SALVINI A PERUGIA ATTACCA UN SUO ASSESSORE REGIONALE E VIENE ACCOLTO DA SCRITTE DI CONTESTAZIONE
PERUGIA – Salvini tona a Perugia, nell’Umbria liberata dai comunisti e dalla sinistra. Nell’Umbria sempre più cuore verde d’Italia nel senso che ormai è a guida e trazione leghista. Ma poi capita che il primo bersaglio del blitz del capitano sia proprio uno degli assessori leghisti in Regione.
«Chi fa l’assessore si deve dimettere da consigliere regionale, la Lega non cambia idea». Lo ribadisce forte e chiaro Matteo Salvini.E il messaggio è all’assessore Melasecche che da questo orecchio, evidentemente non ci sente. Salvini ha anche rassicurato tutti che l’assessore alla sanità Coletto resterà in Umbria e non tornerà nel suo Veneto, che a settembre va al voto, come la Toscana. Poi però ha aggiunto che “cosa fa Coletto non spetta a me deciderlo» lasciando intendere che se Zaia chiamasse, Coletto potrebbe anche partire… come Chiesa dalla Fiorentina. Se arriva una proposta seria della Juve o dall’Inter…
Il leader leghista a Perugia è intervenuto anche su un tema rovente tornato di attualità, ovvero il buco di bilancio di 4 milioni di euro al Comune di Montefalco lasciato da Donatella Tesei che ne è stata sindaco per 10 anni… «Montefalco è un modello di bellezza, valorizzazione del territorio e di promozione turistica – ha detto Salvini -. Vorrei che tutti i Comuni italiani avessero gli amministratori di Montefalco. Tutti gli 8 mila Comuni italiani hanno bilanci in sofferenza, soprattutto in questa fase post Covid, ma se il Pd e il M5s si attaccano a questo, temo che per i prossimi 30 anni non toccheranno palla né a Montefalco, né in altri Comuni umbri». Insomma ha glissato.
Su altri temi, invece ha attaccato e pesantemente: «Se io vado a processo il 3 ottobre per avere trattenuto poche decine di immigranti per qualche giorno su una barca, allora portiamo Conte e i suoi al Tribunale internazionale perché hanno sequestrato mezza Italia», ha detto riferendosi alla polemica nata dalla desecretazione dei verbali del Comitato tecnico scientifico sul lockdown di marzo. Quanto al voto delle imminenti regionali, Salvini si è lanciato in una profezia: «Il 20 settembre la sinistra nelle Marche farà la stessa fine che ha fatto in Umbria. Con le regioni del centro iniziamo ad avere un gemellaggio importante per lavorare insieme su alcuni temi. E anche da altre regioni ho sensazioni positive». Tra queste c’è pure la Toscana? Il leader della Lega non lo ha detto esplicitamente. E questo vuol dire che per la Toscana non ha sensazioni positive, se no, figuriamoci se non lo avrebbe sbandierato.
C’è chi sostiene che abbia fatto una sorta di accordo strisciante per lasciare la Toscana ala sinistra e magari conquistare altre regioni come le Marche. E per questo avrebbe candidato n Toscana Susanna Ceccardi, una sorta di Tesei Bis, se possibile ancora più “estremista” e pasdaran quindi candidata di bandiera, ma debole come appeal…
La cosa più probabile è che abbia capito che in Toscana nonostante le divisioni, le titubanze e la deriva centrista del Pd, la Lega avrà comunque vita difficile.
E anche in Umbria c’è già chi si morde i gomiti per la scelta fatta nell’ottobre 2019. Salvini è un animale politico e sa fiutare il vento che tira… anzi sul vento che tira ha costruito la sua fortuna. Solo 10 mesi fa veniva accolto con gli osanna, stanotte a Perugia è stata imbrattata la vetrata della sede della Lega che oggi Salvini è venuto ad inaugurare… Non è un bel gesto, ma è un segno del vento che tira e che forse ha già cambiato direzione.
E finché non si fa male nessuno la contestazione – anche a colpi di vernice – fa parte del gioco.