TAVERNELLE, BOMBA INESPLOSA TROVATA IN UNA AIOLA IN PIENO CENTRO

mercoledì 30th, ottobre 2019 / 10:24
TAVERNELLE, BOMBA INESPLOSA TROVATA IN UNA AIOLA  IN PIENO CENTRO
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TAVERNELLE – Tredici anni vissuti pericolosamente e non saperlo. Poi un pomeriggio qualsiasi, un giardiniere affonda un colpo di vanga su un’aiola, per piantare fiori ornamentali, sente un rumore metallico appena sotto la superficie, incuriosito allarga la buca sulla terra ed ecco la sorpresa: una bomba d’areo, diranno poi gli esperti. Che però non può essere lì dal 1944, quando sul territorio ne furono sganciate parecchie. Perché quella fioriera nel ’44 non c’era, è stata costruita, appunto, solo 13 anni fa, con terra di riporto. E la bomba non era affondata in profondità, ma a pochi centimetri dal “piano di campagna”. Non a caso è bastato un colpo di vanga per “toccarla”, l’ordigno non è stato trovato durante uno scavo con mezzi meccanici… Tutto ciò nel cuore di Tavernelle, popolosa frazione del comune di Panicale. Di fronte ad un semaforo dove si fermano tante auto, di fronte ad un centro commerciale recente e a edifici abitati e frequentati. 
Che la bomba sia stata in grado di esplodere, non si sa, lo diranno gli accertamenti. Al momento non si sa. Terrore e incredulità alla vista dell’ordigno, da parte del giardiniere.  Com’è possibile che in una fioriera costruita per delimitare le pertinenze di un palazzo che si affaccia sulla Pievaiola, sia finita una bomba?
Come dicevamo, tutto il territorio tra Chiusi, le colline del Trasimeno e il bosco del Fornello tra Moiano e Piegaro fu pesantemente bombardato o ospitò depositi militari durante la seconda guerra mondiale; qualche anno fa nel citato bosco del Fornello, un incendio provocò una serie di “fuochi d’artificio” inaspettati a causa delle bombe e delle munizioni che i tedeschi in fuga avevano lasciato lì,  nel giugno del 1944 e rimasti coperti e occultati dalla vegetazione.   Ma l’ordigno rinvenuto ieri a Tavernelle difficilmente fu sganciato da un aereo, conficcandosi nel terreno senza esplodere (alcuni simili, e anche più grossi sono stati trovati ad esempio durante i lavori per la realizzazione della “bretella” Po’ Bandino-Fondovalle e nei pressi della stazione di Chiusi che fu rasa al suolo il 21 novembre del ’43), data la scarsa profondità e i tempi di costruzione di quell’aiola è più probabile che sia capitato lì, insieme alla terra arrivata con qualche camion nel 2006. Magari era nella cava da cui fu prelevata quella terra. Adesso si cercherà di risalire alla cava tramite la ditta che fece i lavori e il direttore del cantiere.
Intanto però la bomba è stata prelevata e messa in sicurezza. Sono intervenuti gli artificieri dei Carabinieri che l’hanno rimossa, sistemata in apposito contenitore e portata via. Se sarà in grado di esplodere verrà fatta brillare. Probabile altresì che si facciano ulteriori verifiche su quelle aiole, per accertare che non ce ne siano altre.
Certo pensare di aver camminato sopra o a pochi metri (anche solo centimetri) da una bomba inesplosa, vecchia di 75 anni, nel bel mezzo di un centro abitato non è una bella sensazione.
Anche il giardiniere potrebbe aver rischiato grosso  con quella vanga…  Avrà sicuramente sudato freddo, dopo la scoperta…
E’ andata bene, nessuno si è fatto male. Ma a qualcuno è tornata in mente l’esplosione misteriosa avvenuta nei presi di una porcilaia dismessa, sempre a Tavernelle, nel maggio del 2018. Un botto avvertito anche ad un chilometro di distanza, su cui si è saputo poco. Anzi nulla.
r.c.
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