CALCIO DILETTANTI NEL CAOS: QUALCUNO GIOCA, QUALCHE ALTRO NO. TENSIONE A SARTEANO PER “ARBITRAGGIO SCANDALOSO”. IL VICE PRESIDENTE DELLA ASD CASTIGLIONE DEL LAGO: “FERMIAMOCI!”
Il pallone non trova pace. L’ultimo DPCM Conte vieta gli sort amatoriali di contatto e quelli dilettantistici con campionati non a livello regionale. La terza categoria di calcio, ad esempio. Ma dalla Seconda in su i campionati possono continuare. Nei giorni scorsi si è rotto il fronte del NO che si era formato nel Girone N della Seconda Categoria Toscana. Alcune società, temendo sanzioni e ripercussioni, hanno fatto marcia indietro e hanno dato disponibilità a disputare e partite. E anche gli irriducibili del “non si può giocare”(tra cui Asd Città di Chiusi e Cetona 1928) hanno dovuto piegarsi alla maggioranza. E qualcuno ieri a ha giocato.
A Sarteano, per esempio, si è disputata la partita Olimpic Sarteano-Acquaviva con vittoria degli ospiti 0-1, e polemiche infinite sull’arbitraggio. Il direttore di gara non solo ha espulso 3 giocatori e l’allenatore della squadra di casa, ma avrebbe anche “apostrofato” il fantasista Guerrini atterrato in area, con un perentorio “Alzati, che ne avanzate dall’anno scorso!”. L’arbitro era lo stesso che arbitrò l’ultima gara dell’Olimpic lo scorso campionato, contro il Nuova Serre e fu pesantemente contestato dalla compagine sarteanese.
Un episodio quello di ieri che ricorda quanto avvenne a Chiusi nel 2017, in Chiusi-Sestese: arbitraggio a senso unico e squadra di casa penalizzata oltre ogni limite… L’arbitro di Sarteano-Acquaviva ha dovuto essere scortato dalla polizia fino al casello autostradale. Peggior inizio di campionato non poteva esserci. Nonostante il Covid e i rischi connessi, i lati peggiori del calcio (compresi certi arbitraggi che somigliano alle spedizioni punitive) non vengono meno e continuano a ripetersi.
ALTRO APPELLO A FERMARSI – Intanto, a pochi chilometri di distanza, e qualche categoria sopra, un appello a fermarsi finché si è in tempo, per non rischiare contagi da covid, lo fa il vice presidente ella ASD Castiglione del Lago (Eccellenza umbra) Massimiliano Marchetti, che è anche medico. “Fermarsi è scelta di coraggio, non di codardia” scrive Marchetti. Ecco, di seguito il suo appello:
Ho pensato in queste ore di scrivere qualche riflessione, è stata una scelta difficile perchè sono sempre stato fuori dai riflettori, per indole, lasciando giustamente a mio padre, il Presidente, il compito di apparire ed esternare pubblicamente il suo pensiero.
Siamo però arrivati, a mio avviso, ad una situazione in cui la coscienza mi impone questo passo.
Non voglio pontificare, non voglio prevaricare, semplicemente testimoniare.
Testimoniare il disagio, profondo, per quello che è stato deciso, parlo di dati di fatto e non di impressioni.
Siamo l’ ultima Regione a ripartire, lo facciamo con un campionato a 18 squadre, forse unica Regione a intasare il calendario invece che a sfoltirlo, lo facciamo in una condizione in cui la nostra Regione, che a marzo- aprile aveva numeri tranquillizzanti, vive un’ impennata di contagi, ricoveri ed aumento anche delle terapie intensive, peraltro presenti in numero non soddisfacente. Lunedì ho partecipato, mio malgrado vista l’ impossibilità di mio padre e di altri dirigenti, ad una diretta Zoom che mi ha fatto cadere le braccia, sinceramente.
Io non sono un luminare, sono solo un semplice medico che vive quotidianamente questa situazione lavorando in Pronto soccorso e al 118. Io non sono un gufo, non sono un menagramo, ricordo che, a differenza di altre compagini, che dalla situazione COVID hanno avuto dei vantaggi in termini sportivi, la nostra squadra è stata bloccata a marzo in condizioni di forma smagliante, dopo il rodaggio iniziale da neopromossa e con una squadra quasi completamente nuova, eravamo lanciatissimi prima dello stop (abbiamo chiuso a tre punti dal terzo posto, primi nel girone di ritorno, miglior difesa del campionato e con concrete prospettive di accedere ai play off).
Come Vicepresidente che seguiva tutte le partite in panchina, con entusiasmo , come Medico e come piccolo imprenditore che ha compiuto investimenti importanti in uno dei settori più martoriati dal Covid., come potrei non augurarmi che sia tutto un bluff, che sia una semplice influenza, che ci siano solo asintomatici??
La mia esperienza quotidiana purtroppo mi dice il contrario e la vivo sul campo , non sui social (che peraltro non ho neanche).
Quando, a marzo, i Medici erano diventati eroi nazionali, si facevano le serenate sui balconi e si sperava in un mondo migliore, nel mio scetticismo dicevo: Quando finirà la luna di miele?
Purtroppo è già finita, me ne accorgo dal SSN che certo non si è attrezzato a sufficienza, me ne sono accorto dalla diretta su Zoom,dove si è continuato, anche se non da tutti, a minimizzare o far finta di niente.
Spero che la Federazione e le Società possano decidere ora che si è ancora in tempo.
Fermarsi è scelta di coraggio,non di codardia.
Noi siamo pronti, con strutture, protocolli e una squadra competitiva.
Ma non intendiamo anteporre le nostre ambizioni al Bene Comune.
Ditemi poi che senso ha un campionato interminabile senza pubblico, senza sponsor, senza poter abbracciare i nostri ragazzi, con una tensione e un’ansia che si taglia con il coltello.
Spero in una riflessione di tutti. Grazie.
Massimiliano Marchetti