PARTENZA COL BOTTO PER IL LIVE ROCK FESTIVAL DI ACQUAVIVA
ACQUAVIVA – “Bada qui che faccenda, e gli è solo mercoledì!”. Un ragazzo, con inconfondibile accento fiorentino commenta così, scendendo la scalinata del “Fierale” di Acquaviva. Sono le 23,00. Sotto, nel prato c’è il Live Rock Festival, con il ristorante-pizzeria, lo stand dei bicchieri riciclabili, una birreria che neanche a Fico… e un palco dove potrebbero suonare anche i Rolling Stones. Sta suonando una band tedesca che fa musica techno, stile Chemical Brothers… Atmosfere molto urban.. Roba da club berlinese, che in un ex campo della fiera della Valdichiana fa un certo effetto. Dopo i Komfortrauschen che sono andati avanti per un’oretta senza mai cambiare quel ritmo ossessivo, elettrico, il rapper Rancore con il suo hip hop che, come la techno berlinese non è molto usuale a queste latitudini… E prima dei tedeschi e di Rancore sono saliti sul palco i Dudes. Band per tre quarti chiusina e per un quarto proprio di… Acquaviva. Visibilmente emozionati, quasi commossi i Dudes non hanno sfigurato. Hanno sfoderato una prestazione dignitosissima, con il loro Indie rock italiano che non è tra la via Emilia e il West, quanto piuttosto tra gli Afterhours e i Brian Jonestown Massacre. Ma è rock vero, con venature psichedeliche stile Pink Floyd.
Il festival rock di Acquaviva ha da sempre un substrato politico, più di altri festival della zona, da sempre cerca di lanciare messaggi sulla difesa dell’ambiente, sull’accoglienza, l’integrazione e la solidarietà… In questo senso è stata tutt’altro che banale la chiusura dell’esibizione dei Dudes con il brano Jenny (una loro hit, oggetto di un bel video del 2017 girato proprio nel teatro di Acquaviva), con il chitarrista Mattia Mignarri che l’ha eseguito con una chitarra “artigianale” costruita da uno degli espositori del mercatino del festival con i pezzi dei barconi approdati a Lampedusa. Un bel messaggio che vale più di tante parole.
Ed è cominciato col botto, il Live Rock festival, perché come dicevamo in apertura, ieri sera, di mercoledì, c’era “un botto di gente”. Qualche migliaio di persone, per lo più giovani e giovanissimi. E tutto in un clima assolutamente tranquillo, sereno. Quasi familiare. Bella, suggestiva e funzionale la location. Ottimi i piatti (sia quelli tipici toscani che quelli “tedeschi”) offerti dagli stand gastronomici. Superprofessionale e precisa l’organizzazione, con oltre 200 volontari al lavoro. Ottime le presentazioni fatte dal palco da Tommaso Ghezzi & friends… Perché certe cose è bene spiegarle, un festival rock non è solo musica e birra.
Insomma buona, buonissima la prima, per questa edizione 2019 del Live Rock Festival.
Quanto ai Dudes, la band locale che ha aperto la kermesse, si è trattato di una sorta di “battesimo del fuoco”, perché suonare ad Acquaviva, per una band della Valdichiana è come per i Creedence suonare a Woodstock… Ma è stata anche una piccola “consacrazione”, certo tra mura amiche, ma non scontata. Tanto che oggi, a poche ore di distanza la band suonerà al festival Copula Mundi alle Cascine di Firenze, una grande manifestazione incentrata sul mondo del volontariato.
Ieri sera, sul palco di Acquaviva i Dudes hanno tenuto alta la bandiera del rock, e del rock italiano e in italiano, di fronte alla Techno e all’hip hop, che sono forse più in voga, ma sono un’altra storia…
Il Live Rock Festival continua fino a domenica. Stasera, giovedì 29: Telestar, Di Martino e Nu Guinea…
Venerdì 30 : Makai, Algiers e dagli Usa i Chk Chk Chk…
Sabato 31, Io e la tigre e a seguire la britannica Anna Calvi…
Domenica 1 settembre, Zabelov Group dalla Repubblica Ceca, La Rappresentante di Lista e Cacao Mental…
Diciamolo: in linea di massima è un festival per giovani. Chi ha più di 50 anni può sentirsi leggermente spaesato, ma anche per chi è ormai nell’età di mezzo una puntatina ad Acquaviva può essere interessante, istruttiva e molto piacevole. La birra è buona.
m.l.