CHIUSI RISCHIA DI PERDERE IL PALLONE: FUGA DI MASSA DALLA POLISPORTIVA. IL SINDACO SCENDE IN CAMPO PER ARRIVARE ALLA FUSIONE TRA LE DUE SOCIETA’
CHIUSI – L’emergenza covid che ha congelato le posizioni dei campionati stoppati a marzo, sarà presa da molti come motivo di ristrutturazioni profonde nel mondo del pallone. Non della serie A o della serie B che sono ripartite, ma nelle categorie inferiori e nel calcio dilettantistico sarà un terremoto. Macelleria cilena, dice qualcuno pensando e citando i tempi tristi e i massacri di Pinochet.
A Chiusi, per esempio, la situazione è complessa. La prima squadra dovrebbe disputare anche la prossima stagione il campionato di Promozione. La seconda squadra, quella degli autarchici, il campionato di Seconda categoria. Ma le nuove normative anti covid, i protocolli di sicurezza impongono parametri difficilmente superabili per le singole società. Sarà dura…
Poi l’emergenza covid potrebbe anche essere il paravento dietro cui nascondere altri problemi pregressi e non meno pesanti. Senza fare gli allarmisti, ma solo cronaca realistica, Chiusi rischia seriamente di rimanere senza pallone o con un pallone sgonfio con cui sarà difficile giocare.
Partiamo dalla prima squadra, che è sempre stata un punto di riferimento nella zona, vittima tre anni fa di una combine scandalosa che la fece retrocedere ingiustamente dall’Eccellenza in Promozione. Da allora non si è più rialzata. E adesso “RadioChiusi” dice che è in atto una fuga di massa dei giocatori… Il capitano Mazzuoli, il vicecapitano Fanfano e poi Moretti, Rampelli e Vanni tutti dei dintorni, più quelli venuti da fuori sarebbero in trattative con altre società. Dalla Pievese, al Cortona, alla Sansovino.. Una sorta di “grande fuga” come nel film di John Sturges del ’63, con attori un po’ meno blasonati… E con il rischio concreto di fare un campionato a retrocedere, con i ragazzi del vivaio. Un po’ a causa della fuga dei big e un po’ perché le finanze societarie non permetterebbero di fare diversamente.
Pare che come ai tempi del fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori con il sindaco Domenici che si fece garante e “manovratore”, anche a Chiusi il sindaco Bettollini si sia attivato per salvare il salvabile e cercare di riunire sotto lo stesso tetto e le stesse insegne le varie società calcistiche chiusine. Ovvero Polisportiva Chiusi, Asd Città di Chiusi e, se possibile anche il Montallese.
Obiettivo: 1) salvare il settore giovanile che conta 200 ragazzi ed è il fiore all’occhiello della Polisportiva; 2) salvare la gestione dello stadio anche per tutelare gli investimenti del comune evitando che resti un impianto inutilizzato; 3) formare una unica società di calcio, risanata dai debiti e gestita dalle migliori teste dell’uno e del’altro contraente.
Chiaro che una cosa è ripartire dalla Promozione e una cosa è ripartire dalla Seconda o Prima Categoria. Il sindaco per ora sembra impegnato a trovare una quadra sul piano societario-gestionale, non su quello delle strategie calcistiche e tecniche. Ma ovviamente la cosa non è ininfluente e il livello che si riuscirà a mantenere sarà importante anche sul piano delle strategie, delle sponsorizzazioni, dell’immagine della città…
L’intervento diretto del sindaco, per conto del Comune, è la prova provata che la situazione è seria e vicina ad un punto di non ritorno. A questo punto in molti dovranno mettere da parte o gettarsi alle spalle vecchie ruggini, vecchi rancori e rivendicazioni e cercare una strada comune. Per alcuni ammettere o veder risolvere la questione da una discesa in campo del sindaco, tante volte vituperato, potrebbe essere un boccone amaro da digerire. Ma il pallone chiusino è sgonfio davvero. E il rischio che non se ne trovi un altro per giocare è reale e concreto. Certo nessuno potrà pensare che il Comune (che è di tutti) o un’altra società possano ripianare debiti pregressi. Quelli, ognuno dovrà pagare i suoi… Ma cercare e trovare una strada comune e “unitaria” per andare avanti e continuare a giocare, sembra l’unica strada percorribile.
Meglio sarebbe si provasse anche a mantenere la Promozione, ovvero il livello massimo possibile al momento, senza dare per scontato che Chiusi debba per forza scendere di categoria. Ciò vorrebbe dire ripartire su basi nuove, ma non al ribasso. Perché, diciamocelo, coi tempi che corrono e con le difficoltà oggettive che sono sotto gli occhi di tutti, se scendi poi risalire sarà un’impresa ardua, forse impossibile. E Chiusi, con tutti i suoi limiti e venti di decadenza, calcisticamente parlando non è una città da squadra di seconda categoria… Sarebbe uno smacco.
