CORONAVIRUS: PRIMO DECESSO NELLA ZONA, MUORE IL PAZIENTE 1 DI CITTA’ DELLA PIEVE
CITTA’ DELLA PIEVE – Il bollettino quotidiano dal fronte coronavirus riferisce di altri casi di contagio a Chiusi (1) a Città della Pieve (2) e Castiglione del Lago (1). Ma la notizia che non avremmo mai voluto dare è che c’è anche il primo decesso. La persona che per prima è stata contagiata a Città della Pieve, Francesco Pasqui, non ce l’ha fatta. Il ricovero a Perugia non è stato sufficiente a salvargli a vita. L’uomo è deceduto oggi. Lo ha annunciato lo stesso sindaco pievese Fausto Risini, in diretta facebook, esprimendo cordoglio e vicinanza alla famiglia. Il primo decesso tra i contagiati nella zona è la prova provata della pericolosità del virus e della facilità con la quale può portare a conseguenze drammatiche e irreparabili. Un monito ulteriore, se ce ne fosse ancora bisogno, a rispettare scrupolosamente le norme e le direttive emanate dai sindaci, dal governo e dalle autorità sanitarie per il contenimento del contagio. Bisogna stare a casa, senza se e senza ma e senza cercare scappatoie. Al momento non c’è altra strada per arginare e rallentare la diffusione del virus che quella di limitare al massimo i contatti sociali.
Il sindaco di Chiusi Bettollini oggi ha annunciato il divieto relativo ai giochi d’azzardo (Gratta e vinci, superenalotto, Lotto ecc…) che si possono effettuare nelle ricevitorie e tabaccherie ancora aperte. Anche questa misura tende a ridurre le possibilità di assembramento e contatto tra le persone.
Stiamo a casa! E’ una cosa seria. Anzi serissima.
Prima di tutto un pensiero per il cittadino Pievese che non è riuscito a superare l’infezione, vorrei poi cercare di contribuire con una considerazione: per esigenze di lavoro mi sposto quotidianamente da Chiusi a Po’ Bandino, vedo in giro troppe persone e troppe macchine, considerate le attività che sono chiuse dovrebbero esserci fuori tante persone in meno. Un virus ha dimensioni che si misurano in nanometri, prendete un righello, visualizzate quanto è piccolo un millimetro e dividete quel millimetro in mille parti, una cosa quasi impossibile solo da pensare. Ecco un virus ha quelle dimensioni, non è un incendio, non è un’inondazione e forse proprio perché è un pericolo invisibile molti non lo avvertono come tale, o forse in tanti pensano che non avranno la sfortuna di infettarsi. Stare a casa, evitare i contatti con altre persone è l’unica strada da percorrere, riducendo al minimo indispensabile le uscite.