E L’ORA DI TRASIMENO BLUES: FINO A DOMENICA 30, GRANDI MUSICISTI SULLE RIVE DEL LAGO UMBRO

E L’ORA DI TRASIMENO BLUES: FINO A DOMENICA 30, GRANDI MUSICISTI SULLE RIVE DEL LAGO UMBRO
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CASTIGLIONE DEL LAGO – Il blues è la musica dell’anima, ma anche la musica del Diavolo e il diavolo, si sa, non lo ferma nessuno, neanche questo maledetto virus che ha cambiato i connotati a questa estate 2020 e anche alle abitudini, agli stili di vita della gente in tutto il mondo.
Non si ferma il blues, dicevamo, e infatti sulle rive del grande lago umbro, che non è il Mississippi, ma con il blues ha una lunga e consolidata frequentazione, è in corso in questa settimana il tradizionale festival itinerante Trasimeno Blues.  E’ cominciato il 24 all’Onda Road di Passignano  con il duo Andrea Braido e Nathaniel Peterson, è proseguito il 25 al Supernova di Tuoro, con i Savana Funk, band rivelazione della black music made in Italy, presente l’anno scorso anche al Jova Beach Tour. Stasera 26 agosto, a Panicale tocca alla Pugno Blues Band, l’eccellenza del Blues made in Umbria, con il chitarrista eugubino Maurizio Pugno alle prese con il suo progetto solista, dopo una lunga serie di prestigiose collaborazioni con grandi nomi della scena internazionale.
Tutta roba buona che non è facile ascoltare a queste  latitudini, ma il clou del festival ci sarà nel week end, con alcuni artisti di punta della scena Blues internazionale, quali Sugar Blue, vincitore di un Grammy e soprannominato “il Jimi Hendrix dell’armonica”, divenuto famoso per il riff del singolo dei Rolling Stones ‘Miss You’; e Kirk Fletcher, uno dei più grandi chitarristi Blues viventi sulla scena mondiale, nominato per ben quattro volte ai Blues Music Awards.
Entrambi si esibiranno , con le loro band, rispettivamente il 28 e il 30 agosto alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago. Ma il festival ospiterà anche Corey Harris, bluesman americano che da qualche anno vive in Italia, già protagonista e curatore della colonna sonora del film ‘Dal Mississippi al Mali’ di Martin Scorsese, che presenterà, al Supernova di Tuoro il 27 agosto, il suo ultimo progetto in acustico, frutto del sodalizio con il mandolinista partenopeo Lino Muoio, mentre il 29 agosto, ancora a Castiglione del Lago sarà sul palco Baba Sissoko, che presenterà il suo ultimo album ‘Mediterranean Blues’, con il quale il griot e polistrumentista maliano offre la sua sintesi, solida, sincera e trascinante, tra Blues e ritmi africani, affiancato dal suo collaudato gruppo elettrico, dove Mali e Camerun convivono mirabilmente con il Sud del nostro paese.
Nonostante le difficoltà del momento e le restrizioni dovute alle misure anti covid, Trasimeno Blues propone anche quest’anno un cartellone di tutto rispetto, secondo una tendenza ormai consolidata, offre un viaggio musicale interessantissimo che mixa il blues americano classico, del Mississippi, con la ricerca delle antiche radici africane e con il sound mediterraneo e la creatività italiana.
Durante il weekend finale del Festival, nei giorni 28, 29 e 30 agosto a Castiglione del Lago, sarà rivissuta anche l’entusiasmante esperienza del ‘Blues
Lake Drops’, le cui immagini dello scorso giugno hanno fatto il giro del mondo. Torneranno così i flash mob musicali che avranno come palcoscenico le barche dei pescatori del Trasimeno, che in maniera itinerante faranno risuonare l’eco del Blues lungo le coste di Castiglione del Lago. Protagonisti dei flash mob saranno Little Blue Slim Duo, Betta & Luti e Luca Mongia & Alex Ricci. E anche questa cosa non dà solo un tocco di colore, è a suo modo un elemento che lega ancora di più il Trasimeno al Mississippi… Perché poi il colore del tramonto è lo stesso sia a Castiglione del Lago che a New Orleans.
Quattro i comuni coinvolti: Passignano, Tuoro, Panicale e Castiglione del Lago. Come ormai da qualche anno, non c’è Città della Pieve, che in passato ha rappresentata lo location principale, spesso ospitando l’evento di chiusura con band e artisti di eccezione come i Canned Heat, Johnny Winter, Kenny Neal, Eric Sardinas o la band originale di Janis Joplin… E’ un peccato che la città del Perugino sia fuori circuito e fuori del progetto di Gianluca Di Maggio che ha sì ristretto un po’ il raggio di azione, ma riesce sempre a mettere in piedi un festival coi fiocchi. Chapeaux mr. Di Maggio. E chapeaux anche ai sindaci e alle amministrazioni che non hanno abbandonato il campo e invece di tirare i remi in barca hanno addirittura acceso i motori e rilanciato…
m.l
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