La formazione degli Autarchici in Seconda, è dignitosa, ha un bel seguito di pubblico, fa giocare ragazzi del posto, ha un’identità forte anche da punto di vista del campanile. Si ispira a squadre come l’Atlethic Bilbao e questo è meritorio, ha rilanciato giocatori che il Chiusi di Promozione aveva sbolognato, forse frettolosamente. Insomma ha fatto per alcuni anni una buona politica calcistica basata su realismo, identità e attaccamento ai colori della città, senza voli pindarici e con coerenza “ideologica”. Adesso, nel marasma attuale, toccherà probabilmente a loro, ai dirigenti della Asd Città di Chiusi, fare da ancora di salvezza o scialuppa di salvataggio, e dare una mano a portare in salvo la vecchia corazzata biancorossa, gloriosa, ma piena di falle.
Come abbiamo già detto, qualcuno storcerà il naso al solo pensiero di sedersi allo stesso tavolo con Amedeo Fei e anche con il Sindaco Bettollini. E per il presidente della Polisportiva Fei e i suoi compagni di cordata sarà ugualmente complicato . Ma il pallone, sembrerà strano, non è solo un pallone. Dentro un pallone ci sono un sacco di storie. E c’è anche l’immagine di una città, si sono il sudore, la fatica, la gioia, le lacrime di generazioni. Prima di buttarlo via, di farlo sgonfiare del tutto bisogna pensarci bene…
Marco Lorenzoni
Nell’articolo non si fa menzione dell fatto che della questione si sta occupando la commissione comunale competente per lo sport, in maniera collegiale, cercando di perseguire un unico obiettivo. La questione se giocare un campionato di promozione o seconda categoria, al momento non è neppure secondaria, non esiste proprio, il problema è la gestione dell’impianto e del settore giovanile, tutto il resto conta zero, non per me ma per l’istituzione che si sta occupando della questione.
La commissione che si sta occupando della questione ha reso noto tale interessamento? e come e dove e quando? Per sapere… Essendo istituzione pubblica forse avrebbe dovuto farlo. E magari anche spiegare bene di cosa si sta interessando e dell’obiettivo che si prefigge. Noi scriviamo quello che sappiamo,non abbiamo canali privilegiati o sottobanco da cui filtrano informazioni, magari di comodo. E comunque, al di là di tutto (e delle commissioni) il rischio che Chiusi perda il calcio o veda il calcio sgonfiarsi e scendere di categoria (anche due) sussiste oppure no? Questo è il nodo.
No quel rischio non esiste, scriverlo mette in pericolo propl’attivita dei ragazzi. Basterebbe aver voglia di informarsi soprattutto quando di mestiere si fa il giornalista.
se il comune si è attivato ed ha messo in piedi una commissione ad hoc, qualche problema forse sussiste. E siccome si parla anche di fusione possibile tra due società, una che gioca in promozione e l’altra in seconda, il rischio di non potersi iscrivere alla promozione sussiste anch’esso. Poi c’è il problema tecnico, la rosa competitiva ecc… Io ho scritto che in ogni caso si dovrà tentare salvare il livello più alto possibile, ovvero la promozione. Altrimenti sarà un disastro. I motivi li ho scritti. Ovvio che iol livelo della prima squadra non è ininfluente anche sul futuro del settore giovanile.
Non è stata messa in piedi una commissione ad hoc, della questione se ne sta occupando la commissione che tra le altre competenze ha anche lo sport e che funziona fin dall’insediamento di questo consiglio comunale nel 2016. Ribadisco che al momento la priorità non è la Promozione o qualsiasi altra categoria, si tratta di definire una situazione per la gestione dell’impianto e del settore giovanile, il resto al momento è fuffa. Questi sono i fatti, chi vuol bene innanzitutto a quei 200 ragazzi del settore giovanile, a un impianto che ci invidiano in tutta la toscana fa bene ad attenersi a questo, se poi in luogo dell’informazione si vogliono solo alzare polveroni, e non credo sia la tua volontà, è un altro discorso, la situazione è seria e delicata, se ne stanno occupando le istituzioni comunali, credo questo possa essere garanzia per tutti. Una volta trovata la soluzione ognuno potrà fare le proprie considerazioni.
Prendo atto adesso che esiste.una commissione che tra le altre.cose si occupa di Sport.In questi mesi dove ogni settore ha subito e continua a subire gli effetti ,economici ,sociali ecc ecc. Questa commissione non mi risulta si sia minimamente interessata ai problemi ed alle difficoltà della numerose società Sportive ,compimenti.I problemi indotti dai protocolli Covid riguardano tutte le società.ed anzi la dove.si utilizzano come nel nostro caso più strumenti ,barche attrezzature da palestra ed altro ,comportano regole ed attenzioni maggiori ma le abbiamo affrontate e risolte da noi così come.hanno fatto altri.
