CITTA’ DELLA PIEVE: LA DESTRA METTE SUBITO IL CAPPELLO SULLA VITTORIA DI RISINI

CITTA’ DELLA PIEVE – Lorenzo Berna è un animale politico e ci ha impiegato giusto un paio d’ore, massimo tre, per mettere i puntini sulle i. O meglio per mettere il cappello sulla vittoria larga e senza appello di Fausto Risini alle comunali. In serata, poco dopo la fine dello spoglio, a risultato acquisito, si è fatto fotografare nel seggio elettorale n.2 insieme al candidato della lista Risini Andrea Cappelletti e ha postato sul proprio profilo facebook il seguente commento: “Chi ha paura non va alla guerra. Stanchi ma sorridenti, Andrea Cappelletti, nuovo consigliere comunale, ed io.
Felici entrambi di aver dato un contributo essenziale, insieme a tutto il centro destra, per l’elezione di Fausto Risini a sindaco di Città della Pieve. E’ stato un periodo intenso, ma ne è valsa e ne varrà la pena”. Stop. E tanti saluti a quelli che… “la lista è civica e non politica” e baggianate simili. E come abbiamo già scritto ieri nel resoconto della tornata elettorale, adesso Berna e il centro destra vorranno anche riscuotere. E Risini la cambiale la dovrà pagare. E non sarà l’unica. Perché anche Lega e 5 Stelle, per esempio, chiederanno pegno per il loro contributo alla causa.
E si tratta di cambiali con scadenza ravvicinata. La Lega è l’unica formazione che forse può aspettare fino alle regionali anticipate, quando chiederà appoggio ai propri candidati. Gli altri potrebbero chiedere, se non l’hanno già fatto visibilità e peso nell’amministrazione, cioè nella stanza dei bottoni. Vincere e non contare è uno sport che piace poco a Berna, il quale questa volta se ne è stato in disparte proprio per vincere. Ma ora vorrà pure contare. E a contare nelle amministrazioni locali sono gli assessori. Coloro che hanno in mano delle leve per incidere e operare. Con la normativa vigente, il Consigli Comunale è sì sede di confronto e dibattito, ma in concreto conta poco. Il potere è per lo più nelle mani del sindaco e dei suoi colleghi di giunta. Che peraltro nomina (o revoca) lui. A propria discrezione.
Diciamo che Lorenzo Berna oltre ad investire Cappelletti della rappresentanza del centro destra nel gruppo consiliare di maggioranza, ha voluto lanciare un messaggio a Risini. Ma non gli ha fatto un piacere. Né tantomeno un regalo, perché per tutta la campagna elettorale lo stesso Risini e la maggior parte dei suoi candidati si sono affannati a dichiarare e dimostrare il carattere civico della lista e l’assoluta libertà di manovra rispetto a forze politiche e movimenti. Ecco Berna ha subito smentito tali dichiarazioni. Vedremo ora come reagirà Fausto Risini, appena smaltita l’euforia per la vittoria.
Vittoria sulla quale non sussistono ombre e che appare clamorosa, ma solo perché è un caso quasi isolato. Non perché non fosse nell’aria. Che il Pd fosse in difficoltà era evidente da tempo, che il contributo dei suoi alleati sarebbe stato pressoché irrisorio era altrettanto prevedibile. Già dopo lo spoglio delle Europee si poteva capire chi avrebbe vinto alle comunali. Il Pd ha infatti ottenuto 1.432 voti, pari al 33,5%, La sinistra, Pc, Europa Verde e +Europa insieme anno ottenuto 456 voti pari al 10,6%. Totale 1.888 voti e 44,10%.
Il campo avverso ha visto la Lega salire a 1.323 voti pari al 30,9%, il M5S ottenere 581 voti e il 13,6%, Fratelli d’Italia 176 voti e il 5% Forza Italia 176 voti e 4,1%, fascisti vari (Forza Nova, casa Pound) altri 21 voti, 0,5%. Totale: 2.351 pari al 54,16%.
