VALNESTORE, INCONTRO SINDACATI-CANDIDATI: “ENEL NON SE NE VA E RIPRENDE IN MANO LA REGIA DELLO SVILUPPO”
Partecipata conferenza stampa questa mattina a Pietrafitta, promossa da Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil, che aveva invitato i candidati sindaci dei comuni di Panicale e Piegaro. L’intento dei rappresentanti dei lavoratori era chiaro: quello di far prendere impegni precisi ai futuri primi cittadini in merito alla centrale Enel di Pietrafitta. E i candidati di Panicale (Giulio Cherubini e Virginia Marchesini) e Piegaro (Roberto Ferricelli, Piero Augusto Peltristo e Luca Sargentini), non sono mancati all’appuntamento e ognuno ha esposto il proprio punto di vista sull’argomento. Anche se la Marchesini ha tenuto a precisare prendendo la parola che lei ne avrebbe fatto volentieri a meno: “Non sarei dovuta venire, ma sono poi venuta per non dare adito a polemiche”. Confermando con ciò le voci che da giorni circolavano, circa la sua assenza alla conferenza. Una precisazione da parte sua che nessuno aveva richiesto, ma che come è naturale in queste circostanze, ha fatto fare più di un sorriso ai presenti e qualche battuta ironica. La giovane avvocato ha poi proseguito sottolineando che lei è di Pietrafitta, lasciando intendere quindi di conosce bene le problematiche del territorio. “Io mi sono candidata – questa la sua precisazione – per un motivo solo: evitare la costruzione dell’inceneritore”. Un’affermazione che poteva andare bene vagamente anni fa. Ora però che tra Enel, comuni e Regione è stato firmato un Protocollo d’intesa vincolante (che la Marchesini dovrebbe conoscere bene), che esclude categoricamente la installazione di una qualsiasi tecnologia atta al trattamento dei rifiuti, questa puntualizzazione appare davvero fuori luogo. O quantomeno fuori tempo massimo. La candidata appoggiata dalla Lega ha detto però che non si fida del Protocollo firmato. Poi come da repertorio, una battuta che è stata negli anni passati un cavallo di battaglia per le opposizioni, sulla “Terra dei Fuochi”. Dimenticandosi di dire che dopo aver messo sottosopra l’intero territorio della vallata, nessun bidone e nessun’altra cosa è stata trovata. Tranne i rifiuti solidi urbani che all’epoca venivano “interrati” anche dagli stessi comuni. Sulla vicenda ceneri si è fatto molto allarmismo e molta demagogia da parte di chi aveva interessi politici, primo fra tutti quello si scalzare le giiunte a guida Pd e sostitursi ad esse, nei territori e soprattutto in Regione. Parole piene di soddisfazione invece quelle usate dal candidato Cherubini e sindaco uscente, per l’intesa raggiunta con l’Ente energetico. “Enel – ha sottolineato Cherubini – sembrava in uscita dal territorio della Val Nestore. Ora anche grazie alla decisione presa in sede comunitaria e dalla stessa Enel, di chiudere per sempre la lunga stagione del carbone, Pietrafitta torna ad essere un sito strategico”. Cherubini ha anche messo in evidenza che il patto sta mettendo in movimento sinergie che vedono l’imprenditorialità locale di nuovo protagonista, pronta ad avanzare progetti innovativi e eco compatibili con i rinnovati interessi di Enel. Non solo quindi si apre lo spiraglio per un rilancio della Val Nestore come Polo per gli investimenti manifatturieri, ma c’è tutto un vasto capitolo che riguarda il recupero e l’innovazione per la gestione del territorio, “la rinascita della vallata”. Sotto la regia di Enel. Cherubini ha infatti parlato del’Ente energetico “come regista del futuro del territorio”. Soprattutto dopo che sono state risanate alcune questioni finanziarie della Società Val Nestore Sviluppo, che viaggiava con oltre 2,5 milioni di euro di debito, oggi azzerato. Così come il parco fotovoltaico, che unico in Italia era in perdita. Oggi è tornato produttivo e con i sui ricavati, si potranno alimentare altri investimenti e servizi.
Renato Casaioli
Quanti pesci ancora abboccheranno all’amo con il boccone avvelenato della “torcida” chiusina sfacciatamente ultras che eleva a elisir di rinascita un protocollo pieno solo dello sfiato di obsoleti tromboni che niente potranno fare senza la benedizione di coloro che sul trono stanno e la pecunia tengono all’ombra del cupolone?
Ben disse la Marchesini di centenaria stirpe valnestorina che venir non devia a tenzone con pupi cervanteschi brandenti pal(l)e bucate di mulini a vento in una plaga dove i buchi dei mulini appaion vanto di signorotti con l’anello al naso quali bovi tradotti al pasto!
Il vento del cambio già soffia su chiome diradate dal continuo grattar della cervice che luce non vede nemmeno nel mezzo di luce rinnovata.
Che valor tiene lo scrivano che i contenuti non decifra ma di risolini si pasce mentre stende tappeti rossi ad uno scudiero che ombra di cavalier non copre?
(NDR: questo commento avrebbe dovuto essere cestinato, perché sostanzialmente anonimo. Ma noi talvolta siamo magnanimi e l’abbiamo pubblicato lo stesso, perché è anonimo, ma scritto bene. E’ critico con l’autore dell’articolo, e partigiano nei confronti di una candidata il lizza, ma non offensivo)
…ed io anche se è anonimo-e questo direbbe parecchio secondo me per non dare diritto di ospitalità – mi compiaccio del senso delle sue parole. Un vero poeta….poi si sà, la poesia non è la ” pratica e la prassi” figuriamoci poi nella politica e nelle sue realizzazioni ,ma talvolta la poesia è più diretta ed arriva al cuore e modifica ogni tanto-dipende dalle sensibilità di chi legge- anche il modo di pensare; in poche parole apre la mente…..bravo ” Messi”, in questo caso.Potrei invece non essere d’accordo sul ”vento del cambio”ecc ecc….su quello ci andrei cauto, molto cauto, proprio in virtù di quello che proferisce prima sulla” pecunia dispensata da quelli che stanno all’ombra del cupolone”.Quelli cambiano perchè il cambiamento non avvenga,ed è una storia vecchia quanto il mondo caro Messi.
Non mettere la faccia sul proprio agire, è una brutta abitudine. Io ce la metto sempre. Di questi leoni da tastiera non se ne sente alcun bisogno. Che la cronaca dell’evento da me raccontato sia aderente e intellettualmente onesta, lo si può riscontrare guardando la diretta su FB, sempre che ce ne sia rimasta traccia.