SINALUNGA, IL PD SI GIOCA TUTTO E CANDIDA IL SEGRETARIO EDO ZACCHEI
SINALUNGA – Non sarà Rosy Bindi a guidare la lista del Pd alle elezioni amministrative di Sinalunga. L’Unione Comunale del partito di maggioranza ha ha fatto un’altra scelta. Forse il nome della Rosy nazionale è circolato solo in qualche capannello di piazza, mai nelle stanze del Pd. Che ha scelto all’unanimità di candidare a sindaco Edo Zacchei, attuale segretario del partito.
Una scelta tutta “interna” e di bandiera. Ma anche una scelta naturale: il segretario che alla chiamata risponde presente e si mette a disposizione, per coprire la falla aperta dalla decisione del sindaco Riccardo Agnoletti di non ripresentarsi, per tentare il bis.
A Sinalunga il Pd insomma non si è nascosto, non ha cercato una figura esterna o “di frontiera”, non ha strizzato l’occhio al cosiddetto “civismo”. Ha optato per il investire della candidatura il proprio massimo dirigente sulla piazza. Di questi tempi, con il Pd alle prese con le imminenti primarie per il segretario nazionale, con Renxi che sta facendo di tutto per distruggere quel che rimane del partito, è suo modo una scelta coraggiosa. E anche un po’ in controtendenza.
Edo Zacchei ha battuto la concorrenza della vicesindaco uscente Vanessa Bastreghi, data da molti come papabile numero uno fino a pochi giorni fa.
Toccherà dunque a lui provare a resistere agli attacchi e a mantenere le redini del Comune. Nel 2014 le liste in campo furono 5: oltre a quella di centro sinistra che vinse con Agnoletti, c’erano i 5 Stelle, una lista di destra, una civica e una di Rifondazione Comunista.
Questa volta non si sa ancora quante saranno. Il primo ad uscire allo scoperto e a fare la prima mossa è stato il Pd, con l’annuncio della candidatura Zacchei. Vedremo gli altri. Probabile ad esempio che l’ex area civica di Agelina Rappuoli e il centro destra uniscano le forze, la Rappuoli è da tempo vicina alla Lega di Salvini. Rifondazione sembra in disarmo, anche se un’area a sinistra del Pd (magari “in sonno”) a Sinalunga c’è . I 5 Stelle non hanno sciolto i loro nodi, il vento che soffiava forte sulle loro vele un anno fa, in vista delle Politiche, sembra un po’ scemato e in tutta la Valdichiana e anche nella vicina Umbria non si sa se il Movimento dei Grillini di presenterà oppure no e intanto fioccano le defezioni dei delusi dalla politica del Governo.
Però, un Pd che riparte da se stesso, in una cittadina che è stata una delle roccaforti della sinistra e del Pci, è in qualche modo un segnale ai naviganti. Può sembrare la scelta obbligata di chi non ha altro da mettere in tavola, ma può al contrario rappresentare un messaggio: “non siamo morti, non siamo allo sbando, siamo noi il baluardo più robusto nei confronti dell’onda fascioleghista e sovranista”.
Sinalunga non è un paesotto qualsiasi: ha più di 10 mila abitanti e frazioni importanti. è stata e resta uno dei poli produttivi della Valdichiana, la la squadra di calcio più blasonata di tutto il territorio (gioca in serie D); ha il casello autostradale in connessione con la superstrada Siena-Perugia, ha la stazione ferroviaria, un paio di centri commerciali rilevanti, un teatro che funziona, una multisala cinematografica. Produce anche un vino di qualità. Ed è da sempre il paese di cerniera tra la Valdichiana senese e quella aretina. Perdere il Comune di Sinalunga, per il Pd sarebbe un colpo mortale. Come perdere Torrita, ma anche peggio, perché Sinalunga è più grande. E in passato è stata una realtà simbolo di lotte sociali epocali, come quelle dei mezzadri e dei fornaciai. Tempi lontani, passato ormai remoto. Ma la politica non può non fare i conti con la memoria, con il… Dna di un paese. Per questo Edo Zacchei si è preso una bella gatta da pelare ed una bella responsabilità. Del resto però è lui il segretario del partito di riferimento. Chi se la doveva accollare se non lui?
m.l.