La forbice era già ampia: 10 punti di differenza. In più Risini, ex Pds, qualche voto di suo, al centro sinistra lo avrebbe rubato. E così è stato. Risini è andato oltre la somma algebrica dei partiti che lo hanno sostenuto,ottenendo 2.477 voti pari al 60%, Un centinaio di voti all’avversaria li ha portati via. Non molti di più. Qualche referenza personale e la “fronda” degli incazzati.
Il centro sinistra invece alle amministrative ha preso meno delle Europee. 248 voti per l’esattezza. Il che, i termini numerici, non sarebbe un dramma, se non fosse arrivata la sconfitta. Che però è arrivata. Sonora e senza appello.
Adesso se Risini avrà le sue beghe da risolvere con i partiti che lo hanno supportato, il Pd dovrà attrezzarsi al nuovo ruolo di opposizione a cui non è oggettivamente abituato e dovrà aprire una riflessione serissima sui motivi e le dinamiche della sconfitta. Ma dovrà soprattutto riflettere su un altro dato, che va oltre la vittoria del “transfuga” Risini (che ci poteva e ci può stare). Ed è lo spostamento a destra dell’elettorato pievese. L’aumento esponenziale dei voti alla Lega (ormai praticamente alla pari con il Pd, pur non avendo referenti locali visibili né alcun radicamento), ma anche a Fratelli d’Italia. Tra partito della Meloni, CasaPound e Forza Nuova Città della Pieve si ritrova con 235 voti a formazioni di orientamento post fascisti o fascistoidi. Comunque di destra-destra. Non sono pochi per una realtà che era un fortino rosso, quasi inespugnabile.
A ciò si aggiunge lo spostamento in massa dell’elettorato 5S sulla Lega. Con la sinistra, anche quella radicale e antagonista che non ha intercettato nemmeno un voto dei grillini smarriti…
La sinistra a sinistra del Pd è ormai un orticello piccolo piccolo (365 voti), ma è comunque un 9% che dovrà trovare una sintesi se non vuol sparire del tutto.
Quanto agli eletti in consiglio Comunale, il gruppo di maggioranza sarà composto dal sindaco Risini e da Lucia Fatichenti, Luca Marchegiani, Andrea Parretti, Andrea Cappelletti, Michela Nocentini, Kety Neri, Lorenzo Castelletti e Giacomo Testa; il gruppo di minoranza sarà rappresentato da Simona Fabbrizi, Nicolettta Conciarelli, Michele Croce e Veronica Fattorini. In tutto 7 uomini (sindaco compreso) e 6 donne. Tre su 4 nel gruppo di opposizione.
Quanto invece alle “quote politiche”, nel gruppo della Lista Liberamente di Risini (ex Pds-Ds), figurano due ex Pd (Fatichenti e Nocentini); due consiglieri di area socialista (Parretti e Marchegiani), una di area 5 Stelle (Kety Neri) e uno di area centro destra (Fratelli d’Italia) e uno in odore di Lega (Castelletti). Nel gruppo di minoranza Simona Fabbrizzi è di area Sinistra Italiana, gli altri tre di area Pd.
Entrambe le liste erano piene di volti nuovi (al di là dell’età) ed è difficile in questi casi parlare di “esclusioni” o bocciature illustri. Ma diciamo che fa notizia la mancata elezione della “pasionaria” Fabiana Bellini, una delle più combattive candidate di Risini, peraltro molto attiva sui social e comitati vari. Anche lei vicina ai 5 Stelle. Che ormai però sono in disarmo e alla deriva. Sono andati al governo e si sono suicidati nei territori. La sbornia è durata poco.
M.L.
L’articolo e stato scritto da un noto giornalista, provocatore politico e falso comunista.
Errore è stato scritto dal direttore di questa testata. E sarebbe meglio moderare i termini. Se no tocca vedersi in tribunale. Ci pensi..
