diverse tra le aree della cintura metropolitana di Firenze e la costa o le province del sud della regione come Siena, Arezzo e Grosseto… Una zona rossa univoca e indiscriminata è la risposta giusta? E’ l’unica risposta che si poteva dare?
Mentre ce lo chiediamo ci barrichiamo in casa… Un consiglio: spegnete il televisore e ascoltate buona musica o leggete un libro. Tanto quelli che stanno lì da mesi a pontificare sul virus e le misure da prendere c’hanno capito meno di noi comuni mortali.