Concludo per non rischiare di fare una polemica sterile che.se e.quando avrete risolto il problema calcio come.Commissione volete allargare le.vostre conoscenze noi.e credo tutti gli altri Vi aspettiamo
Io sono un umile componente di minoranza del consiglio comunale e della commissione, da parte mia, per quel che conta c’è massima disponibilità ad ascoltare tutti, ho sempre fatto politica a livello locale per passione, e con passione quel poco di tempo libero che ho lo metto a disposizione volentieri.
La commissione che si occupa di questo argomento non è stata creata apposta. È la commissione da sempre più attiva grazie anche ai membri che ne fanno parte. Commissioni Consiliari( TUEL art.53)1-Fermo restando le competenze attribuite agli altri organi dell’Amministrazione, le Commissioni svolgono le funzioni assegnate dal Consiglio ivi inclusa, ove prevista, L’ATTIVITÀ PREPARATORIA, ISTRUTTORIA E REDIGENTE su atti e provvedimenti ed esprimono pareri non vincolanti da sottoporre alla determinazione del Consiglio Comunale
Da ciò si evince che, specialmente per quanto riguarda argomenti “spinosi” è bene che la stessa si esprima solo dopo un’attenta valutazione
al di là delle commissioni ad hoc o permanenti, mi pare che il presidente della Polisportiva Amedeo Fei confermi in pieno ciò che è scritto nel’articolo qui sopra… https://www.primapaginachiusi.it/2020/06/il-calcio-chiusino-tra-crisi-fusione-il-presidente-della-polisportiva-amedeo-fei-adesso-ci-fermiamo/
Mi scuso per il refuso non “apposta” ma “a posta”
Te Lorenzoni ti preoccupi solo di aver ragione o no, per questo la tua cronaca vale quello che vale, non hai voglia nemmeno di alzare il telefono e sentire come stanno le cose, sei preso solo dal farti i complimenti da solo.
E come spesso succede anche stavolta c’hai capito poco o niente.
Allora c’hanno capito poco anche il presidente Fei e il sindaco Bettollini, perché i due articoli riportano sostanzialmente le loro posizioni. E quelle di Fei confermano al 100% ciò che ho scritto, compresi i rischi di non iscrizione al campionato. Se le parole hanno un senso. Ma siccome l’Italiano, come la matematica non è na opinione, un senso ce l’hanno e mi pare anche molto chiaro.
Forse sarebbe il caso che la crisi della società di calcio fosse inquadrata in una crisi generale della città di Chiusi, economica, sociale e politica. E non per colpa del coronavirus, che forse ne ha solo accentuato l’evidenza. Nessuno sport, nemmeno quello professionistico, può vivere se non è inserito in un contesto positivo, figuriamoci quello basato sul volontariato. Non esiste nemmeno l’uomo della provvidenza che arriva e risolve tutto, soprattutto poi se è uno di quelli che non si rende conto della gravità della situazione ma cerca sempre di minimizzarla. Come può risolvere un problema chi non lo vuole ammettere? Sarebbe finalmente il caso che la classe dirigente di questo paese, se ancora ne esiste una, si rendesse conto che è arrivato il momento di ricercare l’unità di tutti quelli che possono contribuire a risolvere la situazione di degrado che ci affligge ormai da anni, e non di continuare a dividerli in base alle liste di amici e nemici che chi non capisce niente di politica continua astiosamente a stilare. La crisi della società di calcio, purtroppo, non sarà né l’ultimo né il più grave dei problemi che questo paese dovrà affrontare se tutti quelli che ne hanno a cuore le sorti non vengono messi in condizione di dare il proprio contributo.
Vai avanti te che mi viene da ridere
e ora volano gli stracci… Siccome il sottoscritto, “come al solito c’ha capito poco”, sarebbe bene che il consigliere Scaramelli, oltre che fare battute, lui che ha capito tutto, ci spiegasse come stanno effettivamente le cose e soprattutto ci dicesse come pensa di uscirne e cosa propone dal suo pulpito dato che fa parte della commissione preposta… Perché se no è come se noi cominciassimo a scrivere – senza parlare mai ed entrare nel merito delle cure che propone – che lui, da veterinario, non sa curare gli animali e se continua così li fa morire tutti… Cosa che non abbiamo mai scritto. Per informazione: https://www.primapaginachiusi.it/2020/06/chiusi-intorno-al-pallone-volano-gli-stracci-il-sindaco-muso-duro-con-la-polisportiva/
Ci sono i fatti e ci sono le chiacchiere