Io vivo a Chiusi e quindi di Città della Pieve mi interesso relativamente, però Marco il tuo comportamento è un po’ strano, fai un giornale in stile blog poi al primo commento, che tra l’altro non è nemmeno particolarmente offensivo minacci il ricorso ai tribunali, stai più sereno dai.
Luca, commentare è lecito, offendere la reputazione e la professionalità degli altri no. Neanche di chi fa questo giornale. Non è consentito (dalla legge, non da me). Siccome qualcuno non se ne ricorda o non lo sa, è bene che lo sappia. E, appunto, moderi i termini. Chi non è sereno non sono io… IL commento a cui mi riferisco parla da solo
X Lorenzoni. Condivido certamente ciò che dici. Avevo anche inviato un intervento a risposta ma spedendolo non è apparso sul tuo Post ed è scomparso. Puoi vedere se riesci a recuperarlo nel caso dipendesse dallo status del tuo blog ? Io ho provato col mio, ma non mi riesce.Nel caso che ti riesca puoi inserirlo, l’ho spedito ieri.
Perché alcune risposte non vengono pubblicate?
Forse perché non sono pubblicabili. Questa potrebbe essere una ragione. Ma non ho capito a quali si riferisca
Cancelli pure le risposte non ho parole!
Egregio direttore per evitare certi commenti dasterebbe pubblicare articoli meno faziosi e provotori, credo che Città della Pieve abbia ampiamente e democraticamente risposto al voto, purtroppo sirte rimasti attaccati ai nostri vali di sinistra ma ormai da tempo non ne siete più rappresentativi, e prima di ricorre ai tribunali gli suggerisco di fare un sondaggio on line su un campione di 1000 lettori tra Umbria e Toscana su cosa pensano i lettori del suo giornale e del GIORNALISTA M. L., poi eventualmente ricorrere ai tribunali, oppure più semplicemente basterebbe farsi un esame di coscenza e scrivere articoli più realistici, la democrazia va coccolata non imbrattato semplicemente perché non si fa parte della maggioranza democratica che vuole cambiare in meglio Città della Pieve, buon lavora Direttore.
mi piacerebbe sapere perchè il direttore di prima pagina non si arrende al fallimento dei suoi protetti tanto su scala nazionale quanto su scala locale, alla Pieve ha vinto una lista civica SENZA componenti politiche, l’unico dato politico reale è la FINE del GIOVAGNOLAME
Alla pieve sono 50 anni che vincono liste civiche, basta leggere i regolamenti per capirlo. Altra cosa è che nel corso degli anni partiti politici abbiano dichiarato il loro appoggio a suddette liste. L’esempio della lista Risini è lampante, appoggiata ufficialmente da Fratelli d’Italia (Berna), Lega (Briziarelli), movimento 5 stelle (comunicato emesso) e da parte della sinistra…rimanendo civica come tutte le liste vincitrici a Città della Pieve dalla fine del nazifascismo.
Scusi, ma che film ha visto? le liste vincitrici negli ultimi 50 anni, al di là del nome erano tutte imperniate su quello che era il partito di maggioranza. Prima il Pci, poi il Pds, i Ds e infine il Pd. Senza camuffamenti. Come lo era anche la lista Fabbrizzi, coi due leoni, di questa tornata elettorale. Lì di civico non c’era niente. Ma niente
Scusate, ma non capisco l’asprezza della polemica. La lista civica che ha vinto era quella di Risini, che quanto mi è stato detto ha ricoperto in passato cariche di responsabilità nei DS. In quelle lista erano presenti candidati di diversa provenienza: leghisti, forzisti, ma anche ambientalisti e altri impegnati nella vita del paese. Chi vuole oggi assegnare la vittoria esclusivamente ai partiti di destra sbaglia. Forse sapendo di sbagliare. Passate le elezioni le analisti strumentali possono forse cessare.
