IL CALCIO CHIUSINO TRA CRISI E FUSIONE. IL PRESIDENTE DELLA POLISPORTIVA AMEDEO FEI: “ADESSO CI FERMIAMO!”

venerdì 26th, giugno 2020 / 15:55
IL CALCIO CHIUSINO TRA CRISI E FUSIONE. IL PRESIDENTE DELLA POLISPORTIVA AMEDEO FEI: “ADESSO CI FERMIAMO!”
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CHIUSI- Con un intervento riportato da La Nazione il presidente della Polisportiva Chiusi Amedeo Fei conferma in toto ciò che abbiamo scritto ieri a proposito delle difficoltà del calcio chiusino, della possibile fusione tra le due società (Polisportiva e Asd Città di Chiusi) e anche dell’intervento del sindaco Bettollini sulla questione.

“Noi siamo disponibili a parlare di fusione, meglio ancora di accorpamento, ma dipende dalle parti. Non è che uno si sposa così, prima bisogna essere fidanzati. La cosa certa è che vorremmo ripartire dalla Promozione”. Fei dunque conferma che la questione è sul tappeto e che la ripartenza dalla Promozione non è scontata.

Poi, il  presidente della Polisportiva conferma anche che ha avuto “incontri con il sindaco e con la commissione comunale competente”. 

Nell’intervento su La Nazione, Fei, fa sapere che la sua società riceve da 20 anni dal Comune sempre la stessa cifra per la gestione dei campi, ovvero 15 mila euro l’anno. Mentre “ne servirebbero almeno 30 mila o 40 mila… Anche perché nelle strutture vengono a giocarci gli amatori, la stessa Asd Città di Chiusi e quello che ci danno non basta”. 

Tanto per rimanere in tema di soldi il presidente Fei fa sapere anche che “sono venute meno sponsorizzazioni importanti e che a causa del corona virus sono saltati i tornei di Pasqua e quelli estivi”. Un danno cospicuo per le casse societarie. E infatti Fei ammette di avere 60 mila euro in meno a bilancio. “Ma questo – dice – non ci spaventa se si pensa che  20 anni fa la società fu rilevata con 450 mila euro di debiti”.

Detto questo, a proposito della eventuale fusione, Fei si dice non contrario, però preferisce “parlare di accorpamento, mantenendo l’attuale nome della squadra, anche per la storia che ci caratterizza”. Poi però apre il rubinetto dell’acqua gelata: “Ci sono 200 ragazzi che ruotano intorno ala società. Stavamo lavorando per fare una squadra all’altezza della Promozione, stavamo cercando di abbassare i costi e divertirci valorizzando i ragazzi della zona. Adesso ci fermiamo”.

Che significa ci fermiamo? che la palla passa in mano a qualcun altro? e a chi? al sindaco Bettollini, che come abbiamo scritto ieri spinge per una società nuova, unica e unitaria, ma al pulito dalle situazioni debitorie pregresse e delle vecchie ruggini?

In effetti Polisportiva e Asd Città di Chiusi non hanno avuto un periodo di fidanzamento, per dirla con Amedeo Fei, ma sono in qualche modo il frutto di una separazione poco consensuale e di un divorzio piuttosto burrascoso avvenuto alcuni anni fa. Il quadro si può ricomporre, non sarebbe nemmeno la prima volta che una cosa del genere accade, ma certo l’operazione, seppur fattibile e in qualche modo, forse, obbligata anche dalle nuove normative di sicurezza, non è una cosetta che si può fare in un una serata, con una stretta di mano.

va fatta alla svelta perché i tempi per l’iscrizione al prossimo campionato (la Promozione o un altro) sono piuttosto stretti…

La situazione, dunque è piuttosto complicata e il pallone chiusino non solo è sgonfio, ma anche pieno di scorie. Nell’articolo di ieri, parlando della discesa in campo del sindaco (ovviamente nona titolo personale, ma a nome del comune che è proprietario degli impianti recentemente adeguati e rinnovati con un investimento ingente) abbiamo fatto riferimento all’intervento del sindaco di Firenze Domenici quando fallì la Fiorentina di Cecchi Gori. Domenici all’epoca riuscì a far sbarcare a Firenze i fratelli Della Valle, ma la Fiorentina che era appena retrocessa in serie B dovette ripartire dalla C2. Ecco, l’ipotesi che il Chiusi possa ripartire con una società unitaria e nuova è suggestiva, ma se dovesse ripartire dalla Seconda categoria sarebbe un disastro sportivo e di immagine per tutta la città. Ed è anche ovvio che il livello della prima squadra non è e non sarà ininfluente anche riguardo al futuro del settore giovanile, che deve essere salvaguardato come un patrimonio fondamentale.

Per Bettollini un’altra bella gatta da pelare. Ma l’investimento fatto di recente sui campi e sull’intera struttura non possono rischiare di essere vanificati dalle frizioni e ruggini pregresse tra le due c società calcistiche. Una quadra andrà trovata. Quel “e adesso ci fermiamo” del presidente Fei suona come una campana a morto e incombe come una nuvola nera e minacciosa sul calcio chiusino.

m.l.

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