BANCA VALDICHIANA, I 4 CONSIGLIERI DIMISSIONARI SPIEGANO LE RAGIONI DEL DISSENSO. IL M5S CHIEDE UN CONFRONTO AMPIO TRA TUTTE LE PARTI IN CAUSA
CHIUS – I 4 consiglieri dimissionari dal Cda di Banca Valdichiana, nella tarda serata di ieri 5 febbraio hanno diffuso un comunicato stampa in cui spiegano ufficialmente le ragioni delle dimissioni e quindi del dissenso con il resto del Cda. Confermando quanto scritto su queste colonne a proposito della vicenda, Capeglioni, Frullini, Alimento e Margheriti confermano anche che la decisione è stata assunta per dissenso e profonda disapprovazione non solo rispetto alla strategie messe in campo dalla governance della banca, ma anche rispetto alla conduzione dei processi i corso e alla comunicazione istituzionale della banca stessa.
Ecco il testo del comunicato:
I sottoscritti Cinzia Alimento, Valentina Frullini, Carlo Capeglioni e Marco Margheriti, membri del CdA di Banca Valdichiana di Chiusi e Montepulciano, nella seduta consiliare di martedì 4 febbraio 2020, hanno rassegnato con decorrenza immediata le proprie dimissioni dalla carica di amministratori della banca. La decisione sofferta – ma ritenuta quanto mai necessaria e dettata dalla responsabilità – vuole manifestare pubblicamente tutto il dissenso nei confronti dell’attuale governance, sia per non condivisibili metodologie nella valutazione delle scelte strategiche sia per le divergenti modalità di gestione delle funzioni attribuite al CdA.
I sottoscritti inoltre intendono prendere le distanze ed esternare la loro profonda disapprovazione nei confronti dei processi sia di informazione al pubblico sia di comunicazione istituzionale della Banca. Ciò con particolare attenzione alle ultime dichiarazioni in merito alla vicenda della fusione e ad alcune pubbliche informazioni non veritiere e fuorvianti che, ad avviso degli scriventi, espongono – immeritatamente – la Banca a potenziali danni reputazionali, minando un patrimonio di umanità e di sensibilità da tutti riconosciuto.
I sottoscritti auspicano un ritorno ai princìpi e alle finalità mutualistiche del Credito Cooperativo, e si augurano che gli amministratori – forti di una storia più che centenaria per la ex Bcc Chiusi e quasi centenaria per la ex Bcc Montepulciano – ritrovino non solo le radici ma anche l’attualità di una fiducia, che parte sì dal risultato economico, ma si rende viva nei rapporti di correttezza con la base sociale, la clientela e tutto il territorio di competenza.
Una frattura profonda dunque. Insanabile, al momento. Tanto che i 4 consiglieri dimissionari precisano che le dimissioni hanno “decorrenza immediata“. Anche il richiamo ai possibili “danni reputazionali” derivanti alla Bcc da dichiarazioni improvvide è un j’accuse rivolto ai vertici attuali e al presidente in particolare. Nondimeno, l’auspicio di un “ritorno ai princìpi e alle finalità mutualistiche del Credito Cooperativo” sembra un altro fendente all’indirizzo della governance e delle strategie aziendali…
Nell’incontro con i sindaci del territorio, già convocato per venerdì 7 alle ore 12,00 presso la sede della Bcc a Chiusi Città, il presidente Tamagnini e il resto del Cda avranno modo di replicare e fornire la loro versione dei fatti.
Intanto sulla questione e sulla querele che si è aperta dentro e intorno al Cda di Banca Valdichiana interviene anche il Movimento 5 Stelle chiusino. Il quale viste le prese di posizione e la contrapposizione del sindaco, del Comitato Soci, una parte del Cda e i dirigenti apicali della banca, “auspica che il Comitato soci , l’Amministrazione Comunale e tutta la cittadinanza vogliano approfondire gli aspetti gestionali e le cause che hanno determinato le scelte operate dall’Istituto di credito, in considerazione anche dell’influenza esercitata dallo stesso sull’economia reale del territorio”. I 5 Stelle evidenziano, pertanto, “la necessità di un approfondimento aperto e franco tra tutte le parti in causa, al fine di giungere a comprendere gli scenari operativi, passati presenti e futuri, in modo che non si generi un danno per gli operatori economici e per i cittadini”.
In quale modo questo confronto debba avvenire, il M5S non lo dice. Ma già la presa di posizione e l’auspicio che ciò avvenga è un segnale di attenzione. Probabile che i 5S partecipino all’incontro convocato dal sindaco Bettollini per martedì 11, in Comune al quale sono invitate le forze sociali e lo stesso Comitato Soci.
Al di là di tutto, è evidente che la politica e le istituzioni hanno il diritto di intervenire e chiedere chiarimenti sulle prospettive di un soggetto importante per l’economia del territorio, ma è altrettanto evidente che la Bcc è in ogni caso una azienda privata, che deve rispondere ai propri soci, ma può anche procedere indipendentemente dalle posizioni (o preoccupazioni) della politica, ovvero di sindaci e partiti. Assumendosene, naturalmente, responsabilità e rischi.
“Vado a sciacquar i miei panni in Arno” disse il Manzoni. Vedremo chi mostrerà più coraggio.