Nessusno ha assegnato o vuole assenare la vittoria di Risini alla destra o alla Lega. Abbiano solo riportato – per dovere di cronaca – un post in cui il leader riconosciuto della destra pievese Lorenzo Berna si è assunto una bella fetta di merito di quella vittoria e ha investito della rappresentanza del centro destra il neo consigliere Cappelletti. Lo stesso ha fatto la Lega, prima del voto e anche dopo. Ogni altra considerazione è superflua. Così come è superfluo ricordare che Risini non è né nuovo, né estraneo al sistema di potere umbro imperniato sul quello che è stato finora il partito di maggioranza (Pci-Pds-Ds, Pd), e che mai vi si è messo contro. Neanche quando smantellavano l’ospedale. La vittoria di Risini è stata larga e inequivocabile. A lui l’onere e l’onore di governare Città della Pieve. Come ho già scritto, non è un fascista o un venduto, un traditore. Ma che la destra stia tutta dalla sua parte non è confutabile. Ed è un fatto. Che la destra chieda il conto è altrettanto palese. Berna ha già cominciato a farlo, anche se nelle dichiarazioni ufficiali dice il contrario. Berna non è un pivello, fa politica da anni, sa come si fa… e lo sanno anche i socialisti craxiani d’antan che hanno lavorato molto per Risini e oggi costituiscono la “guardia d’onore”, quella dei pasdaran del vento nuovo, i “guardiani della rivoluzione”…
Egregio direttore, per evitare certi commenti basterebbe essere meno faziosi sullo scrivere certi articoli, credo che Città della Pieve abbia ampiamente e democraticamente risposto al voto, purtroppo siete rimasti attaccati ai nostri valori di sinistra mo ormai da tempo non ne siete più rappresentativi. Consiglierei a lei direttore di giornale prima di tutto di pubblicare tutti i commenti compreso il mio ultimo, poi di fare un sondaggio on line su un campione di 1000 cittadini tra Umbria e tascana, su cosa ne pensano del giornalista M. L., dopodiché eventualmente valutare l’utilizzo dei tribunali, o più semplicemente farsi un esame di coscenza e scrivere articoli meno faziosi e più realistici, esiste la libertà di stampa e furtunatamente la libertà di rispondere a chi provaca politicamente utilizzando un mezzo potente come un giornale, la democrazia va coccolota non imbrattata, semplicemente perché non facciamo parte di un ampia maggioranza che democraticamente vuole cambiare in meglio Città della Pieve. Grazie dell’attenzione buona giornata e buon lavoro.
Scusa Marco ma e’ per la seconda volta che faccio un intervento come sempre firmandomi e non lo vedo.Allora smetto o devo smettere di intervenire.Forse è meglio così.Con buona pace di chi mi legge.
Non abbiamo interventi sospesi… forse hai sbagliato qualcosa nell’invio… (tra l’altro i tuoi commenti,essendo ormai certificati, non passano al vaglio della “moderazione”, ma vengono pubblicati in automatico, come quello qui sopra)…
Per Aritz Unai.Allora si poteva anche fare a meno di andare a votare visto secondo ciò che lei dice….o no?Sarebbe interessante sapere bene cosa lei intenda per lista non civica ma partitica allora.
Se una lista ha un simbolo “civico”, ma è apertamente e ufficialmente sostenuta da partiti politici (nel caso,della lista Fabbrizzi, il Pd, Rifondazione, Sinistra Italiana..) e fa riferimento a quei partiti non è civica, ma è una lista politica, di coalizione, con simbolo neutro…
Se non mi sbaglio, sotto 15000 ( o 12000 non ricordo bene ) abitanti possono presentarsi solo liste civiche (non ho mai visto nella mia corta esperienza da votante simboli di partito nei simboli delle liste nei nostri comuni). Sempre se non mi sbaglio, i partiti poi appoggiano o no le suddette liste direttamente facendo comunicati oppure mettendo iscritti o simpatizzanti in lista. Se mi sbaglio chiedo umilmente scusa… 🙂
No, ricorda male. Non c’è alcun obbligo.